Sapore di te al Sanatorium Stella Alpina

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Un lago, un hotel, 160 anni, anime e corpi; tanti corpi, e anime. Questi gli ingredienti principali utilizzati dalla compagnia Theater Jetzt per mettere in scena lo spettacolo Sanatorium Stella Alpina ambientato presso l'Hotel Le Prese, proprio il luogo di cui se ne narrano le vicende. 

Dodici sono stati i momenti rappresentati distribuiti fra biblioteca, mansarda, giardino, bagni, cantina, la camera 66 e altri, attraverso cui il pubblico si è dovuto spostare per assistere a monologhi mai banali e tutt’ora attuali. Perché anche se si salpa sul Titanic o si rivive La montagna incantata di Thomas Mann, del lasciare andare o del partire, del cercare di ritrovarsi o della fatica impiegata per non voler ascoltare ci si ammala ancora oggi.

L’ideatore, regista e interprete Oliver Kühn è riuscito a costruire uno spettacolo divertente, ironico, toccante, reale, a volte cinico ma soprattutto stratificato, lasciando cioè la possibilità ad ogni spettatore di scegliere il proprio livello di lettura, dalla profondità variabile come il lago di Poschiavo.

Non per nulla l’ho trovata una pièce liquida, sia per l'aria lacustre respirata nelle vicende, sia per il tipo di carburante necessario alle turbine portatrici di ricchezza e dissidi, ma principalmente per quelle storie che si sono appoggiate sulla superficie per attraversare oceani alla ricerca di una nuova vita, che da quell'ambiente non son volute uscire per non dover affrontare il passare del tempo o che la disperazione è riuscita a tramutare in whisky. 

Consiglio quindi di tuffarsi per una sera in quest’esperienza fatta di leggende, verità, tradizioni, progresso, affari, paure, discipline, solitudini, colloqui letterari, boost time, fughe e speranze, in racconti ambientati attorno a uno specchio d’acqua che alla fine non rimanda solo l’immagine di un Hotel, ma di tutti noi.

Sanatorium Stella Alpina, di Theater Jetzt, in scena fino al 13 ottobre 2017 presso l’Hotel Le Prese di Poschiavo. Spettacolo bilingue tedesco e italiano, con relative traduzioni.

Articolo pubblicato su il Bernina il 3 ottobre 2017.