#BIBLIOCOLTURA, nuova proposta letteraria de “Il Bernina”

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Dopo l’annuncio della pubblicazione delle recensioni firmate dal direttore uscente della Radiotelevisione della Svizzera italiana, Maurizio Canetta, la rubrica “Leggo un libro e te ne parlo” si arricchisce di un’altra firma di spicco. Infatti, l’artista, giornalista e fotografa Giada Bianchi, già collaboratrice del nostro giornale, propone ai lettori una serie di presentazioni di testi molto originali, dal titolo #bibliocoltura.

Ciao Giada, puoi spiegarci in cosa consiste la tua recensione? Qual è l’obiettivo che ti poni?

Quando ho iniziato a scrivere recensioni mi sono imposta un limite massimo di 15 secondi. La sintesi, per me, è un modo di circoscrivere lo spazio costruito e occupato dalla narrazione e, attraverso quello spiraglio, osservare. Questo mi permette di trasformare le sensazioni in essenza, di coglierne il respiro vitale. Mi piace immaginarle come un soffio, un principio originario da cui si può in seguito sviluppare il gesto della lettura o dell’evocazione, a seconda se già si conosce il testo. Ho scelto il titolo #bibliocoltura e ho suddiviso le recensioni in descrizione, ambiente, germoglio e scheda tecnica come accade in botanica proprio per quest’idea di coltivazione, di crescita e nutrimento che la lettura dà, come pure le immagini scelte per sfondo alla copertina sono in tema con il racconto (e il) raccolto.

Da dove nasce questa passione?

Per me leggere è uno stato, una postura necessaria in cui mi ritrovo a imparare, divertirmi, distrarmi, innamorarmi, studiare, emozionarmi, dubitare e stupirmi; è uno spazio in cui vedere e vedersi, sempre diverso e diversa. Con l’avvento delle stories sui social network ho semplicemente deciso di sfruttare questo mezzo per diffondere ciò che coglievo là dentro. Inoltre scrivere una recensione di 15 secondi è sì un gioco ma soprattutto un esercizio. Quando non hai tempo per descrivere né la storia né i personaggi né l’argomento nel dettaglio puoi fare solo una cosa: creare il vuoto e aspettare, e ogni volta è una scoperta straordinaria; il soffio appare sempre da sé.

A che tipo di pubblico sono destinate le recensioni?

Non mi rivolgo a un pubblico specifico, ma lascio piuttosto siano le recensioni a decidere quale strada percorrere per giungere al lettore. Cerco di creare descrizioni visive in modo da offrire un’immagine simbolica del racconto, che proprio in quanto tale verrà recepita dal singolo nella forma che più gli appartiene; sarà quindi egli stesso a personalizzarsele tramite l’immaginazione, creandosele a misura di sé stesso.

Ci sono tipologie di libri o argomenti che prediligi?

Leggo molti libri contemporaneamente e di generi diversi: romanzi, saggi, filosofia, erotismo, società, gialli, classici, biografie, spiritualità, noir, sceneggiature, eccetera, che scelgo in base all’orario, l’umore e la stanchezza. Il palinsesto offerto sarà quindi vasto, e considerata la brevità dello scritto spero sappiano almeno incuriosire quel tanto da invogliare qualcuno a provare a sbirciare oltre i propri abituali interessi e magari chissà, scoprire e scoprirsi in un’insolita meraviglia.

Di Marco Travaglia de Il Bernina, pubblicata il 20 marzo 2021 (leggi il contenuto riservato agli abbonati sul portale)