È una cosa che bisogna fare. Bisogna, oddio, effettivamente bisogna è un parolone, ma lo consiglio vivamente. The Floating Piers è l’ultima installazione di Christo e Jean-Claude: tre chilometri di pontili galleggianti ricoperti di giallo cangiante che si snodano da Sulzano a Montisola e tutt’attorno all’isola di San Paolo, sul lago d’Iseo. E in più c’è la gente. Tanta gente. Moltissima gente. E per fortuna! Cioè: una cosa così deve essere vista dalla maggior quantità di persone possibile. È meravigliosa questa massa di individui accalcati sulle passerelle senza magari saperne bene il perché; ma ci sono, e ci stanno, e lo fanno: guardano e vedono.
Guardano come un luogo che non è più un posto possa diventare un sogno concreto su cui camminare. Quindi ci stanno, vanno e lo fanno: ascoltano. Tendono tutti i canali percettivi e lasciano che la realtà cancelli la sensazione di inganno, perché è proprio questo ciò che sembra di primo acchito: non vero, impossibile. Poi però ci metti su un piede e senti l’ondeggiare del lago, metti su l’altro e ti fermi perché non puoi fare altrimenti se non sentirti lì, parte di quella cosa. E le scarpe si scalzano da sé: diventa un bisogno. Ad ogni passo una carezza fra la pianta del piede e la pelle del serpente giallo; ogni piega una ruga e tu un neo posizionato con cura in questo volto intrigante su cui infine ti sdrai, e te lo ritrovi ovunque.
È un ovunque composto dal cielo che rimanda il riflesso di ciò che vede, dall’alto; sotto il ritmo del lago disegna la forza e solidità della struttura fissata al fondo e la quantità d’acqua posta nel mezzo; da un lato la terraferma allunga le dita desiderosa di intrecciarsi alle tue, mentre dall’altra la tenerezza dell’abbraccio colorato che avvolge l’isola di San Paolo entra e va dritta lì, nel cuore. E allora chiudi gli occhi e le chiacchiere della gente attorno si trasformano in quel sussurro delle cose vissute raccontate la sera, poco prima del tramonto, quando la luce diventa oro e l’aria fresca inizia a sfiorare accaldate pelli. Poi ti rialzi e continui a camminare in quella estasi capace di far riaffiorare i ricordi, portando a galla quel modo che si aveva da bambini di guardare al mondo con stupore come se ogni cosa fosse nuova anche se nuova lo era davvero… ed ecco, ora per un istante vedi, e ogni cosa torna magicamente ad essere nuova, anche se nuova ormai non lo è più.
L’installazione The Floating Piers di Christo e Jean-Claude sarà visitabile fino al 3 luglio 2016.
(recensione pubblicata su Timmagazine)