#BIBLIOCOLTURA: Avere tutto di Marco Missiroli
Descrizione: Avere tutto è un libro che accade nel silenzio. È il silenzio dei creditori che non pagano, dei giocatori seduti attorno a un tavolo, dei pasti che sfrigolano in padella, dei gesti di un padre e un figlio che ci provano e della malattia che avanza. Persino il ballo al Gran Galà di Gabicce conosce il silenzio; quando tutta la musica è stata risucchiata da quella mossa, dal salto-Scirea.
Ambiente: Questo libro necessita di una Rimini in cui si torna, di una padre che non se ne è ancora andato e di Sandrin che lo accompagnerà. Il vizio del gioco, un orto da mantenere, i dipinti di lei ancora ammucchiati in lavanderia e una tartaruga rimasta sotto una carriola, per scoprire infine che avere tutto non è una certezza ma pensare che possa sempre esserlo, a condizione di non scoprire le carte.
Germoglio: “Mi telefona mentre sono al supermercato. Lo saluto, lui raschia la gola ma non parla. So che gira di notte con la Renault 5.
Gli chiedo se sta bene.
- Scusa il disturbo, - dice.
- Smettila.
Tira dalla sigaretta. - Alla fine ti hanno pagato?
- Ancora no.
Stiamo zitti come quando da ragazzino lo guardavo riparare una presa elettrica, la madia del tinello, la grondaia sul retro. Le sue dita leggere.
Poi gli annuncio che vado a trovarlo.
- Davvero vieni?
- È il tuo compleanno.
- E come fai con il lavoro?
- Faccio.”
Scheda tecnica: Avere tutto di Marco Missiroli, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-25333-2.
#BIBLIOCOLTURA: I sommersi e i salvati di Primo Levi
Descrizione: I sommersi e i salvati è un libro onda. Un'onda che ti affonda, ti fa perdere l’orientamento, ti fa venire il mal di mare (e di male) ma che nel contempo irrora l’attenzione e nutre il bisogno di estirpare il pregiudizio, l’indifferenza e gli stereotipi altrui ma soprattutto i propri, quelli che quest’onda è in grado di portare a galla permettendoci così di poterli osservare, ascoltare e (forse) sciogliere.
Ambiente: Questo libro necessita del campo di concentramento di Auschwitz e dello sguardo di Primo Levi, il quale ha analizzato oppressi e oppressori, la zona grigia della collaborazione, i meccanismi della macchina dello sterminio nazista e quanto appartiene a quel mostro in grado di annientare la personalità di un popolo, di un individuo e infine l’individuo stesso; un mostro fatto sì di uomini del Novecento ma tuttora presenti, perché la memoria oltre che un monito è una responsabilità costante, di tutti
Germoglio: “Le prime notizie sui campi d’annientamento nazisti hanno cominciato a diffondersi nell’anno cruciale 1942. Erano notizie vaghe, tuttavia concordi. Delineavano una strage di proporzioni così vaste, di una crudeltà così spinta, di motivazioni così intricate, che il pubblico tendeva a rifiutarle per la loro stessa enormità. È significativo come questo rifiuto fosse stato previsto con ampio anticipo dagli stessi colpevoli; molti sopravvissuti (tra gli altri, Simon Wiesenthal nelle ultime pagine di Gli assassini sono fra noi, Garzanti, Milano 1970) ricordano che i militi delle SS si divertivano ad ammonire cinicamente i prigionieri: “In qualunque modo questa guerra finisca, la guerra contro di voi l’abbiamo vinta noi; nessuno di voi rimarrà per portare testimonianza, ma se anche qualcuno scampasse, il mondo non gli crederà. Forse ci saranno sospetti, discussioni, ricerche di storici, ma non vi saranno certezze, perché noi distruggeremo le prove insieme con voi. E quando anche qualche prova dovesse rimanere, e qualcuno di voi sopravvivere, la gente dirà che i fatti che voi raccontate sono troppo mostruosi per essere creduti: dirà che sono esagerazioni della propaganda alleata, e crederà a noi, che negheremo tutto, e non a voi. La storia dei Lager, saremo noi a dettarla””.
Scheda tecnica: I sommersi e i salvati di Primo Levi, Einaudi editore, saggio, ISBN 978-88-06-22268-0.
#BIBLIOCOLTURA: L’arte della gioia di Goliarda Sapienza
Descrizione: L’arte della gioia è un libro sulla distanza: dalle proprie origini, da un matrimonio di convenienza, dalla campagna, ma anche la distanza che non si vuole prendere dal desiderio, dalle idee antifasciste che le costeranno il carcere e dall’indipendenza malgrado i figli, perché l’”eccitazione vitale di sfidare il tempo in due, d’essere compagni nel dilatarlo” è un’arte che va costruita per comprendere, e comprenderne, la gioia.
Ambiente: Questo libro necessita di Modesta, donna siciliana nata nel 1900, e del suo istinto che unito a intelligenza ed eleganza la porterà a diventare principessa, madre, zia, amante di numerose donne e uomini, rivoluzionaria, poetessa e mille altre sfaccettature di quello che è un senso di libertà profondo nato dalla terra, teso verso il mare, puro come la giustizia e illuminato da un amore intenso per la vita, di quelle che alla fine se ne sente persino il profumo.
Germoglio: “Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono né alberi né case intorno, solo sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo duro e il bruciore acuto delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché, ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com’è: non mi va di fare supposizioni o d’inventare. Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente.
Dunque, trascinavo quel pezzo di legno; e dopo averlo nascosto o abbandonato, entrai nel buco grande della parete, chiuso solo da un velo nero pieno di mosche. Mi trovo ora nel buio della stanza dove si dormiva, si mangiava pane e olive, pane e cipolla. Si cucinava solo la domenica. Mia madre con gli occhi dilatati dal silenzio cuce in un cantone. Non parla mai, mia madre. O urla, o tace. I capelli di velo nero pensante sono pieni di mosche.”.
Scheda tecnica: L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-21967-3.
#BIBLIOCOLTURA: La Via della Narrazione di Alessandro Baricco
Descrizione: La Via della Narrazione è una perla, una piccola sfera nata dall’incontro fra l’animo di una persona e un’imprevista vibrazione di una tessera di mondo. È una storia che non è mai linea ma spazio, che replica figure geometriche senza appartenergli, che si intreccia essendo correnti marine, che prende voce attraverso lo stile il quale è “il cielo delle storie, la terra del reale”. Un libricino che della Narrazione è un gioiello, della Via l’intenzione.
Ambiente: Questo libro necessita dell’inaugurazione di una Cattedra presso la Scuola Holden e del discorso tenuto in quell’occasione dell’autore, un racconto composto da 25 punti (o passi, o bagliori) sul gesto del narrare, dove fra storie, trame e stile si avverte il compito dell’insegnante e il potere della narrazione, perché “chi racconta, diventa. Non si limita a organizzare il passato ma suscita il futuro”.
Germoglio: “Il testo che segue è la trascrizione, opportunamente lavorata, di una lezione tenuta alla Scuola Holden nel novembre del 2021. Nella circostanza inauguravamo la Cattedra Spencer, una sorta di seminario permanente in cui il corpo docente della scuola si ferma a riflettere nel modo più alto possibile, e con tutta la ferocia del caso, sul proprio quotidiano insegnare. Vista la solennità del contesto (era pur sempre una inaugurazione, voglio dire), mi è venuto in mente di provare a staccare una lezione in cui, in maniera estremamente sintetica e più possibile chiara, raccoglievo le cose principali che mi è accaduto di capire da quando mi occupo di narrazione. Mi sembrava utile fare, per così dire, un punto della situazione. Provare ad abbozzare un sistema. Dico tutto questo per spiegare come mai il testo, nel parlare di narrazione, si attardi spesso a ragionare su cosa significhi insegnarla: in quell’aula c’era un sacco di gente che lo fa per vivere. Immagino che se fossi stato a un raduno di pescatori sarei stato certamente più attento alle storie di mare ”.
Scheda tecnica: La Via della Narrazione di Alessandro Baricco, Feltrinelli editore, saggio, ISBN 978-88-07-49343-0.
#BIBLIOCOLTURA: Domani interrogo di Gaja Cenciarelli
Descrizione: Domani interrogo è un libro teso sui confini: quelli che definiscono i rapporti fra professori e studenti, fra gli studenti e le proprie speranze e possibilità, fra le possibilità e le realtà di quartiere, fra le realtà e il destino, fra il destino e la forza che si ha di cercare di cambiarlo anche a colpi di minacce, canne, ossessioni, solitudini, Joyce, Woolf, Orwell, Shakespeare e La Roma.
Ambiente: Questo libro necessita di un liceo nella periferia romana, di una quinta e della pressore’ di inglese che farà supplenza per un anno. Un libro fatto di sfide, di abbandoni, DI URLA, di sigarette fumate, di gruppi Whatsapp, di confidenze, di esami, delle gioie e delle lacrime del non sapere quale sia la giusta distanza da tenere fra sé stessi e loro ma, soprattutto, fra l’insegnamento, la passione, la vocazione e il proprio bisogno personale.
Germoglio: “La scuola ha circa mille studenti e centoventi docenti. Le tubature funzionano male. D’inverno, spesso i ragazzi si portano da casa le coperte perché i termosifoni sono rotti, e diventano bozzoli di pile da cui spuntano teste giudicanti e caviglie nude tra jeans e fantasmini. La scuola è il regno del paradosso perché tra i bozzoli c’è chi, anche d’inverno, indossa magliette a maniche corte e sbuffa perché ha caldo. Le aule sono fatiscenti, si tengono su come possono, ed è difficile credere, ogni anno, che saranno ancora in grado di accogliere. Fino a qualche anno fa la scuola aveva solo l’ala vecchia, ora c’è anche l’ala nuova. Per passare da una classe dell’ala vecchia e una dell’ala nuova ci vogliono sette minuti a piedi, a passo svelto, e sei rampe di scale. Le pareti sono scrostate, nelle aule c’è la lavagna elettronica ma funziona male, e l’audio è sempre una sorpresa. Quando non ci sono studenti, la scuola si riempie di rumori metallici, le porte cigolano, si sentono fruscii.”.
Scheda tecnica: Domani interrogo di Gaja Cenciarelli, Marsilio editori, romanzo, ISBN 978-88-0297-0692-1.
#BIBLIOCOLTURA: Senza scarpe di Mario Casella
Descrizione: Senza scarpe è un libro in cui le impronte sono quelle dei sogni percorsi talmente tante volte da risultare infine calpestati, maltrattati e sofferti. Un saper vedere che con la pancia vuota nessuno comprende; un urlo immortalato nel vetro per mostrare l’immagine nascosta del mondo al mondo stesso: quella composta di volti e morte, di natura e duro lavoro, di tradimenti ed emigrazioni, di lettere, rancori, solitudine, famiglia, tanta luce e povertà.
Ambiente: Questo libro necessita di Roberto Donetta, un fotografo della Valle di Blenio che a inizio ‘900 realizzò oltre cinquemila lastre fotografiche e scrisse più di trecento pagine con curiosità, scoperte, fatti personali e pensieri. Un tesoro ritrovato una quarantina di anni fa che questo romanzo biografico riconsegna alla storia dei fatti umani: quelli che anche se non sono più in fondo sono sempre, proprio come le immagini in bianco e nero.
Germoglio: “Il pennino gratta la pagina bianca. Gioca tra luce e ombra, guidato dalla mano inquieta di Roberto. La punta di metallo attorciglia sul foglio l’esile filo d’inchiostro. Le parole sono piegate in avanti, sospinte dalla foga di chi le ha pensate, ma poggiano salde sulle timide linee che attraversano le pagine.
Alla sera, aiutato dal chiarore di una lanterna, Robertón - come tutti in valle chiamano il Donetta, l’irrequieto ma simpatico ventenne di Castro - butta con impeto i suoi pensieri negli spazi voti del suo nuovo almanacco. Ha iniziato a scrivere “SUL PRINCIPIO DELL’ANNO DI GRAZIA 1886”…””.
Scheda tecnica: Senza scarpe di Mario Casella, Gabriele Capelli Editore, romanzo, ISBN 978-88-31285-37-7.
#BIBLIOCOLTURA: Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia
Descrizione: Passaggio in ombra è un libro schiacciato: come un paese sulla collina, come l’inganno necessario affinché nessuno sia meglio di altri, come il desiderio che svuota i polmoni perché solitario o inopportuno, come l’esistenza a cui si ha rinunciato per non morirne ma, soprattutto, come il dovere di alcune famiglie in cui i rapporti sono così stretti da riuscire persino a schiacciare l’avvenire ma non la follia.
Ambiente: Questo libro necessita di Rocchetta Sant’Antonio, un paese in Puglia in cui abitano Chiara con sua madre Anita, zia Peppina, zia Giuppina, il padre Francesco, il cugino Saverio e molti altri personaggi, che nel loro fluire, agire, amare e abbandonare permettono lo svolgersi della vita nel tempo, a cui alcuni cercano di sopravvivere spremendosi fino all’ultimo respiro mentre altri rinunciando a sé stessi piuttosto che ai ricordi.
Germoglio: “La creatura sgraziata che mi viene incontro dallo specchio ombrato dell’ingresso, che separa la cucina dal bagno, e quello dalla stanza del divano, sono io.
Allorché, per disattenzione o per sventatezza, mi accade di alzare gli occhi verso di lei, la consistenza ragguardevole delle carni e la foggia confusa dell’abbigliamento mi sbalordiscono non meno dello sguardo opaco. Quello strano animaletto dall’aria spaurita e indolente sono io, e lo specchio, nelle parti in cui non è cieco, conserva intatto il suo diabolico potere e mi guarda con odio, rimandando il disordine zingaresco del mio bottino.
Gli fuggo dinanzi tremante, ed esso m’insegue fin dove può.
La stanza del divano, dove mi dirigo per riavermi, è avvolta nell’ombra stagnante delle imposte sempre chiuse, e sulla parete di fondo troneggia, coperto alla meglio da vecchie lenzuola, l’assedio fantastico dei miei preziosi.”.
Scheda tecnica: Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia, Feltrinelli editori, romanzo, ISBN 978-88-07-88862-5.
#BIBLIOCOLTURA: Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald
Descrizione: Tenera è la notte è un libro di vento a raffiche, che a volte portano ricchezza e fastosità, giovinezza ed eleganza, mentre altre dipendenze e decadenza, moralismo e opportunismo. Un racconto fra la Costa Azzurra, Parigi, Roma e la Svizzera costellato da personaggi intensi, spesso annoiati, quasi mai autentici, accompagnati da una scrittura che del vento ne è la carezza.
Ambiente: Questo libro necessita dei coniugi Diver, lui psichiatra e lei sua ex paziente, entrambi americani residenti in Europa, e dei loro amici, tutti alla ricerca di un senso che non sarà la ricchezza, la gioventù, il fascino, il successo o il salvataggio altrui a dare, un vuoto da cui inizieranno ad apparire la tristezza, l’alcolismo, la solitudine, la malinconia e l’abbandono, sia dei propri sogni che infine di sé stessi.
Germoglio: “Sull’incantevole litorale della Costa Azzurra, a circa metà strada fra la Marsiglia e il confine italiano, sorge un grande albergo fiero, del colore delle rose. Le palme deferenti rinfrescano la facciata rosea e lì di fronte si stende una piccola spiaggia abbacinante. Di recente è diventato un luogo di villeggiatura estiva per gente rinomata e alla moda; dieci anni fa, dopo che in aprile la clientela inglese era tornata al Nord, rimase quasi deserto. Ora lì vicino c’è un agglomerato di bungalow, ma all’inizio di questa storia solo le cupole di una decina di vecchie ville marcivano come ninfee in mezzo ai pini stipati tra l’Hôtel des Étrangers di Gausse e Cannes, dieci chilometro più il là”.
Scheda tecnica: Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald, Feltrinelli editore, romanzo, ISBN 978-88-07-90194-0.
#BIBLIOCOLTURA: Quattro galline di Jackie Polzin
Descrizione: Quattro galline è una coltre sottile che si posa sul cortile, sulla rete del pollaio, sul gelo invernale, sulle case in vendita da ripulire, sulla maternità cercata e non raggiunta ma, soprattutto, sulla cura, quella che si tenta di portare nel mondo con i mezzi che si hanno, siano essi l’incapacità di comunicare o il cercare di costruire una scala su un albero per recuperare la gallina sopravvissuta a un tornado.
Ambiente: Questo libro necessita di una coppia e del loro pollaio attorno al quale ruotano i rapporti con il vicinato, con la famiglia, con gli amici e fra loro stessi, galline comprese. Un racconto ironico e seducente, tanto da riuscire a un certo punto a raggiungerla e ad accarezzarla, la fatica di provare a fare la cosa giusta per poi accorgersi di sbagliare sempre un po’ senza ottenerlo mai, il possesso.
Germoglio: “Nella nostra prima settimana di proprietari di galline, quattro anni fa, Helen venne a trovarci per constatare con i propri occhi la bizzarria dell’impresa. In genere faccio vedere il pollaio a chiunque si dichiari interessato alle galline. Helen rappresenta un’eccezione. È mia amica, e in quanto tale si dichiara interessata alla mia vita. In altre circostanze se ne sarebbe infischiata delle galline.
Venne a trovaci nella breve parentesi in cui il pollaio non era ancora stato insozzato dalle galline oltre il punto di non ritorno. Le pareti erano fresche di pittura, i topi non si erano ancora insediati tra i sacchi di sementi assortite, e in giardino cominciavano a spuntare timidi germogli e delicati steli violacei di una pianta che non sono mai riuscita a definire con certezza.
Le domande di Helen erano scontate, eppure di galline ne sapevo così poco da ignorare perfino le risposte alle domande scontate.
- Le galline sanno i loro nomi? - mi chiese. Io so solo che non hanno mai risposto a un nome specifico: reagiscono indifferentemente a qualsiasi parola pronunciata in tono ascendente, nella speranza che alla voce segua una profferta di cibo”.
Scheda tecnica: Quattro galline di Jackie Polzin, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-24785-0.
#BIBLIOCOLTURA: Fontamara di Ignazio Silone
Descrizione: Fontamara è un libro sull’aridità: dei campi, di alcune menti, dei regimi e di certi animi ma, soprattutto, è un libro sulle domande: chi evviva? quanto è un lustro? cosa può pretendere un cafone? chi ha la tessera? che fare? Domande le cui risposte arriveranno accompagnate da cruda violenza, perché dalla miseria più nera a cui si è condannati non si può uscire se non diventando il Solito Sconosciuto.
Ambiente: Questo libro necessita di un paesello in provincia di Aquila abitato da cafoni, contadini analfabeti, e dell’Impresario, il podestà che con l’aiuto di complici come il cavalier Pelino e Don Circostanza devierà il corso del fiume sul suo terreno lasciando morir di fame i fontamaresi. Un racconto sull’immoralità del fascismo e sulla meschinità del potere ma anche su Berardo Viola e lo spirito partigiano con cui verrà fondato il giornale “che fare?”, gesto che segnerà la fine di tutto, persino le grida.
Germoglio: “Il primo di giugno dell’anno scorso Fontamara rimase per la prima volta senza illuminazione elettrica. Il due di giugno, il tre di giugno, il quattro di giugno, Fontamara continuò a rimanere senza illuminazione elettrica. Così nei giorni seguenti e nei mesi seguenti, finché Fontamara si riabituò al regime del chiaro di luna. Per arrivare dal chiaro di luna alla luce elettrica, Fontamara aveva messo un centinaio di anni, attraverso l’olio di oliva e il petrolio. Per tornare alla luce elettrica al chiaro di luna bastò una sera.
I giovani non conoscono la storia, ma noi vecchi la conosciamo. Tutte le novità portateci dai Piemontesi in settant’anni si riducono insomma a due: la luce elettrica e le sigarette. La luce elettrica se la sono ripresa. Le sigarette? Si possa soffocare chi le ha fumate una sola volta. A noi è sempre bastata la pipa”.
Scheda tecnica: Fontamara di Ignazio Silone, Mondadori editore, romanzo, ISBN 978-88-04-735007.
#BIBLIOCOLTURA: Il sale della terra di Jeanine Cummins
Descrizione: Il sale della terra è un libro in fuga: dalla miseria, dai cartelli della droga, dai ricordi, dal dolore, dal massacro, dalla vendetta, dalla violenza e dai propri sentimenti, messi in pausa fino a quando non si sarà riusciti ad arrivare al norte salendo al volo sull’unico mezzo disponibile, la Bestia, il treno merci messicano che attraversa e definisce la via dei migranti.
Ambiente: Questo libro necessita di una festa di compleanno in cui vengono uccisi 16 membri della famiglia di Lydia, rimasta in vita assieme a suo figlio Luca. Andare da Acapulco negli Stati Uniti sarà una scelta obbligata. Un viaggio fra migranti, paure, pericoli, fame, corruzione, fatica e solidarietà, reso ancora più difficile per il semplice fatto di essere una donna, oltretutto ricercata.
Germoglio: “Una delle prime pallottole entra dalla finestra aperta sopra la testa di Luca, che è in piedi davanti al water. All’inizio non capisce che è una pallottola, ed è solo una questione di fortuna se non gli finisce dritta in mezzo agli occhi. A malapena si accorge del suo sibilo impercettibile mentre gli passa sopra e va a incastrarsi nel muro a mattonelle dietro di lui. Ma la raffica di pallottole che arriva subito dopo fa un rumore assordante, martellante, è un rat-tat-tat veloce come le pale di un elicottero. Ci sono anche delle grida, ma quel suono ha vita breve, gli spari lo smorzano quasi subito. Prima che Luca riesca a tirare su la lampo, abbassare il coperchio, salirci sopra per guardare fuori, prima che abbia il tempo di scoprire da dove viene quel frastuono terribile, la porta del bagno si spalanca e Mami è lì con lui.
“Mijo, ven,” dice a voce così bassa che Luca non la sente”.
Scheda tecnica: Il sale della terra di Jeanine Cummins, Feltrinelli editore, romanzo, ISBN 978-88-07-89563-0.
#BIBLIOCOLTURA: Le intermittenze della morte di José Saramago
Descrizione: Le intermittenze della morte è un libro che racconta la presenza della morte attraverso la sua assenza, da quel 31 dicembre in cui decise di non apparire più fino al suo ritorno in forma scritta, quando iniziò ad avvisare tramite una lettera viola l’imminente fine del suo destinatario; tutti tranne uno, un violoncellista a cui sarà costretta a recapitarla di persona.
Ambiente: Questo libro necessita di un paese in cui da un giorno all’altro non si muore più, regalando l’eternità ma non la guarigione e mettendo così in crisi tutto il sistema ospedaliero, la Chiesa, la politica e le discendenze fino a quando a qualcuno verrà in mente di portare i moribondi al di là del confine; un traffico malavitoso interrotto dal ritorno della morte, in ascolto della suite nr. 6 opera 1012 in re maggiore di Bach.
Germoglio: “Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata, ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale, sia pure si trattasse di un solo caso per campione, che fosse mai occorso un fenomeno simile, che trascorresse un giorno intero, con tutte le sue prodighe ventiquattr’ore, fra diurne e notturne, mattutine e vespertine, senza che fosse intervenuto un decesso per malattia, una caduta mortale, un suicidio condotto a buon fine, niente di niente, zero spaccato. Neppure uno di quegli incidenti automobilistici tanto frequenti nelle occasioni festive, quando l’allegra irresponsabilità e l’eccesso di alcol si sfidano reciprocamente sulle strade per decidere chi riuscirà ad arrivare alla morte al primo posto. Il passaggio dell’anno non aveva lasciato dietro di sé il solito rigagnolo calamitoso di morti, come se la vecchia atropo dalla dentatura digrignata avesse deciso di inguainare la forbice per un giorno”.
Scheda tecnica: Le intermittenze della morte di José Saramago, Feltrinelli editore, romanzo, ISBN 978-88-07-88135-0.
#BIBLIOCOLTURA: Tutta intera di Espérance Hakuzwimana
Descrizione: Tutta intera è un libro sull’appartenenza che non si trova né di qua né di là dal fiume. Quando il proprio valore non è un colore ma il nero resta, in un contesto capace di svelare le bugie e le verità dell’insieme in cui ormai non ci si riconosce più, fra uno spicchio di pesca e l’altro.
Ambiente: Questo libro necessita di Sara, figlia adottiva di un professore di liceo e di una cuoca dell’asilo, che ogni giorno si reca dall’altra parte del fiume per dare lezione a studenti provenienti da tutte le parti del mondo. E benché il colore della sua pelle sia uguale a molti di loro incontrarsi è difficile se non iniziando a condividere istanti, paure, preoccupazioni, incomprensioni, scomparse e scoperte, come quella sul guardiano del frutteto.
Germoglio: “A sette anni rubo la candeggina dall’armadietto delle pulizie e la porto in bagno. Aspetto che mamma vada in giardino a curare le piante, prendo la sedia, mi ci arrampico e cerco la bottiglia bianca con l’etichetta blu. Durante le grandi pulizie, lei di solito la tira fuori e la usa con i guanti gialli. È questione di sfregamento, mi dice quando lava i vestiti o disinfetta il fondo dei cassetti. Io la guardo dal tavolo della cucina, alzo le gambe quando alla fine di tutto passa lo straccio sotto le sedie. Aspetto il mio turno ma non arriva mai.
Mi spoglio e sono frettolosa, imbranata. Do un calcio alla bottiglia di plastica che ho appoggiato per terra. Me ne accorgo. Ci rimango male e dico solo Oh. Guardo il liquido trasparente allargarsi sulle piastrelle azzurre del bagno, l’odore mi dà fastidio al naso.
Mamma arriva canticchiando, ha le mani sporche di terra e mi chiede Che stai facendo?
Non posso rivelarle il mio piano. Mi rimetto la maglia di Hallo Kitty, i pantaloni e dico Niente”.
Scheda tecnica: Tutta intera di Espérance Hakuzwimana, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-25135-2.
#BIBLIOCOLTURA: La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Murakami Haruki
Descrizione: La fine del mondo e il paese delle meraviglie è un avvicinamento costante: ai sogni racchiusi nei teschi degli unicorni, a una bibliotecaria, al professore nascosto nel tempio degli invisibili, a una città racchiusa fra alte mura in cui non esistono i sentimenti, a una Tokyo moderna e tecnologica ma, soprattutto, alle proprie paure e al proprio cuore.
Ambiente: Questo libro necessita di due mondi paralleli in cui l’uno è il riflesso dell’altro e di un Cibermatico coinvolto suo malgrado in un esperimento. Un viaggio fra le viscere della terra abitato da terribili creature in compagnia di un’adolescente vestita di rosa e, nel contempo, un cammino fra paesaggi imbiancati trasportando la propria ombra sulle spalle, al suono di un’armonica.
Germoglio: “L’ascensore saliva con estrema lentezza. Presumo che salisse, cioè. Ma non ne sono affatto sicuro. Era tanto lento da farmi perdere il senso della direzione. Chissà, forse scendeva, o non si muoveva neanche. Nelle circostanze in cui mi trovavo era logico immaginare stesse salendo. Era solo una supposizione, però. Del tutto priva di fondamento. Magari ero salito di tredici piani e poi sceso di tre, o avevo fatto il giro del mondo ed ero tornato al punto di partenza. Chi poteva dirlo?Quell’ascensore non aveva nulla in comune col rudimentale arnese installato nel mio condominio, una semplice variante di un secchio da pozzo. I due congegni erano talmente diversi che mi era difficile pensare che fossero stati concepiti per lo stesso fine, che avessero la stessa funzione e venissero chiamati con lo stesso nome. Nella loro categoria, erano praticamente agli antipodi”.
Scheda tecnica: La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Murakami Haruki, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-21697-9.
#BIBLIOCOLTURA: Il grido di Giobbe di Massimo Recalcati
Descrizione: Il grido di Giobbe parla del male innocente, del dolore che compare sulla retta via come una crudele ingiustizia. È un libro sulle grandi domande legate alla vita e alla sofferenza, sul rapporto dell’essere umano con la propria fede, con l’assenza, con la giustizia e con il mistero che ci circonda in cui a volte occorre riuscire ad entrare e da lì ascoltare, malgrado l’incessante silenzio.
Ambiente: Questo libro necessita di un Giobbe sofferente steso al suolo ricoperto di piaghe, simbolo sia dell’ingiustizia del male che del senso di solitudine e di abbandono. Il dolore come segno, prova, metafora e messaggio; subìto, inflitto o provocato; e ancora la sofferenza legata a colpe in una sorta di teoria della retribuzione o al sacrificio salvifico, per giungere infine a ciò che riesce a trattenere la vita nella vita, ossia la fede nel proprio desiderio malgrado il desiderio stesso.
Germoglio: “Nel racconto biblico Giobbe appare come un grido. È la sua postura di fondo. Il grido è il modo più estremo della domanda. Non si articola nelle parole, non risponde alle leggi del linguaggio, non è adottato da nessun significante. Esce dal corpo come un altro corpo. È uno strappo, una lesione, una nuda voce. Quella del bambino inerme innanzitutto. Il grido accompagna la nascita e le prime turbolente percezioni della vita. Di fronte alla condizione di estrema passività e sconforto nella quale il bambino si trova gettato, il grido appare come una prima invocazione della vita rivolta all’Altro. È lo stesso che sorge dalla sofferenza che intacca alla radice la vita umana. Anche nell’esperienza analitica, in ogni paziente, si palesa il grido come domanda di soccorso. È questa una delle eredità bibliche della psicoanalisi dell’ebreo Freud: rispondere al grido della sofferenza, interrogarne il senso”.
Scheda tecnica: Il grido di Giobbe di Massimo Recalcati, Einaudi editore, saggio, ISBN 978-88-06-25338-7.
#BIBLIOCOLTURA: Il cuore non si vede di Chiara Valerio
Descrizione: Il cuore non si vede è un corpo che scompare, organi divenuti fantasmi nutriti dal continuo battito dell’esistenza, quello capace di scorrere anche nell’assenza in una sorta di alleanza fra pieno e vuoto, dove uno elemento (o un sentimento) è in grado di trasmettere il suo soffio ad altro, nella relazione.
Ambiente: Questo libro necessita di Andrea, professore di greco quarantenne a cui iniziano a sparire gli organi interni, e dei legami che lo circondano, in un continuo cercare di capire e ricordare scovando le stesse mancanze ma anche forse i sottili collegamenti che gli permettono di rimanere in vita, nonostante la vita stessa.
Germoglio: “Una mattina, dopo sogni inquieti, Andrea Dileva si era svegliato nel suo letto, senza cuore.
La sveglia suonava, la luce del giorno cresceva, i muri crepitavano di altri risvegli, su altri piani, sopra e sotto, ma lui e Laura continuavano a tenere gli occhi chiusi. Con le magliette di Harvard e senza mutande, si godevano la nudità sì ma con le spalle coperte dei loro quarant’anni. Non erano mai andati a Harvard peraltro. Nonostante entrambi avessero fatto ottimi studi.
Ma tutto questo, come altre mattine, non sarebbe stato detto e nemmeno pensato se Laura, i cui capelli gli solleticavano il naso inducendogli un sorriso, non fosse scattata a sedere con le gambe incrociate, come punta da un insetto. Andrea aveva inclinato la testa per seguire la carne bianca delle cosce correre verso l’oscurità umida e riccia, ondeggiante, che lo riportava ora sugli scogli assolati dove saltava da bambino. E tra i quali si aprivano fessure bordate di alghe e concrezioni oltre cui si sentiva il rumore del mare. In quei pomeriggi di corse avvertiva i compagni meno esperti di stare attenti, perché più di qualcuno ci rimaneva incastrato con tutta la gamba. Gridava apprensivo No, fermatevi, chissà cosa c’è dentro. A distanza di anni sapeva che quando non sai cosa c’è dentro, c’è acqua”.
Scheda tecnica: Il cuore non si vede di Chiara Valerio, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-24222-0.
#BIBLIOCOLTURA: La vita gioca con me di David Grossman
Descrizione: La vita gioca con me è un documentario che non verrà mai trasmesso. Un immortalare con la scusa di ricordare ma che poi diverrà un conoscersi, una confessione, uno scoprire, un lasciare andare e un capire che nelle ombre si possono nascondere amori, scelte, principi e piante ma, soprattutto, che quando le ombre si stenderanno sui ricordi ci sarà sempre qualcuno accanto, fino alla fine.
Ambiente: Questo libro necessita della festa del 90esimo compleanno di Vera in cui riappare dopo tanti anni la figlia Nina con una richiesta specifica: ripercorrere il viaggio di Vera dalla Iugoslavia a Israele compresi gli anni passati nel gulag Goli Otok, il tutto filmato dall’ex compagno regista Rafael e dalla figlia avuta con lui Ghili. Un viaggio fra luoghi, anime e vite frantumate; schegge che quei fotogrammi cercheranno di ricomporre in qualche modo durante un lungo temporale.
Germoglio: “Rafael aveva quindici anni quando sua madre morì e lo liberò dalle sue sofferenze. La pioggia cadeva sui membri del kibbutz accalcati sotto gli ombrelli nel piccolo camposanto. Tuvia, il padre di Rafael, singhiozzava. Per anni si era preso cura delle moglie, e sembrava un orfanello sperduto. Rafael, in pantaloncini corti, se ne stava in disparte con un cappuccio calato sugli occhi perché nessuno vedesse che non piangeva. Rifletteva: “Adesso che la mamma è morta, scoprirà tutto quello che pensavo di lei”.
Era l’inverno del 1962. Un anno dopo suo padre incontrò Vera Novak, arrivata in Israele dalla Iugoslavia con l’unica figlia, Nina, una ragazza di diciassette anni, alta, con i capelli chiari e il viso oblungo, pallido e bellissimo, quasi completamente privo di espressione, e i due cominciarono a convivere”.
Scheda tecnica: La vita gioca con me di David Grossman, Mondadori editore, romanzo, ISBN 978-88-04-71979-3.
#BIBLIOCOLTURA: In tempo di guerra di Concita De Gregorio
Descrizione: In tempo di guerra è una mappa disegnata dai dialoghi fra Marco, trentenne alla ricerca del proprio posto nel mondo, e i nonni, i genitori, la sorella, le ex e sé stesso da giovane. Lettere, diari, mail e silenzi a cui si aggiungono frammenti di pensieri colti da Concita, dal cui insieme si potrà forse riuscire a intravvedere l’immagine del nostro territorio ancora in attesa di essere conquistato.
Ambiente: Questo libro necessita di una generazione in bilico fra i primi bilanci che non riesce a cogliere e quelli che la società non si preoccupa di offrire. Una settimana di tempo in cui gli ideali del passato, quelli a cui hanno creduto i nonni e i genitori come la lotta, la scienza, la chiesa, il partito o una setta, si intercaleranno a quelli che, nel raccontare e contandosi, finiranno per apparire.
Germoglio: “La storia che qui si narra ha origine nella realtà. Si ispira alla vita di un ragazzo, Marco, e a molte altre che ho ascoltato e raccolto in cerca di ciò che le accomuna. È una storia di tutti, composta con le tessere delle storie di ciascuno. Questo, mi pare, è il potere del racconto: sa come inventare la realtà. Trasforma frammenti di esperienze individuali in un luogo collettivo dove ognuno possa trovare qualcosa di sé. Qualcosa che mentre la leggi ti legge, che quando la guardi ti guarda: ti restituisce lo sguardo.
È dunque una storia non reale ma vera. Semplice. La battaglia di un ragazzo di trent’anni parla del tempo in cui viviamo più di tante dissertazioni sul presente. Ecco cosa succede, al traguardo del trentesimo anno: questo è quello che ti succede davvero.
Tutti dicono: bisogna stare in ascolto. La politica, in specie la sinistra, dovrebbe stare più in ascolto. Dei bisogno, delle periferie, dei giovani, di chi non ha nulla e resta solo la rabbia. Tutti lo dicono, quasi nessuno lo fa”.
Scheda tecnica: In tempo di guerra di Concita De Gregorio, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88-06-24281-7.
#BIBLIOCOLTURA: Vincoli - Alle origini di Holt di Kent Haruf
Descrizione: Vincoli è un libro fatto di polvere, polvere che a volte si posa come terra arida sulle campagne del Colorado, altre come una patina di obblighi capace di impastare i rapporti, altre ancora come il tempo che si infiltra fra i ricordi trasformandoli in oblio, altre infine come quella dei corpi sotterrati affinché possano smettere di essere tale: polvere negli occhi di vite disperate.
Ambiente: Questo libro necessita di un desiderio e della fine dello stesso, come una luce che all’inizio illumina, smuove e nutre per poi sparire nella notte di vincoli famigliari avvelenati, quelli che per distruggere nella speranza di ritrovare un po’ dell’antico barlume occorre incendiare e, dalla finestra, salutare chi deciderà di non spegnere quella via d'uscita.
Germoglio: “Edith Goodnough non vive più in campagna. Ormai sta in città, in ospedale, in quel letto bianco, con un ago infilato nel dorso della mano e un uomo che la sorveglia in corridoio, fuori dalla stanza. Questa settimana compie ottant’anni: una donna linda, bella, con i capelli bianchi, che in vita sua non è mai arrivata a pesare cinquanta chili e da Capodanno pesa ancora meno di così. Eppure lo sceriffo e gli avvocati aspettano che stia meglio per metterla su una sedia a rotelle e portarla in tribunale, dall’altra parte della cittadina, per iniziare il processo. Quando accadrà, sempre che accada, non so se arriveranno a metterle le manette. D’accordo, Bud Sealy, lo sceriffo, si è rivelato un figlio di puttana, ma proprio non ce lo vedo ad ammanettare una donna come Edith Goodnough”.
Scheda tecnica: Vincoli - Alle origini di Holt di Kent Haruf, NN editore, romanzo, ISBN 978-88-94938-03-6.
#BIBLIOCOLTURA: Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf
Descrizione: Una stanza tutta per sé è un viaggio immaginario fra la realtà, un modo scelto da Virginia Woolf per spogliarsi di identità e contesti e, da lì, descrivere la condizione femminile nel tempo; laddove libertà intellettuale ha significato sapersi svincolare dalla sentenza maschile, disporre di un reddito proprio e avere una stanza tutta per sé.
Ambiente: Questo libro necessita di un college femminile a Cambridge in cui poter svolgere due conferenze. Un pensiero che prima di divenire opinione racconta le condizioni culturali e sociali della donna, riflette sulla rabbia e il pensiero poetico di scrittrici come Jane Austen, le sorelle Brontë e George Eliot, solleva dubbi, ironizza, discute e immagina la sorella di Shakespeare: una donna come tante a cui sarà dato scegliere se seguire il proprio talento, e quindi divenire folle, o madre, e interpretare quindi un ruolo.
Germoglio: “Ma insomma, potreste dire, ti avevamo chiesto di parlarci delle donne e il romanzo - cosa ha a che fare, questo, con una stanza tutta per sé? Tenterò di spiegarmi. Quando mi avete chiesto di parlarvi delle donne e il romanzo, sono andata a sedere sulla sponda di un fiume e ho cominciato a chiedermi che cosa volessero significare quelle parole. Avrebbero potuto semplicemente voler dire offrirvi alcune osservazioni su Fanny Burney; alcune altre su Jane Austen; un omaggio alle sorelle Brontë, con un ritratto della canonica di Haworth coperta di neve; forse alcune battute di spirito sulla Mitford; una allusione rispettosa a George Eliot; un riferimento alla Gaskell, e me la sarei cavata. Ma a una riflessione più attenta, quelle parole non sembravano poi così ovvie. Il titolo “Donne e romanzo” poteva significare - ed è possibile che così lo abbiate inteso - le donne e ciò che esse sono; oppure le donne e i romanzi che scrivono; o ancora, le donne e i romanzi dei quali sono protagoniste; o poteva lasciare intendere che le tre cose sono in certo modo inestricabilmente congiunte e voi volete che io le veda sotto quella luce”.
Scheda tecnica: Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf, Feltrinelli Editore, classico, ISBN 978-88-0790060-0.
#BIBLIOCOLTURA: La libertà è una parola - sul giornalismo apocalittico di Gianluca Grossi
Descrizione: La libertà è una parola è un libro sulle domande non sollevate, sull’utilizzo costante della paura per manipolare le opinioni, sulla mancata promozione del coraggio in favore dell’ubbidienza, sull’amore tossico nato fra scienza e informazione, sull’unico luogo da cui si è scelto di raccontare l’evento escludendo la visione d’insieme, sull’uso dell’emozione per distrarre la ragione e, non da ultimo, mostrando quanto di ciò che è stato si sta ripetendo nel modo di raccontare l’attuale guerra in Ucraina.
Ambiente: Questo libro necessita di una pandemia e della posizione presa dai mezzi di informazione nei suoi confronti, che non è stato quello di descriverla per permettere riflessioni aggiornate e promuovendo una seria discussione ma, al contrario, scegliendo di schierarsi come un battaglione unito contro il nemico invisibile, che benché sia stato Covid19 a morire è stata piuttosto la capacità di leggere razionalmente la realtà, impedendoci così di tornare ad abitarla, assieme.
Germoglio: “Abbiamo trascorso due anni di pandemia esposti all’esaltazione del nostro dover-essere-in-buona-salute ridotto ai minimi termini del dover-essere-senza-virus. Anzi: li abbiamo trascorsi prestandoci al tentativo, riuscitissimo, di trasformare la nostra salute nella certificazione di idoneità alla cittadinanza in un mondo nuovo. Perché è vero che Covid19 ha dato vita a un mondo nuovo. Non quello, tuttavia, che si aspettava chi lo ha invocato vestendolo delle aspettative più nobili e idealistiche proiettate alla rigenerazione dell’essere umano, bensì il mondo che ci troviamo davanti oggi: la guerra in Ucraina. La perfetta sovrapposizione fra la nostra uscita dalla pandemia e la nostra entrata in guerra (e sia pure soltanto limitata, per ora e per alcuni, alla trincea delle sanzioni economiche, finanziarie e politiche) ha innescato un processo molto curioso: l’anamnesi della realtà si è sostituita alla sua analisi”.
Scheda tecnica: La libertà è una parola - sul giornalismo apocalittico di Gianluca Grossi, edizioni Redea, società, ISBN 978-88-946855-1-0.
#BIBLIOCOLTURA: Vergine giurata di Elvira Dones
Descrizione: Vergine giurata è un libro sull’onore e la vera natura d’ognuno quando chiede di essere considerata. È quanto accaduto ad Hana, una ragazza albanese che per sfuggire a un matrimonio combinato decide di fare voto di castità seguendo l’antica legge Kanun e divenire uomo. Una storia di negazione di sé, di comportamenti obbligati e di possibilità inesistenti per le donne. Sarà andandosene che Hana potrà recuperare la sua identità e dare finalmente ascolto al richiamo del corpo nel desiderio.
Ambiente: Questo libro necessita di un piccolo villaggio di montagna sui Balcani da cui proviene Hana Doda, la quale in seguito a un giuramento diventerà vergine giurata. Da quel giorno si chiamerà Mark, si comporterà da uomo e verrà considerata tale, fino a quando la donna racchiusa in lei troverà il coraggio di andare dalla cugina in America e, da lì, provare a ricominciare.
Germoglio: “E così, signor Doda, lei è un poeta”, osserva il compagno di viaggio che per sette ore ha occupato sull’aereo il sedile accanto a quello di Hana.
La coda dei passeggeri in attesa di superare il controllo passaporti all’aeroporto internazionale di Washington è uno stanco serpente.
“Non proprio,” cerca di sorridere lei.
“Ma scrive poesie, se ho capito bene.”
Non scrivi buone poesie con la vulva secca, dice lei in silenzio. Volge lo sguardo altrove. Una donna si sta ritoccando il rossetto, il suo uomo la guarda con leggero disgusto battendo dei colpetti sul passaporto. Hana cataloga la scena alla voce “uomo disamorato, donna illusa, tregua coniugale sul punto di scadere”.
Non scrivi buone poesie con la vulva secca, ripete stizzita fra sé. Perché accidenti gli ha detto che scrive? Lui la tiene inchiodata con lo sguardo. Inutile, pensa lei, non ci arriverai mai, il tuo cervello da uomo illuminato non potrà mai indovinare. Hana si liscia l’abito maschile. La giacca le sta larga, ma non troppo”.
Scheda tecnica: Vergine giurata di Elvira Dones, Feltrinelli Editore, romanzo, ISBN 978-88–07-88855-7.
#BIBLIOCOLTURA: Il corso dell’amore di Alain de Botton
Descrizione: Il corso dell’amore è un libro sull’amore non romantico, quello che resta una volta terminata la passione iniziale, fatto di litigi, accuse, noia, frustrazioni, tradimenti, sogni infranti e aspettative non corrisposte, quello su cui se accolto e ascoltato sarà possibile costruire un rapporto meno lineare ma più profondo e reale, attraverso cui sarà possibile tornare a scegliersi ogni giorno.
Ambiente: Questo libro necessita di Rabih e Kirsten, due ragazzi di Edimburgo che si conoscono, si piacciono, si sposano, hanno figli, lavorano, cambiano casa e continuano a stare assieme mentre la vita accade e i sentimenti cambiano. Una storia in cui alle vicende della coppia si alternano le riflessioni e le analisi dell’autore filosofo capaci di far affiorare nuovi punti di vista; semplici verità che tuttavia non siamo abituati a concedere, e soprattutto a concederci.
Germoglio: “L’hotel sorge su un affioramento roccioso, mezz’ora a est di Malaga. È pensato per le famiglie e inavvertitamente rivela, soprattutto all’ora dei pasti, quanto sia difficile far parte di un nucleo famigliare. Rabih Khan ha quindici anni ed è in vacanza con il padre e la matrigna. Tra loro l’atmosfera è cupa e la conversazione langue. Sono passati tre anni da quando la madre di Rabih è morta. Il buffet viene allestito sulla terrazza che guarda la piscina. Di tanto in tanto la matrigna fa un commento sulla paella o sul vento che soffia forte da sud. Lei viene dal Gloucestershire e le piace il giardinaggio.
Il matrimonio non comincia con la proposta e nemmeno con il primo incontro. Comincia molto prima, quando nasce l’idea stessa dell’amore e più precisamente il sogno di un’anima gemella”.
Scheda tecnica: Il corso dell’amore di Alain de Botton, edizioni Guanda, romanzo, ISBN 978-88–235-1496-6.
#BIBLIOCOLTURA: La Fortuna di Valeria Parrella
Descrizione: La Fortuna è un libro in cui desiderio e destino si intrecciano al divino racchiuso nelle storie umane. Un appartenere a un ceto che non contempla il mare ma che sarà il mare stesso a restituire alla terra prima che quest’ultima ricopra non solo Pompei ma persino il coraggio di stare nell’attesa, nella speranza e nel ricordo di ciò che mai più tornerà.
Ambiente: Questo libro necessita di Lucio, un ragazzo con un occhio “che vede” cresciuto a Pompei fra giardini, cortili, terme, mosaici e templi, a cui un marinaio cieco insegnerà che per capire le distanze occorre osservare ciò che è fermo, punti di riferimento che l’eruzione del Vesuvio cancellerà dall’orizzonte dell’ammiraglia di Plinio il Vecchio su cui Lucio salirà per andare incontro al prodigio scatenato dagli dei.
Germoglio: “La rotta era facile: andare dove nessuno sarebbe andato. Navigando verso la nuvola ho capito che eravamo rapiti da essa, attratti come dietro un incantamento. La nuvola non era fatta di acqua, faceva piovere, sì: ma pioveva cenere, uguale a quella che resta alla fine della sera nei bracieri.
Quando si attraversava un banco di nubi si va avanti fino a sbucare dall’altra parte per vedere la costa, e noi così abbiamo fatto. Ma era la costa che stava venendo verso di noi: il mare si era riempito di pietre e non c’era più pescaggio per le nostre chiglie. Le mappe non corrispondevano più al mondo, e il disegno della terra non assomigliava al mio ricordo. A quel punto i marinai sono impazziti per la paura e non potevamo che tornare indietro. Sotto i nostri scafi non c’era più acqua, dovevo impartire l’ordine, subito”.
Scheda tecnica: La Fortuna di Valeria Parrella, Feltrinelli Editore, romanzo, ISBN 978-88–07-03486-2.
#BIBLIOCOLTURA: Figlio di Dio di Cormac McCarthy
Descrizione: Figlio di Dio è un libro ai confini, dove le profondità degli abissi umani danzano con momenti di una bellezza sublime, in uno scambio di crudeltà e poesia che a volte è difficile mantenere separati, tanto che l’elevazione della scena finale assomiglia a quella del figlio di Dio giunta però direttamente dall’inferno.
Ambiente: Questo libro necessita di un paese rurale nel sud del Tennessee, dove fra catapecchie e incesti si aggira Lester Ballard, giovane contadino unito al suo fucile con cui a volte uccide mentre in altri casi i morti accadono, che riveste e trucca prima di giacere sessualmente con loro. Boschi, montagne, incendi, gelo, grotte ed alluvioni; una rincorsa all’assassino fra incantata miseria.
Germoglio: “Arrivarono come una sfilata di carri da fiera, sotto il sole del mattino salirono su per la collina fra i campi di ginestre, con il camioncino che traballava e beccheggiava lungo i solchi del sentiero mentre i musicisti, seduti sulle loro sedie sopra il cassone, vacillavano all’unisono e accordavano gli strumenti, e il grassone con la chitarra sorrideva e gesticolava verso altri che li seguivano in macchina, e si piegava per dare una nota al violinista che girava un bischero e ascoltava con la faccia tutta grinze. Passarono sotto i meli in fiore, rasentarono la mangiatoia fatta di grossi tronchi fra cui si aprivano fessure tappate con fango secco arancione, e giunsero in vista di una vecchia casa di assi che sorgeva dall’ombra azzurra sotto il fianco della montagna. Dietro la casa c’era un granaio. Uno degli uomini sul camioncino diede un pugno sul tetto della cabina e il camion si fermò. Macchine e autocarri proseguirono fra le erbacce che infestavano il cortile, e qualcuno andava a piedi”.
Scheda tecnica: Figlio di Dio di Cormac McCarthy, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88–06-22332-8.
#BIBLIOCOLTURA: Strega comanda colore di Chiara Tagliaferri
Descrizione: Strega comanda colore è un libro senza ipocrisie, un osservare la propria famiglia, raccontarla e raccontarsi senza omettere egoismi, cattiverie, venalità e ossessioni, laddove la dolcezza diventa sia l’arma con cui uccidere parte del proprio sangue che lo sguardo in grado di sciogliere il senso di colpa, un peso che malgrado i digiuni non si è ancora riusciti a togliere prima di salire sulla bilancia.
Ambiente: Questo libro necessita di una famiglia della Bassa Padana in cui crescere rincorrendo i colori indicati dai fatti e dalla crudeltà della nonna, un modo per non venir catturati dalla banalità, dalla mediocrità e dall’amore anche se alla fine, malgrado la velocità e il trasferimento a Roma della protagonista, quel sentimento riuscirà ad acchiapparla liberandola in una elegantissima strega.
Germoglio: “Non mi piace “stare sotto”. Odio mettermi faccia al muro, e iniziare a contare. Mi sento subito solissima, sudo, non li troverò mai. Il cortile è enorme, una lingua di cemento grigia lunga che si srotola attorno a cinque palazzi, due scale per ciascuno, sette piani in altezza. I muri sono tutti sbagliati: mattoncini verdi e pittura arancione, l’arancione mi fa sentire freddo. Dovrò cercare tra gli alberi, poi scendere in garage (anche se c’è il figlio di Boselli che si tocca, mi fa schifo), ma in cantina non voglio andare. Loro lo sanno, per questo si nascondono lì. Scelgo il secondo palazzo, entro dall’androne, ora dalle mani scendono le gocce di sudore, inizio a fare le scale piano, attaccata al corrimano. Quando ho paura puzzo, mi cambia l’odore, assomiglia a quello del gatto putrefatto che ho trovato una volta sul marciapiede, l’hanno lasciato lì per giorni. L’ho carezzato, mi spiaceva per lui, la faccia era un po’ spostata ma sempre carina”.
Scheda tecnica: Strega comanda colore di Chiara Tagliaferri, Edizioni Mondadori, romanzo, ISBN 978-88–04-72882-5.
#BIBLIOCOLTURA: La steppa di Anton Čechov
Descrizione: La steppa è un libro di una bellezza rara, con immagini che scaturiscono dalle parole come nebbia sottile, calura asfissiante, fiume cristallino, corpi vigili, consumati o addormentati all’ombra di un carro carico di lana. Un incedere lento per una steppa che parla alla solitudine, all’incertezza e all’immensità del Creato che ognuno porta dentro sé.
Ambiente: Questo libro necessita di un ragazzo di nome Egòruska che intraprende un viaggio assieme allo zio e a un sacerdote e in seguito a dei mercanti per raggiungere la città dove andrà a studiare. Una scoperta del mondo e di sé stesso che avviene osservando le stelle, il volo degli uccelli, ascoltando racconti di briganti e la voce profonda del temporale, fino a giungere alla domanda che sorge spontanea quando si abbandona la vita fino a quel momento conosciuta.
Germoglio: “Una mattina di luglio, in breve anticipo sull’alba, dalla città di N***, capoluogo del governatorato di Z***, un malandato calesse imboccò rumorosamente la strada maestra: si trattava di uno di quei barocci di altri tempi su cui oggi in Russia viaggiano solo i rappresentanti di commercio, i mercanti di bestiame e i preti sprovvisti di mezzi economici. Il carro, a ogni movimento, cigolava e un secchio fissato sul retro gli rispondeva mestamente; dallo stridere e dai miseri brandelli di cuoio che si agitavano sul telaio utile ormai per un bel falò, era facile dedurre quanto fosse vecchio.
Nel calesse, sedevano due abitanti di N***, il mercante Ivànyc Kuzmicòv, dai capelli e la barba rasati, con gli occhiali e un cappello di paglia, insomma, un uomo più adatto a un impiegato che non a un commerciante, e padre Chrìstofor Sirìjskij, priore della chiesa di San Nicola, un anziano dalla capigliatura fluente, con un caffettano di tela grigia, un copricapo a cilindro a larghe tese e una cintura ricamata a tinte vivaci. Questi, il volto arrossato per il freddo, osservava con occhi umidi e meravigliati questo mondo creato da Dio e sorrideva di una spontaneità tale, che la sua bocca pareva estendersi fino alle falde del copricapo”.
Scheda tecnica: La steppa di Anton Čechov, Edizioni Clandestine, classico, ISBN 978-88–6596-818-5.
#BIBLIOCOLTURA: Specchio delle mie brame - La prigione della bellezza di Maura Gancitano
Descrizione: Specchio delle mie brame è un libro che svela i condizionamenti e le manipolazioni operati oggi tramite il mito di una (falsa) bellezza che non ci sa più invadere e condurre nel mistero ma che ci incatena nella vergogna e in desideri che poco hanno a che fare con l’autenticità di ognuno, sostituita da uno sguardo auto-oggettivante divenuto ormai complice della propria stessa schiavitù.
Ambiente: Questo libro necessita dell’esperienza della bellezza che viene sradicata dalla ricerca profonda per divenire concetto, standard, prodotto, potere, desiderio indotto e valore morale a cui cercare di assomigliare. Il tema della bellezza visto attraverso i miti, il controllo, la medicina, il lavoro, la pubblicità, la femminilità, il decoro, l’età, la malattia, il pregiudizio, gli uomini, la chirurgia, i social network, l’educazione e molto altro, per giungere infine al capitolo “come uscire dalla prigione”.
Germoglio: “Quando ero piccola non volevo sposarmi né avere figli, volevo essere brutta e diventare una filosofa. L’idea di essere brutta, in particolare, era maturata grazie alla lettura di un racconto che avevo letto nell’antologia scolastica, Belloccia e Bruttina di Madame Leprince de Baumont, che iniziava così: “C’era una volta un signore che aveva due figlie gemelle, alle quali aveva dato due nomi che stavano loro a pennello: la prima, ch’era bella, fu chiamata Belloccia e la seconda, ch’era brutta, fu chiamata Bruttina”.
Fino ai dodici anni entrambe si applicavano allo studio, finché la madre commise un errore, introducendole in società: entrambe iniziarono a interessarsi ai balli, ricevimenti, vestiti, acconciature. Quando compirono quindici anni, Belloccia “era divenuta talmente bella da destare l’ammirazione di tutti quelli che la vedevano. Quando sua madre la portava in società, tutti i cavalieri le facevano la corte: questo lodava la sua bocca, quello i suoi occhi, chi la persona, che le belle manine, e nel mentre si prodigavano tutte queste lodi, non ci si accorgeva neppure dell’esistenza di Bruttina””.
Scheda tecnica: Specchio delle mie brame - La prigione della bellezza di Maura Gancitano, edizioni Einaudi, saggio, ISBN 978-88–06-25114-7.
#BIBLIOCOLTURA: La mente innamorata di Vito Mancuso
Descrizione: La mente innamorata è un libro sulle vere domande che una persona ha il coraggio di porsi, quelle che non si accontentano di risposte surrogate ma che mettono in cammino, liberi, ognuno alla ricerca della propria strada. Un pensare la realtà non come sostanza ma nella relazione, dove l’amore che abita la mente (non il cuore) diviene punto luminoso che diffonde luce su tutto ciò verso cui indirizza lo sguardo.
Ambiente: Questo libro necessita di una mente innamorata o desiderosa di innamorarsi di una dimensione interiore risvegliata dal richiamo alla conoscenza e alla virtù, quella capace di far sorridere e respirare la mente, rapendola nella grazia. Uno sguardo complessivo che vede l’intero della vita, morte compresa, e malgrado ciò vi si affida; una terza intelligenza come forma di conoscenza intuitiva e profondissima della totalità delle cose.
Germoglio: “Rivedo la poltrona di velluto verde accanto alla finestra nella camera dei miei genitori, al terzo piano di quel condominio in mattoni rossi alla periferia del paese. Mi ero nascosto lì perché era il luogo più silenzioso della casa in quella parte del giorno ormai quasi sera, quando di solito mia madre si trovava in cucina a preparare la cena, mio padre non era ancora tornato dal lavoro, e le mie sorelle più piccole si aggiravano tra la camera e il salotto con la tv. Era il 1978, la fine del mese di ottobre, il periodo dell’anno in cui la reintroduzione dell’ora solare fa piombare quasi d’improvviso nel buio l’ultima parte della giornata e il primo freddo favorisce lo stare in casa. In realtà, il buio e il freddo in quell’anno avvolgevano l’Italia fin dalla primavera a causa del sequestro di Aldo Moro e dell’uccisione degli uomini della scorta e qualche tempo dopo dello stesso uomo politico".
Scheda tecnica: La mente innamorata di Vito Mancuso, Garzanti edizioni, saggio, ISBN 978-88–11-81465-8.
#BIBLIOCOLTURA: La Russia di Putin di Anna Politkovskaja
Descrizione: La Russia di Putin è un libro raccontato dall’interno, da chi vede perché vive, tanto da aver pagato con la vita stessa l’aver osato dar voce a quello sguardo. Le guerre cecene, i criminali di guerra, il sistema giudiziario, il massacro al teatro Dubrovka, la ridistribuzione delle proprietà di Stato, la guerra della vodka ma anche storie di provincia che portano i nomi di Tanja, Lena, Rinat, Ivanov, Dikij, Jacha e molti altri.
Ambiente: Questo libro necessita di un popolo impotente e sottomesso, sfruttato e stanco nel desiderare una libertà che non riesce a ottenere. Storie di militari, mafiosi, oligarchi, uomini, donne e famiglie in un Paese in cui non contano i fatti ma chi li manipola, l’illegalità è più forte della legge, e dove è possibile trovare persone disposte a regalare a Putin per il giorno del suo compleanno l’uccisione di chi ha cercato di raccontare tutto ciò.
Germoglio: “Questo libro parla di un argomento che non è molto in voga in Occidente: parla di Putin senza toni ammirati. A scanso di equivoci, spiego subito perché tale ammirazione (di stampo prettamente occidentale e quanto mai relativa in Russia, dato che è sulla nostra pelle che si sta giocando la partita) faccia qui difetto. Il motivo è semplice: diventato presidente, Putin - figlio del più nefasto tra i servizi segreti del Paese - non ha saputo estirpare il tenente colonnello del KGB che vive in lui, e pertanto insiste nel voler raddrizzare i propri connazionali amanti della libertà. E la soffoca, ogni forma di libertà, come ha sempre fatto nel corso della sua precedente professione.
Questo libro spiega inoltre come noi, che in Russia ci viviamo, non vogliamo che ciò accada. Non vogliamo più essere schiavi, anche se è quanto più aggrada all’Europa e all’America di oggi. Né vogliamo essere granelli di sabbia, polvere sui calzari altolocati - ma pur sempre calzari di tenente colonnello - di Vladimir Putin. Lo pretendiamo. Perché amiamo la libertà quanto voi”.
Scheda tecnica: La Russia di Putin di Anna Politkovskaja, edizioni Adelphi, reportage, ISBN 978-88–459-3692-0.
#BIBLIOCOLTURA: Voci dal silenzio - un viaggio tra gli eremiti d’Italia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita
Descrizione: Voci dal silenzio è un libro che richiama in superficie una capacità appartenente a tutti, quella della contemplazione muta. Un viaggio alla scoperta di chi ne ha fatto una condizione di vita divenuta poi sintesi; uno spazio concentrato dove le parole si sono condensate nei gesti quotidiani, in continuo dialogo con la dimensione sottile.
Ambiente: Questo libro necessita di un camper scassato, due artisti visivi che decidono di attraversare l’Italia alla ricerca degli ultimi eremiti, e di suor Paola, Rosalba, fra Cristiano, Sanboji, Viviana, Giancarlo Bruni, padre Daniele, Pietro, fra Bernardino, Franco, Gianni Menichetti, Maurizio, Swami Atmananda, Frédéric Vermorel e suor Mirella, che decidono di raccontare il proprio ascoltare e tacere sia nel luogo che nel sé.
Germoglio: “Non è semplice trovare le cause che ci spingono a scegliere determinati sentieri e attitudini che poi ci contraddistinguono nel tempo. Così è stato per noi con l’esperienza eremitica. Era lo stile di vita estremo ad affascinarci? Il desiderio di sperimentare una profonda relazione con il mondo naturale? O era forse quell’alone di mistero che permea l’esperienza ascetica? Di certo ammiravamo il coraggio di coloro che, per abitare le proprie profondità e dare un senso al proprio vivere, erano disposti a lasciare tutto e intraprendere un percorso di ricerca intimo e solitario”.
Documentario: Questo non è un libro tratto dal film o viceversa; è come se fossero due perle separate incastonate però nel medesimo gioiello: le vite preziose di coloro che le hanno molate attraverso il silenzio. Il documentario è possibile visionarlo qui: https://www.openddb.it/film/voci-dal-silenzio/
Scheda tecnica: Voci dal silenzio - un viaggio tra gli eremiti d’Italia di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, edizioni Tea, saggio, ISBN 978-88–502-6207-6.
#BIBLIOCOLTURA: L’ultimo amore di Baba Dunja di Alina Bronsky
Descrizione: L’ultimo amore di Baba Dunja è un libro sulle presenze invisibili, che a volte corrispondono agli spettri che si aggirano per strade abbandonate, altre ai rapporti con i propri famigliari e altre ancora alle radiazioni nucleari presenti nella località di Černovo a due passi da Černobyl, paese dove alcune persone hanno deciso di tornare, chi a vivere e chi a morire.
Ambiente: Questo libro necessita di una casa abbandonata a causa di un disastro nucleare e del ritorno in quel paese in cui, volendo, ora se ne potrebbe anche scegliere un’altra. Dimore che verranno a poco a poco occupate da ragni e persone solitarie costrette a unirsi in occasione di un fatto di sangue, poi di un matrimonio e infine di un incarceramento di gruppo. Un libro ambientato in un luogo divenuto arido, inospitale e pericoloso, in cui aleggiano delicate storie umane.
Germoglio: “Konstantin, il gallo di Marja, mi sveglia di nuovo durante la notte. Per Marja è una specie di surrogato. È stata lei ad allevarlo, coccolarlo e viziarlo fin da quando era pulcino; ora è cresciuto e non serve a un bel niente. Si aggira impettito e dispotico per il cortile di lei e mi guarda di sbieco. Il suo orologio biologico è completamente sballato, è così da sempre, ma non credo che abbia a che fare con le radiazioni. Non possono certo essere ritenute responsabili di ogni forma di demenza che compare sulla terra. Sollevo la coperta e appoggio i piedi sul pavimento. Sulle assi c’è uno scendiletto che ho fatto io stessa, intrecciando vecchi lenzuoli ridotti in strisce. D’inverno ho molto tempo, perché non devo occuparmi dell’orto. D’inverno esco di rado, giusto per procurarmi l’acqua o la legna o per spalare la neve dalla porta di casa. Ora però è estate e io sono in ballo già di prima mattina per tirare il collo al gallo di Marja”.
Scheda tecnica: L’ultimo amore di Baba Dunja di Alina Brinsky, Keller editore, romanzo, ISBN 978-88–89767-95-5.
#BIBLIOCOLTURA: Il verdetto di Graham Moore
Descrizione: Il verdetto è un libro cornice, uno spazio attraverso cui guardare fatto di pregiudizi sia sociali, politici e culturali che personali. Un punto di vista unico per ogni membro della giuria che si sposterà costantemente sui fatti accaduti, ipotetici o reali poco importa purché il verdetto sia unanime, una scelta rimessa in discussione anni dopo in occasione della creazione di una docuserie Netflix sul caso Bobby Nock.
Ambiente: Questo libro necessita di una ragazza scomparsa, miliardaria e bianca, del suo insegnante sospettato e nero, e dei membri di una giuria che verranno messi più volte a confronto con sé stessi e le questioni razziali, le differenze di classe e i comportamenti sessuali in un sistema giudiziario che si nutre di stereotipi, il tutto sia durante il processo che 10 anni dopo, quando un omicidio li obbligherà a fare i conti con il proprio senso di giustizia.
Germoglio: “Maya Seale tirò fuori due fotografie dalla ventiquattrore. Le tenne a faccia in giù contro la gonna. Alla fin fine, sarebbe stata tutta una questione di tempismo.
“Signora Seale?” Giunse la voce del giudice, impaziente. “Stiamo aspettando”.
Belen Vasquez, la cliente di Maya, aveva subito pesanti violenze da parte del marito, Elian. C’erano dettagliati referti del pronto soccorso a dimostrarlo. E poi una mattina, qualche mese prima, Belen era crollata. Aveva pugnalato il marito nel sonno e gli aveva tagliato la testa con un paio di cesoie. In seguito aveva vagato per un giorno intero a bordo della sua Hyundai Elantra con la testa mozzata sul cruscotto. Nessuno ci aveva fatto caso, oppure nessuno aveva voluto immischiarsi. Infine, un poliziotto l’aveva fatta accostare perché era passata col rosso, e lei era riuscita a ficcare la testa nel vano portaoggetti.
La buona notizia, dal punto di vista di Maya, era che l’accusa aveva una sola prova concreta contro Belen. La cattiva notizia era che la prova in questione era una testa”.
Scheda tecnica: Il verdetto di Graham Moore, Neri Pozza editore, legal thriller, ISBN 978-88–545-2168-1.
#BIBLIOCOLTURA: Le fotografie del silenzio - forme inquiete del vedere di Gigliola Foschi
Descrizione: Le fotografie del silenzio è un’immagine che si stacca dai rumori di fondo per rimanere sospesa in uno spazio che diviene in seguito luogo senza però rappresentarlo. Una fotografia che non parla di luoghi silenti e incantati ma in grado di far tacere il resto: il flusso di immagini appartenenti alla comunicazione istantanea in cui siamo ormai da tempo immersi.
Ambiente: Questo libro necessita di un frastuono fatto di selfie e informazioni visive, un rumore bianco di fondo in cui il tentativo di creare immagini capaci di offrire comprensione anziché immortalare resoconti diviene strappo. Un intravvedere a volte altrove altre in un oscuro specchio; varchi da cui giungono echi sottili, tracce che invitano a pensare il non ancora pensato.
Germoglio: “A metà Ottocento, quando fu inventata, la fotografia parve subito uno strumento ideale per fissare e studiare la realtà. In un’epoca storica segnata dal positivismo - in cui erano di fondamentale importanza le analisi oggettive dei fenomeni naturali - la fotografia venne definita dal suo inventore stesso, William Talbot, “la matita della natura”. Non era più l’artista, infatti, con le sue abilità e le sue interpretazioni, a dover produrre una raffigurazione del reale; ma era il reale stesso a “raffigurasi da sé”, tramite l’apparecchio fotografico. Questa autonoma e quasi “antiumana” capacità rappresentativa della fotografia stupiva e incantava con la sua precisione oggettiva. Tanto che i dagherrotipi venivano intesi come magici specchi argentati, capaci di conservare l’impronta delle cose in essi riflesse.
Scheda tecnica: Le fotografie del silenzio - forme inquiete del vedere di Gigliola Foschi, Mimesis Edizioni, saggio, ISBN 978-88–5753-152-6.
#BIBLIOCOLTURA: La casa degli sguardi di Daniele Mencarelli
Descrizione: La casa degli sguardi è un libro in cui la sofferenza è il tavolo attorno al quale sono seduti i fatti della vita, un elemento che unisce nella distanza costruito dall’autore senza pietismo, vittimismo e pregiudizio e che permette di guardare in faccia questioni come il proprio rapporto con la morte, con l’ingiustizia, con la fede, la malattia, la deformità, l’amore filiale e genitoriale e la fatica di sentirsi nel mondo.
Ambiente: Questo libro necessita di un poeta scrittore con una dipendenza dall’alcool, di una famiglia logorata dall’impotenza, di un lavoro presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e di tutto ciò che da quelle finestre si vede, si incontra, si saluta e infine si frantuma al tocco di un toctoc assente. Un racconto autobiografico con passaggi di una bellezza sublime come può esserlo la risata di un bimbo senza volto.
Germoglio: “Non è un risveglio. È un sussulto. Ogni mattina mi ritrovo dritto sul letto, con l’affanno in gola, cuore accelerato, il corpo preso da un tremore continuo, un delirio di movimenti.
“Non ricordo nulla”. È la frase che mi ripeto tutte le mattine.
“Non ricordare nulla”. È il mio obiettivo della sera.
Mi alzo a scatti, un automa senza coordinazione né coordinate, ho i pantaloni pieni di piscio, scanso col piede il pitale che mia madre mette accanto al letto, è vuoto, come sempre. Sono le sei di mattina, respiro come appena riemerso da un oceano nero, senza suoni, né sogni. Lei sta lì, addormentata sui tre gradini che portano alla mia stanza. Come si possa dormire su tre gradini lo sa solo la disperazione. Mia madre è una rabdomante sfortunata, la sua acqua sono tre figli da custodire, ma uno, l’ultimo, le è uscito con una malattia invisibile all’altezza del cervello, o del cuore, o di tutto il sangue che gli circola in corpo.
Scheda tecnica: La casa degli sguardi di Daniele Mencarelli, Mondadori editore, narrativa, ISBN 978-88–04-72417-9.
#BIBLIOCOLTURA: Niente di vero di Veronica Raimo
Descrizione: Niente di vero è un libro che ti distrae utilizzando la comicità, ti intrattiene fra riso e ricordi mentre dalla porta di servizio giungono le costrizioni che plasmano l’esistenza, le angosce e le ossessioni spese in nome dell’amore e della protezione, restituendo una consapevolezza nello scrivere che va bene così, come trovare una spiga cresciuta in mezzo a un bosco.
Ambiente: Questo libro necessita di appartamenti da suddividere in tante piccole stanze innalzando muri e soppalchi, dove la privacy è una porta a soffietto e la vista sul mondo una finestra a metà. Un racconto autobiografico dove non ci si annoia mai anche quando la noia è l’unico passatempo disponibile, una scrittura sospesa sulla fatica di diventare sé stessi, dove la leggerezza della prosa acquista man mano il peso della vita.
Germoglio: “Mio fratello muore tante volte al mese. È mia madre a chiamare per avvertirmi della sua dipartita.
- Tuo fratello non mi risponde al telefono, - dice in un sibilo.
Per lei il telefono certifica la nostra permanenza sulla Terra, in caso di mancata risposta non esistono altre spiegazioni che una cessata attività vitale. Quando mi chiama per dirmi che mio fratello non c’è più, non vuole essere rassicurata, ci tiene piuttosto che partecipi al cordoglio. Patire insieme è la sua forma di felicità: mal comune, gaudio totale. A volte le ragioni del decesso sono banali: una fuga di gas, un frontale con l’auto, una botta in testa dopo un brutto scivolone.
A volte gli scenari si fanno più complessi. La scorsa Pasquetta, dopo la telefonata di mia madre, è arrivata quella di un giovane carabiniere:
- Sua madre ha denunciato la scomparsa di suo fratello, conferma?
Non si sentivano più o meno da un paio d’ore. Lui era a pranzo fuori con la fidanzata, lei si tormentava sul perché non fosse a pranzo con chi l’aveva messo al mondo”.
Scheda tecnica: Niente di vero di Veronica Raimo, Einaudi editore, romanzo, ISBN 978-88–06-25189-5.
#BIBLIOCOLTURA: Libro del sangue di Matteo Trevisani
Descrizione: Libro del sangue è un racconto che affonda le radici nella storia di chi l’ha preceduto. Succhia linfa da tempi oscuri per portarla fino ai rami più giovani e delicati, ignari del destino a cui dovranno sottostare. Un albero genealogico impossibile da abbattere se non unendosi alla foresta che l’ha a volte nutrito, altre protetto, altre ancora annegato.
Ambiente: Questo libro necessita di silenzi acquisiti e tramandati a cui si cerca di restituire un senso tramite la ricerca (anche personale), la parola e l’appartenenza. Un libro in cui il mistero si sprigiona dai morti, si unisce carnalmente ai vivi, si riproduce nelle maledizioni e si dissolve in patti che non fanno altro che restituirlo a sé stesso.
Germoglio: “In tutte le generazioni, nella nostra famiglia, ogni primogenito di ogni linea di sangue doveva morire annegato. Non c’era molto altro. Non c’era un motivo, all’inizio, né un modo per scamparla. Solo l’evidenza degli annegati, delle cose che si ripetono così uguali a se stesse attraverso gli anni, che si mettono in ordine per divenire ineludibili. A dire la verità, quando ne venni a parte io, quando cominciarono a parlarmi della maledizione con la sufficienza delle cose di famiglia che si sono sempre sapute e che è difficile contestare - un tratto caratteriale, un caso diagnosticato di schizofrenia, la calvizie, la durezza del cuore, la tendenza alla contrizione e al silenzio - nemmeno i morti c’erano. Erano stati dimenticati. Era rimasto solo il contorno della storia: nessuno sapeva davvero chi fossero realmente quegli uomini morti e quelle famiglia abbandonate, sapevamo soltanto che venivamo dai naufragi e che ai naufragi saremmo dovuti tornare. Non che ci credessimo davvero, ma era un modo per legarsi a un passato, senza sforzarsi di conoscerlo”.
Scheda tecnica: Libro del sangue di Matteo Trevisani, edizioni Blu Atlantide, romanzo, ISBN 979-1280–028143.
#BIBLIOCOLTURA: Génie la matta di Inès Cagnati
Descrizione: Génie la matta è un libro che torna come un pugno mentre si allontana. È la schiena di una donna da inseguire, da aspettare o da raggiungere: “torna a casa, su”; a cui segue la schiena di Pierre che alla chiusura della porta del treno scompare: “ti porterò nelle dolci isole dove gli uccelli volano rossi nei cieli azzurri”, e sentirsi per un istante quell’uccello rosso annidato al fondo delle grotte.
Ambiente: Questo libro necessita di un volto vuoto, di una stanchezza che assenta, della lontananza che prosciuga chi non ha avuto niente - “hai me” - della miseria che ritorna come una cantilena a cullare speranze mai attecchite, lasciandole fare quelle cose insopportabili senza dire niente “perché non c’era niente da fare, no”.
Germoglio: “La chiamavano Génie la matta. A volte attraversava il paese a passi svelti con al braccio il cestino di legno in cui metteva sempre il sacco di iuta che le serviva da cappuccio in caso di pioggia. Io le correvo dietro con tutta la forza delle mie gambette. Se spariva all’angolo di una strada o dietro una macchina o dietro al crocchio di donne che al mattino chiacchieravano facendo la spesa o che, sulla soglia di casa, raccoglievano l’acqua dei rigagnoli per innaffiare i fiori e lavare il loro tratto di marciapiede, mi prendeva la paura che ne approfittasse per lasciarmi là, da sola in quella strada piena di case sconosciute, di facce sconosciute. Non sarei stata nemmeno capace di ritrovare la vecchia casa vicino ai salici del fiume. Allora correvo con tutta la velocità delle mie gambette, col cuore che faceva il matto, per riacchiapparla. A volte si fermava un istante. Io rallentavo per riposarmi un po’, raggiante verso di lei che mi aspettava. Si rimetteva sempre in cammino prima che riuscissi a raggiungerla. Ricominciavo a correre fissando la sua schiena”.
Scheda tecnica: Génie la matta di Inès Cagnati, Adelphi Edizioni, romanzo, ISBN 978-88-459–3656-2.
#BIBLIOCOLTURA: Le particelle elementari di Michel Houellebecq
Descrizione: Le particelle elementari è un libro che esercita la distanza, facendoti sentire a volte vicino altre lontano verso certe scelte, abitudini, ossessioni, persone, modi di essere e fare, suscitando a volte simpatia e tenerezza altre fastidio e ribrezzo, in un susseguirsi di eventi che null’altro sono se non la storia della società di oggi.
Ambiente: Questo libro necessita di un biologo molecolare solitario e impermeabile a qualsiasi emozione e del suo fratellastro insegnante di lettere ossessionato dal sesso. Due vite agli antipodi unite dal continuare a provare in qualche modo ad essere felici, a comprendersi e a cercare di dare una forma di apparente normalità ad amori nati dalle proprie identità sofferte.
Germoglio: “Il 1° luglio 1998 cadeva di mercoledì. Fu quindi logico, benché anomalo, che Djerzinski la sua bevuta d’addio la organizzasse di martedì. In mezzo alle vaschette di congelamento degli embrioni, e un po’ schiacciate dalla loro massa, le bottiglie di champagne vennero accolte dal refrigeratore Brandt deputato a conservare i prodotti chimici d’uso comune. Quattro bottiglie per quindici persone - appena sufficienti. D’altronde, vista la superficialità della cagione di quel raduno, a essere appena sufficiente era tutto quanto; una parola di troppo, uno sguardo sbagliato, e il gruppo rischiava di perdersi, tutti e ciascuno di corsa verso la propria macchina”.
Scheda tecnica: Le particelle elementari di Michel Houellebecq, edizione La nave di Teseo, romanzo, ISBN 978-88-34607–534.
#BIBLIOCOLTURA: Il piacere rimosso - clitoride e pensiero di Catherine Malabou
Descrizione: Il piacere rimosso è un punto di osservazione, un luogo raggiunto a fatica negli anni dalla cui sommità è possibile scorgere chi ne ha permesso l’ascesa e agevolato la scoperta - tutt’oggi parziale - oppure negato l’esistenza o attribuito falsi significati, in un periplo politico, erotico e sociale al cui apice si trova l’organo femminile del piacere rimosso, sia fisicamente che psichicamente.
Ambiente: Questo libro necessita di un organo citato, evocato, cancellato ed escisso ma quasi mai discusso nella sua interezza, sia fisica che simbolica. Attraverso il mito, i femminismi, la psicoanalisi, l’anatomia, l’arte, il cinema e le parole di Simone de Beauvoir, Carla Lonzi, Lacan, Luce Irigaray, Paul B. Preciado ed altri emergerà l’idea di uno spazio indifferente al controllo, dove il senso si manifesterà senza bisogno di erompere.
Germoglio: “La clitoride è una piccola pietra conficcata di nascosto nell’enorme scarpa dell’immaginario sessuale. La giovane Clitoride della mitologia greca, famosa per le sue dimensioni minuscole, si diceva che fosse piccola “come un sassolino”. A lungo nascosta, privata di un nome, di una rappresentazione artistica, assente dai trattati di medicina, spesso ignorata anche dalle donne, la clitoride ha avuto nei secoli un’esistenza di scrupolo, nel senso originario del termine, un granello che ostacola il cammino e affligge la mente. L’etimologia incerta del termine permette di situarne la morfologia tra la “collina” (kleitorís) e il “fermaglio” (kleidos). La clitoride: piccolo segreto rigonfio che permane, resiste, perseguita la coscienza e ferisce il tallone, segreto di un organo, l’unico, che serve solo al piacere - e quindi “a niente”. Un bel niente, l’immenso niente, il tutto o niente del godimento femminile”.
Scheda tecnica: Il piacere rimosso - clitoride e pensiero di Catherine Malabou, Mimesis edizioni, saggio, ISBN 978-88-5758–451-5.
#BIBLIOCOLTURA: La felicità del lupo di Paolo Cognetti
Descrizione: La felicità del lupo è una cartolina giunta da un posto in cui presente e passato si incontrano nel bar del paese, nelle solitudini, nelle stagioni sia meteorologiche che turistiche, nei gesti, nei boschi e nell’apparizione di animali selvatici da tempo scomparsi. Una cartolina indirizzata al futuro scritta dal rimanere, dal ritornare e a volte anche da un inevitabile doversene andare.
Ambiente: Questo libro necessita di un paese di montagna, della gente che lo abita, dei pasti che si consumano e degli occhi (non solo umani) che si incontrano, il tutto circondato da un luogo che si è a volte lasciato, altre trovato, altre ancora raggiunto ma solo dopo aver camminato a lungo, laddove vento, neve e sole sono semplicemente vento, neve e sole, ossia la vita.
Germoglio: “Fausto aveva quarant’anni quando si rifugiò a Fontana Fredda, cercando un posto da cui ricominciare. Conosceva quelle montagne fin da ragazzino, e la sua infelicità quando ne stava lontano era stata tra le cause, o forse la causa dei problemi con la donna che era quasi diventata sua moglie. Dopo la separazione aveva affittato un alloggio lassù e trascorso un settembre, un ottobre e un novembre a scarpinare per i sentieri, raccogliere legna nei boschi e cenare davanti alla stufa, assaporando il sale della libertà e masticando l’amaro della solitudine. Scriveva, anche, o per lo meno ci provava: nel corso dell’autunno vide le mandrie lasciare gli alpeggi, gli aghi dei larici ingiallire e cadere, finché con le prime nevi, per quanto avesse ridotto all’osso le sue necessità, finirono anche i soldi che aveva da parte”.
Scheda tecnica: La felicità del lupo di Paolo Cognetti, Einaudi editore, narrativa, ISBN 978-88-06-24987-8.
#BIBLIOCOLTURA: Libri che mi hanno rovinato la vita di Daria Bignardi
Descrizione: Libri che mi hanno rovinato la vita è uno sguardo dall’alto in cui le opere citate si stagliano come isole fra acque a volte agitate, altre chete, altre limpide, altre ancora sospese sopra gli abissi. Un racconto autobiografico in cui i libri vengono catturati come le api in un bicchiere, per poi essere liberati con le pagine piene di ricordi e inseguiti fino a quando si riesce, giungendo infine dinanzi all’incavo in cui è nascosto il proprio miele.
Ambiente: Questo libro necessita di un’infanzia passata a leggere su un divano giallo, di genitori a cui accadono cose e che essi stessi accadono ai figli, di gioventù riviste oggi e di situazioni sfogliate alla ricerca della medesima punteggiatura, a volte assente come quando tutto precipita. Dal giardino di Celestino a un terrazzo con lavanda e vista sui tetti di Milano per ritrovarsi di nuovo lì, su un divano, in compagnia del futuro ritrovato.
Germoglio: “La prima volta avevo cinque anni. Lui era molto alto, sottile, rigido: parlava di un bambino più piccolo di me che un pomeriggio trovava nel suo giardino un’enorme fragola rossa. Credo che il bambino si chiamasse Celestino. Aveva gli occhi azzurri. Non era un tipo sveglio, ma lo stupore e la gioia nei suoi occhi rotondi e l’allegria del prato selvatico abitato da ranuncoli, margherite, coccinelle e farfalle mi facevano stare bene. Ero innamorata di quel libro. Restò al sicuro in casa di mia madre, a Ferrara, fino a quando lei morì e la casa fu svuotata. Lo portai a Milano e lo consegnai solennemente nelle mani di mia figlia, che aveva più o meno l’età di Celestino. Dopo qualche anno, in uno dei suoi risoluti cambi di pelle di lettrice, Emilia lo mise in uno scatolone che finì in cantina, che come tutte le cantine si allagò, e fu così che il mio primo amore andò al macero”.
Scheda tecnica: Libri che mi hanno rovinato la vita di Daria Bignardi, Einaudi editore, narrativa, ISBN 978-88-06-25258-8.
#BIBLIOCOLTURA: La Nazione delle Piante di Stefano Mancuso
Descrizione: La Nazione delle Piante è un libro in cui il mondo vegetale appare nella sua incredibile e naturale saggezza. Quell’adattarsi, collaborare e relazionarsi che ne hanno permesso l’evoluzione al di là di gerarchie fondate su centri di comando, consumo di risorse non ricostituibili, confini e limitazioni territoriali; laddove il diritto all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti è di tutti i viventi compreso quel 0.01% della biomassa totale della Terra occupata oggi dall’essere umano.
Ambiente: Questo libro necessita di un luogo arido come lo era il nostro pianeta 3,8 miliardi di anni fa in cui cominciavano ad apparire le prime forme di vita vegetale, a cui va il merito di averlo trasformato nel pianeta verde, bianco e blu che tutti conosciamo. La prima carta dei diritti dei viventi scritta dalle piante ci verrà qui donata affinché l’Homo sapiens comprenda di non essere il padrone del mondo, ma che assieme è ancora possibile costruire una comunità indirizzata alla vita e al progresso di tutti gli esseri, alberi, animali, microrganismi e Terra compresi.
Germoglio: “Esattamente cinquant’anni fa, alla vigilia di Natale del 1968, la missione Apollo 8 portava, per la prima volta nella storia, un equipaggio umano in orbita intorno alla Luna. William Anders, Frank Borman e James Lovell furono i primi fortunati mortali a poter osservare il lato nascosto del nostro satellite e a rimanere incantati davanti allo spettacolo della Terra che sorge. Nel corso di quella missione, durante una delle dieci orbite intorno alla Luna, William Anders scattava una foto che sarebbe diventata celebre, entrando di diritto fra le icone della recente storia dell’umanità: l’alba della Terra vista dalla Luna”.
Scheda tecnica: La Nazione delle Piante di Stefano Mancuso, editori Laterza, divulgazione scientifica, ISBN 978-88-581-3581-5.
#BIBLIOCOLTURA: Attraversare i muri di Marina Abramović
Descrizione: Attraversare i muri è un libro che unisce gli estremi; a volte con un arco teso, altre con una catena rovente, altre ancora con la propria carne offerta affinché l’uomo e la bestia possano incontrarsi. Intensità, limiti, dolore e amore di una vita su cui capeggia tanta presenza durante la sperimentazione del possibile.
Ambiente: Questo libro necessita di uno sguardo erotico sul mondo alla costante ricerca dell’orizzonte che si staglia al di là del conosciuto, panorama che in seguito viene restituito attraverso una performance art in cui corpo, intenzione, sfinimento e rischio sono i gradini offerti affinché altri possano raggiungere tali visioni. La biografia di una donna in continua esplorazione della vita, della morte e della sofferenza con cui poter trascendere il proprio spirito.
Germoglio: “Una mattina stavo camminando con mia nonna nella foresta. Quanto mi piaceva, e che pace! Avevo solo quattro anni, ero proprio piccina. A un certo punto vidi qualcosa di molto strano: una linea dritta che attraversava la strada. Ero così curiosa che mi avvicinai; volevo metterci la mano sopra. Ma poi mia nonna gridò a squarciagola. Lo ricordo benissimo. Era un serpente enorme. Per la prima volta nella mia vita provai una vera sensazione di paura, anche se non avevo idea di che cosa dovessi temere. A dire il vero fu il grido di mia nonna a spaventarmi. E poi il serpente strisciò via veloce. È incredibile come la paura venga costruita dentro di te dai tuoi genitori e dagli altri che ti circondano. All’inizio sei innocenza pura; non sai nulla”.
Scheda tecnica: Attraversare i muri di Marina Abramović, Bompiani editore, biografia, ISBN 978-88-452-9575-1.
#BIBLIOCOLTURA: Spatriati di Mario Desiati
Descrizione: Spatriati è una tensione costante fra il restare come si è e scoprirlo davvero, fra l’accettare e lo scansare i vari malgrado, fra i piuttosto che senza e gli invece meglio con, nell’andare che è un raggiungere in un assente rimorso che è famiglia, una famiglia nuova. Un libro sui tentativi del vivere che si infiltrano come radici fra la gli affetti, le origini e il percepirsi, e più riusciranno ad andare a fondo più resistenza sapranno donare alla struttura durante le tempeste.
Ambiente: Questo libro necessita di un sistema che è cambiato mentre si cercava di comprenderlo, di una terra di mezzo fra il così è sempre stato e l’approvazione d’altro in un vicino e lontano che non è solo una distanza ma soprattutto una relazione. Uno sguardo limpido e delicato su vite che attraverso il desiderio, sia appagato che non, hanno saputo trasformare l’idea di fallimento in un respiro di libertà.
Germoglio: “Quando un fronte di aria fredda incontra a terra una massa d’aria calda, quest’ultima si alza in cielo. Nascono i temporali. Pioggia e fulmini, acqua e fuoco. Non ho mai capito chi tra i due fosse il caldo e chi il freddo, ma mi ritengo fortunato di aver incontrato il mio fronte opposto in Claudia Fanelli, la spatriata, come qui chiamano gli incerti, gli irregolari, gli inclassificabili, a volte i balordi o gli orfani, oppure celibi, nubili, girovaghi e vagabondi, o forse, nel caso che ci riguarda, i liberati. La notai la prima volta nell’atrio della scuola e desiderai i suoi capelli rossi, la pelle lunare, il naso pronunciato. Aveva l’aria di essere piovuta lì da un altro mondo, più evoluto e illuminato”.
Scheda tecnica: Spatriati di Mario Desiati, Einaudi editore, narrativa, ISBN 978-88-06-24741-6.
#BIBLIOCOLTURA: I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy
Descrizione: I beati anni del castigo è un libro sempre un passo più in là (come l’amica Frédérique), da raggiungere e inseguire con l’attenzione e lo slancio che si prestano ai sassi quando si deve attraversare un fiume, un flusso impetuoso e nel contempo arido come gli anni dell’adolescenza, duro e malleabile come le rocce gettate nel mondo senza saper ancora nuotare, e amare.
Ambiente: Questo libro necessita di un collegio femminile svizzero posto nel canton Appenzello, di genitori tanto lontani da inviare le direttive dal Brasile e delegare un abbraccio al passaggio di un treno, di compagne di cui infatuarsi, altre da imitare, esiliare o rifiutare. Una scrittura pendolo che scandisce il tempo oscillando fra gli opposti, divenendo ora ricordo, oblio o disprezzo, ora affetto, ammirazione o follia ma, soprattutto, sia ieri che oggi, vita.
Germoglio: “A quattordici anni ero educanda in un collegio dell’Appenzell. Luoghi dove Robert Walser aveva fatto molte passeggiate quando stava in manicomio, a Herisau, non lontano dal nostro istituto. È morto nella neve. Fotografie mostrano le sue orme e la positura del corpo nella neve. Noi non conoscevamo lo scrittore. E non lo conosceva neppure la nostra insegnante di letteratura. A volte penso sia bello morire così, dopo una passeggiata, lasciarsi cadere in un sepolcro naturale, nella neve dell’Appenzell, dopo quasi trent’anni di manicomio, a Herisau. È un vero peccato che non sapessimo dell’esistenza di Walser, avremmo colto un fiore per lui. Anche Kant, prima di morire, si commosse quando una sconosciuta gli offrì una rosa”.
Scheda tecnica: I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy, Adelphi editore, narrativa, ISBN 978-88-459-3579-4.
#BIBLIOCOLTURA: Arancia meccanica di Anthony Burgess
Descrizione: Arancia meccanica è un libro in cui la violenza si manifesta in tutta la sua crudeltà, senza veli, senza scuse e senza filtri, tanto che alla fine inizierà a parlare alla vostra, di crudeltà, quella sepolta nella distanza che nel tempo avrete forse preso da essa, una voce che con la sua schiettezza metterà in dubbio il significato della parola libertà.
Ambiente: Questo libro necessita dell’apertura all’ultraviolenza, al pestaggio, allo squassaggio e al vecchio vaevieni, in cui fare sguish sguish con il garzo luccicante indicherà una serata cinebrivido, e se anche accadrà che un piccolopoco di goccia di salsa rosseggiante uscirà dal vostro senso di giustizia, questo si ritroverà comunque poco dopo a cadere tinto sul duro marciapiede del limite, quello dove la scelta è un’inalienabile diritto anche se la direzione è il male.
Germoglio: “Allora che si fa, eh? C’ero io, cioè Alex, e i miei tre soma, cioè Pete, Georgie, e Bamba, Bamba perché era davvero bamba, e si stava al Korova Milkbar a rovellarci il cardine su come passare la serata, una sera buia fredda bastarda d’inverno, ma asciutta. Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O fratelli, vi siete scordati di com’erano questi sosti con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutte che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge. Non avevano la licenza per i liquori, ma non c’era ancora una legge contro l’aggiunta di quelle trucchi nuove che si sbattevano dentro il vecchio mommo, così lo potevi glutare con la sintemesc o la drenacom o il vellocet o un paio d’altre robette che ti davano quindici minuti tranquilli tranquilli di cinebrivido stando ad ammirare Zio e Tutti gli Angeli e i Santi nella tua scarpa sinistra con le luci che ti scoppiavano dappertutto dentro il planetario”.
Scheda tecnica: Arancia meccanica di Anthony Burgess, edizioni Einaudi, thriller, ISBN 978-88-06-22228-4.
#BIBLIOCOLTURA: L’ombra e la grazia di Simone Weil
Descrizione: L’ombra e la grazia è una fonte: a volte flusso, alte goccia, altre ancora roccia che quell’acqua forma, scava e ricava fino a divenire passaggio, assaggio di un altrove universale, sottile, sublime, assoluto.
Ambiente: Questo libro necessita di un’idea di sé e la certezza di essere altro per dar vita al perdono; di possedere un potere senza esercitarlo completamente per dare spazio al vuoto; di desiderare senza nessuna aspirazione per comprendere il distacco; di sapere che ciò che in sé è prezioso è un prestito che dev’essere continuamente rinnovato; di venir compresi per poter esistere nell’altro; di provare gioia per sperimentare la pienezza del sentimento reale e di riuscire ad amare nella forma dell’assenza, l’Essenza.
Germoglio: “L’ombra e la grazia, che con questa edizione viene ripresentato al grande pubblico, è una raccolta di pensieri impegnati in problemi soprannaturali, estratti dai diari intimi tenuti fra il 1940 e il 1942 da una giovane ebrea che insegnava filosofia. Sul libro, apparso postumo nel 1948, aleggiano le figure di Pascal e di Kirkegaard. L’autrice, morta da cinque anni in Inghilterra, lasciava l’eredità di un’opera immensa e in gran parte inedita, comunque sconosciuta al pubblico. Le pagine brucianti e i brevi pensieri che Gustave Thibon aveva riunito sotto il titolo La Pensateur et la Grâce sono scritti in un linguaggio denso e impeccabile, talvolta animato da un tenero fremito esaltato. Vi entrano gli argomenti più alti, i soli che alla fine contano: l’amore di Dio, la sofferenza umana, la corretta utilizzazione del tempo, la rinuncia, la carità, la pratica delle virtù soprannaturali”.
Scheda tecnica: L’ombra e la grazia di Simone Weil, edizione Bompiani, saggio, ISBN 978-88-452-9163-3.
#BIBLIOCOLTURA: Crepitio di stelle di Jón Kalman Stefánsson
Descrizione: Crepitio di stelle è una somma di mondi: a volte provenienti dal passato, altri da isole sormontate da un ghiacciaio, altri ancora da dove risiedono le passioni o dove vivono i soldatini o in cui sfreccia una Traband bianca con il tetto rosso e una cazzuola appoggiata sul sedile; mondi in cui gesti e pensieri si animano e volteggiano alla luce di un delicato nord.
Ambiente: Questo libro necessita di uno sguardo da appoggiare come una bacchetta magica sugli oggetti inanimati affinché possano prendere vita e parteciparvi direttamente, alla vita, come un sasso e una conchiglia prestati da una collina e dal mare. In questo racconto i dettagli si staccano dalla forma per integrarsi nel tempo; così una mano si ritrova ad essere giugno e l’altra agosto per accogliere nel mezzo il volto di luglio.
Germoglio: “Abito in un condomino che si trova nella città di Reykjavík ed è l’ultimo di quattro palazzi tutti uguali. Il mio appartamento è quello del primo piano a sinistra, al numero 54, tre stanze più uno stanzino senza finestra, un balcone e una cantina. Davanti al condominio c’è un parcheggio e chi si affaccia alla finestra della nostra cucina verso sera o magari la domenica può vedere dall’altro la Traband con il tetto rosso. Sul sedile davanti c’è una cazzuola.
Di fronte al condominio c’è un grande edificio a due piani. Al pianterreno ci sono la lavanderia Björg, una libreria e un barbiere con delle vetrine enormi che arrivano fino all’angolo. Nelle giornate tiepide d’estate il barbiere, che è pelato, si piazza sulla porta, e se dimentico di dirgli buongiorno mi tira uno scappellotto con il giornale arrotolato”.
Scheda tecnica: Crepitio di stelle di Jón Kalman Stefánsson, edizioni Iperborea, narrativa, ISBN 978-88-7091-630-0.
#BIBLIOCOLTURA: Cose spiegate bene - Questioni di un certo genere di Il Post
Descrizione: Questioni di un certo genere è un’attenzione, un rispetto, un conoscere, un diritto, un raccontare e uno scoprire che rende manifesta la superficialità con cui a volte si presume di sapere il mondo e il vivere l’assieme. Cose non sono solo cose spiegate bene, ma spiegate bene da quelli de Il Post, ecco.
Ambiente: Questo libro necessita di spazio, di una distanza disegnata attorno a riflessioni e parole ma soprattutto alle persone affinché possa essere colmata proprio da loro, dall’essere e poter essere sé stessi. Identità di genere, storie di transizioni, orientamenti sessuali, le leggi vigenti, quando abbiamo cominciato a dirci eterosessuali e omosessuali, persone e personaggi trans nel cinema e in tv, le atlete trans nello sport, di che sesso è Dio, transizioni da piccolə, le detransizioni, i men’s studies, lo strangolamento da boa di struzzo e molto altro e altrə.
Germoglio: “Il secondo numero di Cosa parla di argomenti molto diversi da quelli spiegati nel primo (erano i Libri, vi ricordate?): ma c’è anche un’idea comune, nella scelta, e che cercheremo di applicare spesso. Ovvero che ci siano temi con cui abbiamo relazioni frequenti, di cui ci occupiamo, di cui parliamo, che sono importanti per le nostre società e culture, e che al tempo stesso vengono poco spiegati e raccontati nel loro contesto, nei “fondamentali”, nella loro natura e significato. Nel caso delle “questioni di genere”, e del più esteso dibattito sui diritti e sulle discriminazioni di questi anni, il dibattito stesso ha avuto - come sappiamo - una straordinaria accelerazione, senza dare il tempo a molti e molte di noi di aggiornare una conoscenza delle cose e a volte persino un intero “bagaglio culturale” su questi temi: col risultato che una discussione già importantissima e delicata come quella dell’identità e della libertà delle persone è diventata spesso affannata, superficiale o spiazzante proprio per una limitata condivisione delle sue basi o dei suoi stessi linguaggi”.
Scheda tecnica: Cose spiegate bene - Questioni di un certo genere di Il Post, edizioni Iperborea, studi sociali e culturali, ISBN 978-88-7091-953-0.
#BIBLIOCOLTURA: Corpo celeste di Anna Maria Ortese
Descrizione: Corpo celeste è un libro di pensieri vasti, un monologo che come un uccello in volo osserva dall’alto, attraversa il contesto, studia la traiettoria e poi, una volta individuata la preda, ci si scaglia sopra ma senza l’intenzione di uccidere, solo di svegliare; un libro grido che proveniente dall’alto, oltre il cielo, capace di scuotere il reale.
Ambiente: Questo libro necessita di paesi in cui venga consentita la crescita di anime e coscienze, in cui la ricchezza derivi dalle diversità interiori e in cui le storie si fanno e disfano in attesa di una nuova cultura nata dalla e dalle profondità; una rivoluzione morale che può iniziare cambiando sé stessi rispetto al mondo e alle azioni che ci sono destinate, come una pietrina del mosaico quando sente il disegno eccelso a cui appartiene e decide di accattare il suo posto.
Germoglio: “Col nome corpi celesti venivano indicati, nei testi scolastici di anni lontanissimi, tutti quegli oggetti che riempiono lo spazio intorno alla Terra. E anche il nome oggetto, riferendosi a quello spazio, allora incontaminato, purissimo, si colorava pallidamente di azzurro. Noi - che sfogliavamo quei testi e ammiravamo quelle carte della volta celeste - eravamo invece sulla Terra, che non era un corpo celeste, ma era data come una palla scura, terrosa, niente affatto aerea. Perciò, durante tutta una vita, poteva accadere che, guardando di sera, nella luce tranquilla della campagna, quel vasto spazio sopra di noi, pensassimo vagamente: “Oh, potessimo anche noi trovarci lassù!”. Le leggende e i testi scolastici parlavano di quello spazio azzurro e di quei corpi celesti come di un sovramondo. Agli abitanti della Terra essi aprivano tacitamente le grandi mappe dei sogni, svegliavano un confuso senso di colpevolezza.”.
Scheda tecnica: Corpo celeste di Anna Maria Ortese, edizioni Adelphi, narrativa, ISBN 978-88-4591291-7.
#BIBLIOCOLTURA: Il rumore del fiume di Oscar Peer
Descrizione: Il rumore del fiume è un libro paesaggio, di quelli che ti crescono attorno man mano che il racconto avanza fino a quando ti ritrovi circondato dalla foresta, da una stazione ferroviaria della bassa Engadina, dal fiume Inn, da prati da falciare, da binari su cui correre e dalla scuola del paese, il tutto abitato da personaggi che questa terra hanno costruito, esplorato, ballato, attraversato, sofferto e amato.
Ambiente: Questo libro necessita di un albero genealogico sotto cui sostare in attesa della mamma che porta il pane, o del re del Belgio Alberto I da accompagnare su una cima, o delle guerre e i suoi soldati, o dei carri funebri, o del suono della fisarmonica di papà, o dei racconti erotici del casaro, o dell’inverno, o delle case da lasciare e in cui tornare per un ultimo saluto prima di apprestarsi a ripartire, ancora.
Germoglio: “Da molto tempo non vedevo la prima dimora della mia vita, e in fondo non avevo nessun motivo di venire fin qua dopo tanti anni. Cosa ci faccio a Carolina? Sono venuto quasi per caso, senza aspettative. Non c’è un granché da vedere in un posto così solitario; qui l’Engadina si nasconde, qui non hanno dipinto né Segantini né Giacometti. Carolina è solo una stazione della Ferrovia Retica, cinque chilometri sopra Zernez, cinque sotto Cinuoschel. In fondo solo una stazione d’incrocio in mezzo al bosco, due binari su pietrisco scuro, quattro case uguali per gli impiegati, ora disabitate; ormai qui ci abita solo un alternativo, e la maggior parte dei treni passa senza fermarsi. Una fontana asciutta e inclinata da una parte al sommo dello spiazzo, un magazzino per materiali e attrezzi, proprio dietro una gola profonda e un grande viadotto. Per il resto solo bosco”.
Scheda tecnica: Il rumore del fiume di Oscar Peer, edizioni Casagrande, romanzo, ISBN 978-88-7713-625–1.
#BIBLIOCOLTURA: Risollevarsi di Morena Pedruzzi
Descrizione: Risollevarsi è un libro ad anelli, che se uniti diviene catena di relazioni ed affetti preziosissima, mentre se disposti attorno al proprio centro diventano segno e storia, come gli anelli degli alberi che raccontano come sono cresciuti, vissuti e sopravvissuti.
Ambiente: Questo libro necessita di spazio e di tempo da poter percorrere avanti e indietro più e più volte con il filo della propria vita, un movimento necessario sia per sbrogliare la matassa il cui bandolo corrisponde a una data che per costruire un intreccio di spazi pieni e vuoti in grado di divenire a poco a poco tessuto, maglia e infine coperta in cui potersi di nuovo avvolgere.
Germoglio: “Non avrei mai immaginato di scrivere un libro. Mai. Perché la mia vita mi è sempre sembrata troppo normale per trarne una storia che potesse interessare anche ad altri. Dieci anni fa, però, il 28 aprile 2011, la mia vita è stata completamente stravolta dall’attentato di Marrakech. Una bomba mi ha fatta saltare in aria. Sono andata in mille pezzi, e in questi dieci anni il mio unico obiettivo è stato rimettere insieme questi pezzi. Alcuni sono andati persi, alcuni sono stati riassemblati, altri hanno trovato un posto nuovo nella mia vita. È stato un lavoro duro, impegnativo, profondo. È stata una prova che non avrei mai pensato di poter “superare” ed è stato un percorso di ricostruzione che mi ha profondamente cambiata”.
Scheda tecnica: Risollevarsi di Morena Pedruzzi, edizioni IET, biografia, ISBN 978-88-7713928–3.
#BIBLIOCOLTURA: Il potere di James Hillman
Descrizione: Il potere è un libro scalpello; da una parte è in grado di scavare fino a raggiungere le forme di potere interiorizzato, sia nella società che in noi stessi, mentre dall’altra cerca di plasmare le possibilità che tutti abbiamo di agire affinché l’Economia, luogo in cui ormai risiede l’inconscio collettivo, non sia più l’unica forma di potere a tenere le redini del mondo.
Ambiente: Questo libro necessita del riconoscimento delle idee associate al potere come il controllo, l’ufficio, il prestigio, l’esibizionismo, l’ambizione, la reputazione, l’ascendente, la resistenza, la concentrazione, l’autorità, la persuasione, il carisma, l’entusiasmo, la decisione, la tirannia, il veto, il purismo e il potere sottile, per approdare a una visione politeistica del potere attraverso la sua archetipologia e a una concezione in cui ascolto, accettazione ed empatia siano le basi per leadership poste al servizio di connessioni interiori fra le persone e il domani.
Germoglio: “Buona parte del mobilio essenziale delle nostre menti è stato messo lì dai vittoriani, nei sessant’anni compresi fra il 1830 e il 1890. Appartiene all’età eroica dell’industrialismo e dell’imperialismo, e il suo stile è stato ispirato dalle macchine a vapore e dalle rotaie ferroviarie protese verso un orizzonte illimitato, dall’elettricità a buon mercato che illumina i luoghi bui al semplice scatto di un interruttore, dalla manodopera a buon mercato che lavora allo scatto di un altro interruttore, nonché dalla gerarchia di classe, dai successi nelle competizioni, dai megamonopoli, dalle vittorie di ogni genere - sulle malattie, sugli ostacoli geografici, sui popoli indigeni e sull’irrazionalità dell’anima. Le nostre menti sono ancora arredate con armadi di quercia pieni di uniformi eroiche e di ritratti di patrioti dalla mascella volitiva, di grandi inventori e ingegneri, di generali e colonizzatori, di compositori e romanzieri, tutti dalle proporzioni e dalle imprese eroiche”.
Scheda tecnica: Il potere di James Hillman, edizioni Rizzoli, saggio, ISBN 978-88-1710799-0.
#BIBLIOCOLTURA: Anatomia di un cuore selvaggio di Asia Argento
Descrizione: Anatomia di un cuore selvaggio è una vita sparata a tutto volume anche quando non riesce più a deglutire. Una voce che rimbalza su abbandoni, violenze subite, adolescenze rubate, morti, amori troncati, droga, Roma, New York, Londra, sesso, il mondo del cinema e il credere di esserselo meritata; una voce che come una eco ritorna più e più volte, fino ad appartenerti.
Ambiente: Questo libro necessita di genitori famosi, di tantissimo e duro lavoro, di un produttore abusante, di un movimento da generare e da cui poi prenderne le distanze e di tanto amore, un amore offerto al momento, ai figli, alla creatività e alla propria dignità, affinché da un terreno spezzato potesse ogni volta tornare a udirsi il battito delle proprie radici.
Germoglio: “Sticazzi, anche ora mentre scrivo me lo ripeto come un mantra. Sticazzi, sticazzi, sticazzi, che formula meravigliosa! Mi ha salvato la vita mille volte e ancora mi aiuta, una pistola con infiniti proiettili, essenziale per difendermi dal mondo. Ma che speranza aveva una persona deforme come me, azzoppata dall’eccessiva timidezza, incapace di stare al mondo, di sopravvivere tra i viventi? E invece, sticazzi. Lo schiaffo in faccia a quelli verso cui mi sentivo inferiore, il piedistallo che mi ha aiutata a risalire dal fango, senza il quale sotto quel fango ci sarei affogata, in una catacomba di vergogna dove ero e sarei sempre stata stupida, brutta, incapace, un mostro”.
Scheda tecnica: Anatomia di un cuore selvaggio di Asia Argento, edizioni Piemme, autobiografia, ISBN 978-88-5667970-0.
#BIBLIOCOLTURA: La nuova manomissione delle parole di Gianrico Carofiglio
Descrizione: La nuova manomissione delle parole è un collante, l’adesivo utile a riassemblare significati, concetti, vocaboli e termini rotti a colpi di manipolazione. Un libro per ritrovare il senso originale delle espressioni affinché possano tornare a splendere nel vasto panorama del linguaggio, soprattutto politico ma anche privato.
Ambiente: Questo libro necessita di cura del pensiero, di abbondanti dosi di etica democratica e di un buon radicamento nei fondamenti della libertà, ma anche di partecipazione, vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, capacità di scelta e del popolo, senza dimenticare una buona esposizione al concetto di comunità frattale.
Germoglio: “Questo libro è apparso, nella sua prima edizione, undici anni fa. Era un’altra epoca e, allo stesso tempo, era l’inizio di questa epoca politica italiana ed europea. Per introdurre la nuova edizione occorre dire in modo esplicito qualcosa che nella prima era sottinteso anche se, probabilmente, fu molto chiaro a tutti: questo libro è innanzitutto un atto politico. Lo era nella prima edizione, che, nel 2010, analizzava il linguaggio del presente, il linguaggio della resistibile ascesa di Berlusconi e della sua imprevista, ma non imprevedibile, longevità politica. Lo è in questa nuova edizione, nel 2021, ora che quel linguaggio è divenuto la premessa, se non il paradigma, di nuove distorsioni, di nuove manomissioni, di nuovi e più gravi svuotamenti di senso del lessico e del dibattito politico. Dunque, di un ulteriore indebolimento della qualità della vita democratica”.
Scheda tecnica: La nuova manomissione delle parole di Gianrico Carofiglio, Feltrinelli editore, saggio, ISBN 978-88-0749306-5.
#BIBLIOCOLTURA: Il taccuino d’oro di Doris Lessing
Descrizione: Il taccuino d’oro è un libro in cui divenire il tempo per: chiacchierare, dimostrare, combattere, analizzare, pensarsi, curare, fare sesso, litigare, soccorrere, parlare, scrivere, fuggire, scoprire e invecchiare. Uno sguardo dall’interno di pagine scritte per non doverne più (forse) scriverne altre.
Ambiente: Questo libro necessita di una cucina in cui parlare, di un’ideologia da difendere, di un ricordo da accettare, di un successo da lasciar andare, di battaglie in cui credere, di una condizione femminile da incarnare, di una sessualità da liberare, di rapporti da comprendere, di persone con cui convivere, di ossessioni da accogliere e di un telefono da alzare in attesa della successiva chiamata, anche della vita.
Germoglio: “Anna incontra l’amica Molly nell’estate del 1957, dopo una separazione. Le due donne erano sole nella casa di Londra. “Il Fatto è”, disse Anna mentre l’amica tornava dal telefono sul pianerottolo, “il fatto è, o almeno io la vedo così, che il mondo sta andando a pezzi”. Molly era il tipo che sta sempre al telefono. Quando l’apparecchio cominciò a squillare stava appunto domandando: “E allora, che novità ci sono?” Ora disse: “Era Richard. Sta venendo qui. Pare che oggi sia il suo solo giorno libero da qui alla fine del mese. O almeno così sostiene.” “Bene. Io però non me ne vado,” disse Anna. “No, tu rimani esattamente dove sei.” Molly si esaminò con cura: portava calzoni e maglione, entrambi sciupati dall’uso. “Dovrà accettarmi come sono,” concluse sedendo accanto alla finestra.”.
Scheda tecnica: Il taccuino d’oro di Doris Lessing, Feltrinelli editore, narrativa, ISBN 978-88-0788094-0.
#BIBLIOCOLTURA: La promessa di Friedrich Dürrenmatt
Descrizione: La promessa è un caso che diviene peso, quando l’intenzione arriva a sovrastare i rapporti personali ma, soprattutto, quando dalle possibilità vengono esclusi sia il paradosso che la casualità.
Ambiente: Questo libro necessita di un punto fissato nel terreno dell’esistenza da cui tutto parte e a cui tutto verte, come un palo su cui si arrampicano ossessioni in cerca di un filo logico inesistente, in quanto a volte semplicemente il peggiore dei casi si avvera con una crudeltà capace di far inciampare anche i geni su qualcosa di idiota.
Germoglio: “Nel marzo scorso dovevo tenere a Coira, presso la Società Andreas Dahinden, una conferenza sull’arte di scrivere romanzi polizieschi. Vi arrivai in treno che già annottava - nuvole basse e nevischio deprimente, e gelo dappertutto. La conferenza si tenne nella sala dell’Unione Commercianti. Il pubblico era piuttosto scarso, dato che quella stessa sera Emil Staiger parlava nell’Aula magna del Liceo sull’ultimo Goethe. Non ero in vena quella sera - neanche gli spettatori lo erano del resto - e parecchi del luogo lasciarono la sala prima che la conferenza fosse finita. Mi intrattenni brevemente con qualche membro della presidenza, con due o tre professori liceali che avrebbero certo preferito essere andati anche loro ad ascoltare l’ultimo Goethe, una dama di beneficienza, presidentessa onoraria dell’Associazione delle domestiche della Svizzera orientale, e dopo aver incassato previa ricevuta onorario e rimborso spese mi ritirai nell’albergo che mi avevano destinato, l’hotel Steinbock, vicino alla stazione. Ma anche qui desolazione”.
Scheda tecnica: La promessa di Friedrich Dürrenmatt, Feltrinelli editore, romanzo giallo, ISBN 978-88-0788335-4.
#BIBLIOCOLTURA: L’alba dei nuovi dèi di Andrea Colamedici e Maura Gancitano
Descrizione: L’alba dei nuovi dèi sovrappone panorami di epoche differenti per farne emergere le corrispondenze, quei punti che se sommati possono diventare varchi, ponti, fratture, luoghi o anche solo spiragli e bagliori, a dipendenza di quanto ognuno saprà o vorrà abitarci, insieme.
Ambiente: Questo libro è un campo di possibilità latenti, un podere che potrebbe sbocciare in potere se coltivato utilizzando il mistero, innaffiato con costellazioni clandestine e dissodando il conosciuto, affinché dalle se-menti presenti possano nascere insolite e necessarie foreste di compartecipata meraviglia.
Germoglio: “Quando tutto va bene, la filosofia sembra essere una riflessione superflua, se non addirittura un’ossessione paranoica per le domande e il senso dell’esistenza. Quando i tempi sono incerti e complicati, però, si torna a bussare alla porta di filosofi e filosofe alla ricerca di strumenti di comprensione di sé e del mondo. Dopo aver provato senza fortuna a sbarcare nei porti all’apparenza più attrezzati, la filosofia è l’ultima spiaggia. È quel che sta accadendo anche adesso, perché forse mai come oggi il futuro appare incerto e ci si sente individui isolati sull’orlo dell’abisso: se non alla fine della storia dell’umanità, di sicuro vicino all’esaurimento nervoso. La vita contemporanea sembra non avere senso, valore e direzione. Mancano la bussola, le mappe e la struttura per cogliere i motivi per cui valga la pena vivere. Non si sa più scorgere il “perché”. L’esistenza appare come un contenitore ben sterilizzato ma vuoto, dove è impossibile far germinare una comunità”.
Scheda tecnica: L’alba dei nuovi dèi di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, edizioni Mondadori, filosofia e società, ISBN 978-88-04742593.
#BIBLIOCOLTURA: Io cammino da sola di Alessandra Beltrame
Descrizione: Io cammino da sola è un libro che parla di bellezza, di fatica, di paesaggi, paure e umanità, laddove la solitudine diviene traccia, sentiero su cui imprimere l’orma della propria verità, e libertà.
Ambiente: Questo libro necessita di una vita agiata, una buona posizione lavorativa e di una bella casa, la stabilità sufficiente affinché rinunciarci comporti una partenza, un prima e un dopo, l’inizio di un cammino all’interno di una solitudine fatta di infiniti passi in cui incontrarla, inciamparci, sventrarla, affondarci le mani ma soprattutto viverla, per viversi.
Germoglio: “Mi sono licenziata dal posto fisso. Ho abbandonato la scrivania e la vita sedentaria perché ero infelice. Mi sono ricoperta di bolle, un eritema che mi faceva prudere dalla testa alle caviglie. La dottoressa di base mi spedì dalla dermatologa, che mi mandò dall’allergologa. Mi prescrisse una serie di esami. Tutti negativi. Mi congedò sconsolata: stavo benissimo. La dottoressa di base disse: “Proviamo con il cortisone”. Lo accettai come fa un bambino con una caramella. In una settimana mi guarì dal prurito. Non dall’infelicità”.
Scheda tecnica: Io cammino da sola di Alessandra Beltrame, Ediciclo Editore, narrativa, ISBN 978-88-65492192.
#BIBLIOCOLTURA: Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy
Descrizione: Non è un paese per vecchi è un libro sferzato da un vento di lucida crudeltà, capace di inaridire animi e luoghi tanto che più nulla vi riuscirà ad attecchire, nemmeno l’idea di un ipotetico e probabilmente inutile senso della vita.
Ambiente: Questo libro necessita di trasparenza assoluta, di quel bagliore accecante in cui non esistono ombre o sfumature a giustificare i fatti, rendendo la violenza e l’assenza di morale una condizione come un’altra, tanto che ad essere spietata non risulterà essere la condotta umana ma piuttosto la volontà celeste.
Germoglio: “Il vicesceriffo lasciò Chigurh in piedi in un angolo dell’ufficio con le braccia ammanettate dietro la schiena, poi andò a sedersi sulla poltroncina girevole, si levò il cappello e mise i piedi sulla scrivania e chiamò Lamar al telefono. Sono rientrato in questo momento. Sceriffo, aveva addosso un aggeggio tipo bombola di ossigeno per i malati di enfisema o qualcosa del genere. E poi aveva un tubo che gli passava dentro la manica e andava a finire in una di quelle pistole ad aria compressa che usano al mattatoio. Sissignore, Be’, è un affare fatto così. Lo vedrà quando arriva. Sissignore. Ci penso io. Sissignore. Poi si alzò dalla poltroncina e si sganciò le chiavi dalla cintura e aprì il cassetto della scrivania per prendere le chiavi delle celle. Mentre era chino in avanti, Chigurh si accovacciò e fece scivolare le mani legate fin dietro le ginocchia. Con un unico movimento si sedette e si dondolò all’indietro e si passò la catena delle manette sotto i piedi, e poi si rialzò all’istante e senza sforzo. Sembrava una mossa che aveva provato molte volte e infatti lo era”.
Scheda tecnica: Non è un paese per vecchi di Cormac McCarthy, Einaudi Editore, thriller, ISBN 978-88-06233983.
#BIBLIOCOLTURA: L’anno del pensiero magico di Joan Didion
Descrizione: L’anno del pensiero magico è lo scalpello posto sopra una crepa improvvisa. Colpo dopo colpo darà nuova forma a tutto ciò che era esistito fino a quel preciso istante, quello in cui il marito, amico, compagno e collega di una vita, in vita non sarà più.
Ambiente: È un libro lucido nella sua confusione, amaro nella sua dolcezza, forte nel suo crollare, certo di ogni dubbio, coppia nel suo restare solo. Un racconto ambientato fra lutto e sogno dove ogni fatto viene ripercorso alla ricerca di ciò che l’assenza renderà ormai impossibile trovare ma che il tempo saprà, in qualche modo, ridisegnare.
Germoglio: “"La vita cambia in fretta. La vita cambia in un istate. Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita. Il problema dell’autocommiserazione”. Ecco le prime parole che scrissi dopo che accadde. La data del file di Microsoft Word sul computer (“Note sui cambiamenti.doc”) è “20 maggio 2004, ore 23.11”, ma quello dev’essere stato il momento in cui, dopo averlo aperto, ho schiacciato prudentemente il tasto per salvarlo. Non avevo fatto cambiamenti in quel file, in maggio. Non avevo fatto cambiamenti da quando avevo scritto quelle parole, nel gennaio 2004, un giorno o due o tre dopo il fatto. Per molto tempo non scrissi altro”.
Scheda tecnica: L’anno del pensiero magico di Joan Didion, editore Il Saggiatore, narrativa biografica, ISBN 978-88-4282311-7.
#BIBLIOCOLTURA: Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll
Descrizione: Alice nel paese delle meraviglie è un sorriso in più sospeso nello spazio oltre a quello di un gatto del Cheshire. È il nostro ridere rimasto a giocare sui prati nei tempi passati, quando nulla aveva un atomo di significato e diventare grandi o restare bambini aveva a che fare non tanto con il lato da cui osservare la vita ma quale pezzo di fungo mangiare.
Ambiente: Questo libro necessita di un ambiente a dimensione variabile in cui sentirsi a volte formiche altre giganti, cosparso di accessi a volte aperti altri chiusi, ma solo per poco. Un racconto in cui cadere (lentamente), nuotare (nel proprio pianto), mangiare (pasticcini), starnutire (ah il pepe!), giocare (armati di fenicotteri), venir processati (prima la sentenza, il verdetto poi) e venir infine svegliati grazie (o colpa) al passare degli anni.
Germoglio: “Alice cominciava a essere proprio stufa di starsene lì seduta sull’argine con sua sorella, senza fare niente; un paio di volte aveva sbirciato il libro che sua sorella stava leggendo, ma non c’erano né figure né dialoghi: “E a che cosa serve un libro,” pensò Alice, “senza figure e senza dialoghi?”.
Così stava domandandosi, dentro di sé (per quanto le fosse possibile, dato che il gran caldo le aveva fatto venir sonno e l’aveva un po’ intontita) se il piacere di fare una coroncina di margherite valesse la pena di alzarsi e di andare a raccoglierne, quando improvvisamente un coniglio bianco con due occhi rosa le passò davanti correndo”.
Scheda tecnica: Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, Feltrinelli editore, classico, ISBN 978-88-07-90015-0.
#BIBLIOCOLTURA: Questo immenso non sapere di Chandra Candiani
Descrizione: Questo immenso non sapere è una passeggiata, una nuvola e un incontro, un cuore e un gatto, un bosco e Tolstoj, un mondo e un oltremondo e nulla di tutto ciò. È un libro di particelle di pensieri che fluttuano nell’atmosfera alla velocità della polvere nel grande vuoto, laddove nulla si adagia ma tutto risiede.
Ambiente: Questo libro necessita di abbandono, come cercare di trattenere fra le mani l’acqua, o la nebbia, o l’ombra, o una stagione o il vento. È un libro inafferrabile nel suo fluire diretto a volte al mare, altre alla sua sorgente, altre nella terra, altre ancora in un bicchiere rotto, altre innalzato fino a divenire pioggia e altre ancora e ancora e ancora…
Germoglio: “Questo è un libro disordinato. E ho scelto di lasciarlo così. Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l’andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l’intenzione di essere volatile o l’aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere così come si è inseguendo un filo illogico di stare al mondo. Il disordine di un libro lascia intravedere il suo sottotetto: niente da dimostrare, eccomi solo qui. Un libro disordinato è un invito alla sovversione”.
Scheda tecnica: Questo immenso non sapere - conversazioni con alberi, animali e il cuore umano di Chandra Candiani, Einaudi editore, saggio, ISBN 978-88-06-24761-4.
#BIBLIOCOLTURA: Due vite di Emanuele Trevi
Descrizione: Due vite è uno svelamento, è un osservare un panorama intriso di nebbia liberato pian piano dal sole che scalda l’atmosfera come solo certi affetti sanno fare. È un libro in cui il tempo si fa di vetro e il ricordo diviene luce, una lanterna da cui giungono bagliori di vite con la delicatezza di chi le ha sapute raccontare.
Ambiente: È un libro che necessita di incontri multipli, come alzare gli occhi al cielo in un giorno di pioggia per accogliere con lo sguardo l’arrivo di ogni goccia. Una vastità ridotta in frammenti in cui se ne può avvertire il senso, che se percezione sarà quella del tatto che sfiora, se significato quello che rimarrà sospeso nell’assenza e se direzione quella che prima o poi ci condurrà tutti inevitabilmente verso il mare.
Germoglio: “Era una di quelle persone destinate ad assomigliare, sempre di più con l’andare del tempo, al proprio nome. Fenomeno inspiegabile, ma non così raro. Rocco Carbone suona, in effetti, come una perizia geologica. E molti lati del suo carattere per niente facile suggerivano un’ostinazione, una rigidità da regno minerale. A patto di ricordare, con i vecchi alchimisti, che non esiste in natura nulla di più psichico delle pietre e dei metalli. Rafforzavano di sicuro questa impressione la fisionomia spigolosa, i lineamenti marcati. Folta e compatta, la massa inamovibile dei capelli si sarebbe detta modellata e dipinta sulla testa come quella delle marionette”.
Scheda tecnica: Due vite di Emanuele Trevi, Neri Pozza editore, narrativa, ISBN 978-88-545-2263-3.
#BIBLIOCOLTURA: Scegliete sempre la vita - La mia storia raccontata ai ragazzi di Liliana Segre
Descrizione: Scegliete sempre la vita è un libro che trafigge il tempo, la vergogna, il senso di colpa e l’animo, per andare infine a conficcarsi nell’indifferenza dei buoni d’oggi, l’assenza d’attenzione capace di agevolare il ritorno dei tempi più bui.
Ambiente: È un libro che necessita di impegno e cura costanti sia del fare che nell’evitare ma soprattutto nello stare. Stare ad ascoltare senza sentirsi assolti, stare ad osservare senza ingenuità, stare nella memoria per riconoscerne il ritorno, stare nell’odio per poterlo comprendere, stare nell’accoglienza della responsabilità collettiva anche quando questa ci sembra estranea e stare totalmente immersi in questo tempo per poterlo proteggere dalla paura direttamente dall’interno, iniziando da sé stessi.
Germoglio: “Prima di essere una senatrice, una sopravvissuta, una testimone, io sono una nonna. A me interessano i ragazzi, coi loro occhi vigili, le loro anime ancora pulite, meravigliose, e i loro cervelli attenti a quello che succede - attenti a se stessi e al proprio futuro che è in gran parte nelle loro mani. È a loro che racconto questa storia. Io non sono sempre stata una donna di ottantotto anni. Sono stata anch’io una bambina, una ragazzina, e mi ricordo quando la mia amatissima nonna materna Bianca mi faceva vedere le sue fotografie da giovane - le piaceva moltissimo mostrarmi le fotografie di quando era bambina, ragazza e giovane sposa - io pensavo: “Ma veramente c’è stato un tempo in cui mia nonna era così?””.
Scheda tecnica: Scegliete sempre la vita - La mia storia raccontata ai ragazzi di Liliana Segre, Edizioni Casagrande, testimonianze, ISBN 978-8877138828.
#BIBLIOCOLTURA: Yoga di Emmanuel Carrère
Descrizione: Yoga è una posizione mantenuta a lungo, sia come pratica ascetica e meditativa che come distrazione al proprio profondo malessere, svelato da Carrère in quella che risulta essere la sua autobiografia. Uno sguardo fra esperienze lavorative, erotiche, seminari, attentati, farmaci, funerali, elettroshock, ospedali neuropsichiatrici, la Grecia e Martha Argerich fra inspirazioni profonde, posizioni erette e miele versato lentamente da un passo all’altro.
Ambiente: È un libro sospinto dal vento, un cespuglio composto da fitti intrecci senza radici che rotola per le pianure della propria esistenza da un limite all’altro, a volte precipitando altre riuscendo ad attecchire e crescere rigoglioso prima di venir nuovamente strappato da un’improvvisa raffica di vento, vento che se controllato, rallentato e osservato può addirittura divenire respiro profondo: il proprio.
Germoglio: “Poiché devo pur cominciare da qualche parte il racconto dei quattro anni durante i quali ho cercato di scrivere un libricino arguto e accattivante sullo yoga, ho affrontato cose molto poco argute e accattivanti come il terrorismo jihadista e la crisi dei rifugiati, sono sprofondato in una depressione melanconica tale da dover essere internato per quattro mesi all’ospedale Sainte-Anne e per finire ho perso il mio editore, che per la prima volta dopo trentacinque anni non leggerà un mio libro, poiché insomma devo pur cominciare da qualche parte, scelgo quella mattina di gennaio del 2015 in cui, chiudendo il borsone da viaggio, mi sono chiesto se fosse meglio portarmi dietro il telefono, di cui avrei comunque dovuto disfarmi nel posto in cui stavo andando, o lasciarlo a casa”.
Scheda tecnica: Yoga di Emmanuel Carrère, Adelphi Edizioni, narrativa biografica, ISBN 978-8845935756.
#BIBLIOCOLTURA: Accabadora di Michela Murgia
Descrizione: Accabadora è un vento intermittente, che quando tempestoso porta l’odore di volti bruciati dalla verità mentre nei momenti di calma lascia assaporare passaggi che della bellezza ne sono il sussurro: quel respiro intenso della vita che se posto troppo vicino a una fiammella è in grado di farne tremolare l’esistenza, e a volte persino di spegnerla.
Ambiente: Questo libro necessita di forme concave; a volte come una ciotola in grado di contenere ciliegie rubate, altre come un’abbraccio di madri sterili, altre ancora come piatti fondi apparecchiati per gli spiriti dei parenti oppure come spazi fra i sassi in cui nascondere fatture o, infine, come contenitori da cui può fuoriuscire un filo di fumo acre da trattenere nei polmoni fino a raggiungere l’eternità.
Germoglio: “Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra. Di quel secondo parto era figlia Maria Listru, frutto tardivo dell’anima di Bonaria Urrai. Quando la vecchia si era fermata sotto la pianta del limone a parlare con sua madre Anna Teresa Listru, Maria aveva sei anni ed era l’errore dopo tre cose giuste. Le sue sorelle erano già signorine e lei giocava da sola per terra a fare una torta di fango impastata di formiche vive, con la cura di una piccola donna. Muovevano le zampe rossastre nell’impasto, morendo lente sotto i decori di fiori di campo e lo zucchero di sabbia. Nel sole violento di luglio il dolce le cresceva in mano, bello come lo sono a volte le cose cattive. Quando la bambina sollevò la testa dal fango, vide accento a sé Tzia Bonaria Urrai in controluce che le sorrideva con le mani appoggiate al ventre magro, sazia di qualcosa che le aveva appena dato Anna Teresa Listru. Cosa fosse con esattezza, Maria lo capì solo tempo dopo”.
Scheda tecnica: Accabadora di Michela Murgia, Einaudi Editore, narrativa, ISBN 978-8806221898.
#BIBLIOCOLTURA: Tre piani di Eshkol Nevo
Descrizione: Tre piani è un libro che ti guarda dritto negli occhi. Ti si siede di fronte e inizia a raccontarsi lasciandoti la sensazione che più che leggerlo lo stai ascoltando. A un certo punto poi ti sembra persino di iniziare a riconoscere quella voce, perché anche se composta da tre istanze il timbro che ne deriva è uno solo, ed è il tuo quando cerchi di conciliare impulsi e desideri con la realtà che ti sei costruito.
Ambiente: Questo libro necessita di interlocutori muti, di presenze disposte a sedersi a un tavolo, aprire una lettera o ascoltare un messaggio lasciato in segreteria senza ribattere ma solo accogliendo. Un po’ come accade nelle scale dei palazzi, che prendono le vite private degli abitanti e le uniscono con il mondo là fuori, quello che quando si apre il portone d’ingresso non sai bene cosa stia entrando e cosa uscendo.
Germoglio: “Quello che sto cercando di dirti è che, al di là della sorpresa, c’era un’altra questione di cui io e Ayelet non osavamo parlare: il fatto che in qualche modo sapevamo - dovrei dire sapevo - che poteva succedere. I segnali erano lì da sempre, ma preferivo ignorarli. Troppo comodo, una coppia di vicini che ti tengono la bambina. Pensaci. Cinque minuti prima di uscire la prendi così com’è, senza borse, senza carrozzina, bussi alla porta di fronte, e sei a posto. Lei è contentissima di andare da loro. Loro sono contentissimi di accoglierla. E tu sei contentissimo di poter fare i cavoli tuoi. Ovviamente costa meno di una baby-sitter. Sono cose imbarazzanti da dire, ma oggi non intendo censurare niente, ti racconto tutto. Tu però prometti di non utilizzarlo in uno dei tuoi libri. Affare fatto?”.
Scheda tecnica: Tre piani di Eshkol Nevo, Neri Pozza Editore, narrativa, ISBN 978-8854512696.
#BIBLIOCOLTURA: Fat shame, lo stigma del corpo grasso di Amy Erdman Farrell
Descrizione: Fat shame è una mappa, una guida capace di delineare il territorio culturale in cui siamo immersi, costruito da pregiudizi e manipolazioni giunte dal passato e affinate nel tempo. Un libro sul corpo, sia sulla sua forma fisica ma soprattutto mentale, tuttora ristretta e costringente come un vestito della taglia sbagliata.
Ambiente: È un libro dove vengono allineati sul bancone della costruzione della società attuale plateau colmi di ingiustizie, razzismo, stereotipi, fanatismi e false credenze, il tutto condito da quintali di marketing, interessi economici e di potere. Un buffet ricco e appetitoso a cui tutti ci siamo prima o poi serviti ma che, una volta svelati gli ingredienti di cui è composto, non si riuscirà più a digerire.
Germoglio: “Il secondo semestre del 2006 volgeva al termine e le capitane della sorellanza Delta Zeta stavano facendo visita al loro ramo della DePauw University. Questo distaccamento era stato definito il braccio “socialmente imbarazzante” della Delta Zeta in un sondaggio ufficioso svolto nel campus. Le adesioni perciò stavano diminuendo a tal punto che l’ufficio nazionale stava pensando di chiuderlo e le capitane cercarono di incoraggiare per l’ultima volta le loro consorelle a impegnarsi maggiormente nel reclutamento dei membri. Con questo intento incontrarono individualmente le trentacinque associate del distaccamento, chiedendo di proporre idee per incrementare l’adesione all’associazione. Il verdetto arrivò una settimana prima dell’esame finale: una lettera assegnava a ventidue di loro l’alunna status - in altre parole, erano state cacciate dalla sorellanza - e le invitava a trovare una nuova sistemazione dall’inizio del nuovo semestre. Secondo un’intervista del New York Times, quelle espulse erano solo donne sovrappeso e di nazionalità vietnamita o coreana.”.
Scheda tecnica: Fat shame, lo stigma del corpo grasso di Amy Erdman Farrell, Edizioni Tlon, saggio, ISBN 978-8831498197.
#BIBLIOCOLTURA: Il silenzio di Erling Kagge
Descrizione: In questo libro il silenzio viene costruito da fatti, assenze, domande, ricordi, pensieri ed esperienze, tanto che alla fine lo si ode persino aggirarsi lento per i lunghi corridoi del proprio sentire.
Ambiente: È un libro da arare, dissodare, scavare e rivoltare alla ricerca di ciò che è d’oro - il silenzio - con l’intenzione di arricchirsi sì ma nell’anima. Un coltivare sé stessi passando dall’Artide al Polo Sud fin su in cima all’Everest con tappe nel frastuono della vita quotidiana, un modo per divenire morbida e fertile terra in cui il silenzio potrà finalmente attecchire.
Germoglio: “Non sempre posso fare una passeggiata, arrampicare, o andare in barca a vela. Quindi ho imparato a chiudere fuori il mondo. Ci ho impiegato parecchio tempo. Solo quando ho capito che ho un intimo bisogno di silenzio, ho potuto mettermi alla sua ricerca; nei miei recessi più intimi, sotto la cacofonia dei rumori del traffico e dei pensieri, della musica e dei macchinari, degli iPhone e degli spazzaneve, lui era lì che mi aspettava”.
Scheda tecnica: Il silenzio di Erling Kagge, Einaudi Editore, narrativa, ISBN 978-8806234454.
#BIBLIOCOLTURA: Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti
Descrizione: Sembrava bellezza è un libro senza guanti, di quelli che ti raccontano la storia solo di ciò che hai toccato veramente, su cui pensieri, sguardi, invidie, gelosie e vergogne hanno lasciato impronte digitali come macchie d’unto rimaste sulle fotografie del passato quando questo ritorna, per dimostrare che i colori non sono sbiaditi a causa del tempo, ma che forse sono semplicemente sempre stati così.
Ambiente: Questo libro gradisce la trasparenza dell’animo umano, quello in cui risiede il proprio carattere al di là di ciò che si vorrebbe o che ci si illude di avere; spiragli di realtà attraverso cui passa uno stile di scrittura volubile e stupefacente capace di cambiare le previsioni del tempo in pochi istanti, dove per tempo non si intende quello meteorologico, anche se pioverà, ma lo scorrere della vita nelle relazioni.
Germoglio: “La donna nella foto subiva le violenze del padre. Aggressivo, collerico, era con lei che sfogava la rabbia, così la definivano in famiglia dove tutti sapevano, e nessuno si ribellò. Passa una generazione, e il figlio minore lo racconta alla moglie che lo racconta alla figlia, me. Non ricordo il nome del mio bisnonno morto molto prima che io nascessi, né foto di lui. Se immagino mia nonna bambina vedo un uomo senza volto entrare in bagno e tapparle la bocca. Spesso, fantasticando, mi sono chiesta cosa facessi io a sette anni, l’età in cui mia nonna veniva violentata dal padre”.
Scheda tecnica: Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti, Mondadori editore, narrativa, ISBN 978-88804735243.
#BIBLIOCOLTURA: Pollock e Rothko - il gesto e il respiro di Gregorio Botta
Descrizione: Pollock e Rothko è un libro di tensioni: dei muscoli, dello sguardo, dei piaceri, delle dipendenze, delle intenzioni, della New York di quegli anni ma, soprattutto, dello spirito; uno spirito alla costante ricerca di un incontro con il mistero e l’ignoto in sé. Storia di un gesto e un respiro nati come il big bang da caos probabilmente mai risolti, di cui però si può trovare traccia su straordinarie e immortali tele.
Ambiente: È un libro che gradisce la velocità d’esecuzione ma anche la contemplazione, il successo e lo scherno, la stratificazione e la velatura, la luce e la profondità del buio, lo scontro e l’affetto, la possibilità e la stasi, la lucidità e l’ebbrezza, la vita e la morte, e la vita nella vita, e la morte della morte per raggiunta eternità.
Germoglio: “C’è una celebre foto che racchiude un pezzo pregiato della storia dell’arte Usa: ritrae quattordici uomini e una donna. Non sono ancora la New York School, ma lo stanno diventando. In quell’anno, il 1951, la stampa li definisce ‘The Iraschibles’. Perché sono arrabbiati, protestano pubblicamente contro le scelte del Metropolitan Museum of Art in materia di arte contemporanea e Life non si lascia sfuggire l’occasione di immortalare loro e la vis polemica che rappresentano. Ma parleremo più in là di quanto è stata battagliera ai suoi albori l’astrazione americana”.
Scheda tecnica: Pollock e Rothko - il gesto e il respiro di Gregorio Botta, Einaudi Editore, arte, ISBN 978-8806245467.
#BIBLIOCOLTURA: La matematica è politica di Chiara Valerio
Descrizione: La matematica è politica svela la struttura interna della sovranità popolare quando quest’ultima è in grado di sorreggerla. Un parallelismo fra matematica e vita in grado di riportare al centro la democrazia di cui siamo tutti artefici ma soprattutto, oggi più che mai, responsabili.
Ambiente: Questo libro necessita di regole, relazioni, osservazione ed esercizio. È un campo coltivato a strati, settori, insiemi, sistemi e a processi ma soprattutto è un campo coltivato da persone, uno spazio in continuo mutamento alla ricerca di verità che non possono essere tali se non condivise in quel momento, in quel contesto e viste le condizioni presenti; verità che in quanto tali sapranno modificare il luogo in cui son nate obbligando quindi a cercarne altre ancora, ancora e ancora, di verità, ma sempre e solo tutti assieme.
Germoglio: “Bisogna dar ragione a Bertrand Russel quando osserva: le matematiche sono quella scienza, in cui si sa di che cosa si parla e in cui non si sa se ciò che si dice sia vero. Ecco, in tale incertezza, si capisce che per raggiungere un qualche risultato bisogna mettere a punto un metodo. C’è poi un’altra considerazione, ben espressa da Luciano De Crescenzo in un aneddoto attribuito a Renato Caccioppoli e che qui riporto come la ricordo: uno studente, durante un esame di risposte stentate, confessa al professore di essere innamorato della matematica e il professore risponde, in napoletano: - Guaglio’, ma non si’ ricambiat’”.
Scheda tecnica: La matematica è politica di Chiara Valerio, Einaudi Editore, saggio, ISBN 978-8806244873.
#BIBLIOCOLTURA: Cecità di José Saramago
Descrizione: Cecità di Saramago è un libro in cui l’assenza della vista condanna un’intera società all’esilio da sé stessa, dove la dignità ridotta a brandelli non serve nemmeno più a coprire la vergogna di ciò che si è diventati agli occhi di ogni coscienza, e di un dio bendato.
Ambiente: È un libro infestante la cui avanzata non si potrà arrestare con recinzioni, diserbanti o protezioni. Si potrà solo accettare l’invasione di quel nemico distruttore di ordini e poteri conosciuti in favore di altri sicuramente meno civili ma altrettanto umani quanto lo sono la paura, la fame e l’istinto di sopravvivenza. Un libro che verrà voglia di strappare dal terreno, se non fosse che le sue radici affondano nella parte più profonda di ognuno di noi.
Germoglio: “Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero dell’asfalto, non c’è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano così. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione, avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentissero arrivare nell’aria la frustata. Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c’è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti nelle città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o imbottigliamenti, se vogliamo usare un termine corrente, della circolazione automobilistica”.
Scheda tecnica: Cecità di José Saramago, Feltrinelli Editore, narrativa, ISBN 978-8807881572.
#BIBLIOCOLTURA: Un bacio dietro al ginocchio di Carmen Totaro
Descrizione: In un bacio dietro al ginocchio le parole, i sentimenti, le emozioni e i pensieri scaturiscono dagli spazi occupati dall’incomprensione, dall’insofferenza, dall’ingenuità e dall’azione che quella mano forse non ha nemmeno intenzione di eseguire, ma non conoscendo la possibilità di tenderla semplicemente la appoggia sulla chiave della porta di quel bagno, chiudendola.
Ambiente: È un libro da leggere osservandosi fra due sponde, andando avanti e indietro per la riva cercando il punto migliore in cui poter attraversare, o dei sassi emersi che diventano passaggio, o dei solidi arbusti a cui potersi aggrappare, ma non si troverà nulla di tutto ciò, solo una madre e una figlia incapaci di costruire ponti e tanta acqua in mezzo, acqua che a un certo punto diventerà l’arma con cui eliminare ciò che non si riesce a raggiungere.
Germoglio: “Ada si era preparata con cura. Era stata dal parrucchiere dove andava quando la ricrescita le appariva intollerabile e si era comprata un vestito da Luisa Spagnoli. “È per una cena informale, il compleanno di mia figlia”, aveva detto alla commessa, come una in vena di confidenze. “Niente classico per favore”.
- Non ti porto alla Scala, - le disse Elisa vedendola. - Ma stai bene.
- Grazie. Anche tu stai bene.
Da qualche tempo Elisa metteva jeans senza strappi, si copriva la pancia e si era tolta il chiodo dalla lingua. Pure il trucco di era alleggerito. Via il fondotinta, via il fard. Erano rimasti il rossetto arancione e la matita nera su occhi già attraenti, dal bel taglio, le sopracciglia alte e dritte.”.
Scheda tecnica: Un bacio dietro al ginocchio di Carmen Totaro, Einaudi Editore, narrativa, ISBN 978-8806247423.
#BIBLIOCOLTURA: Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates
Descrizione: È un libro che parla di corpi conquistati, violati, fieri, venduti, forti, minacciati, spaventati, passionali, uccisi, neri. Una lettera scritta al proprio figlio nel giorno del suo quindicesimo compleanno divenuto un racconto universale del razzismo e cosa significa essere neri ancora oggi in America.
Ambiente: È un libro da leggere immersi nel timore: di nascere nella parte sbagliata della città, di incontrare la persona sbagliata, di dire la cosa sbagliata (fosse anche il silenzio), di alzare gli occhi nel momento sbagliato, di osare, di lottare o più semplicemente di esistere. Una sensazione che annulla forse l’intenzione ma non la forza, la solidarietà e l’amore di coloro che hanno viaggiato attraverso la morte per arrivare sulle rive della vita.
Germoglio: “Figlio, domenica scorsa la presentatrice di una nota trasmissione televisiva ha chiesto che significato avesse per me perdere il mio corpo. Lei era a Washington D.C., mentre io me ne stavo seduto in uno studio sperduto all’estremità di Manhattan. C’era un satellite a coprire la distanza tra noi, ma nessuna macchina avrebbe mai potuto colmare la distanza tra il suo mondo e quello in nome del quale ero stato chiamato a parlare”.
Scheda tecnica: Tra me e il mondo di Ta-Nehisi Coates, Codice Edizioni, narrativa, ISBN 978-8875786052.
#BIBLIOCOLTURA: I pesci non esistono di Lulu Miller
Descrizione: I pesci non esistono parla di un ordine divenuto epurazione, di scale evolutive (e sociali) interrotte, di una passione divenuta ossessione tossica in seguito premiata ma soprattutto della possibilità di riuscire a sciogliere matrici di pensiero in un mare in cui finalmente potersi spogliare e nuotare, per riemergere.
Ambiente: Questo libro in principio gradisce spazi osservati, registrati e catalogati, in una sorta di ordinato caos in attesa di veder spuntare il senso della vita. Ma sarà la cura prestata alla ricerca di questo seme a rendere evidente la sterilità del terreno in cui ogni forma di vita non conforme viene combattuta ed estirpata, rendendo necessario alzare gli occhi dalle proprie forme di pensiero fino ad incontrare la vastità dell’orizzonte di un mare in cui i pesci non esistono.
Germoglio: “David Jordan nacque in una piantagione di frutta a nord dello Stato di New York nel periodo più buio dell’anno 1851, il che potrebbe spiegare il suo grande interesse per le stelle. “Le sere d’autunno in cui spannocchiavamo il granoturco”, scrive della sua giovinezza, “nacque in me la curiosità verso i nomi e il significato dei corpi celesti.” Non si accontentava del loro bagliore; li considerava un disordine che sentiva il bisogno di strutturare, di conoscere. A circa otto anni mise le mani su un atlante astronomico e cominciò a confrontare ciò che vedeva sulle mappe con ciò che aveva sopra la testa. Di notte in notte sgattaiolava via di casa a cercare di imparare il nome di tutte le stelle del cielo. E, se vogliamo credergli, impiegò soltanto cinque anni per mettere ordine nell’intero firmamento notturno”.
Scheda tecnica: I pesci non esistono di Lulu Miller, Add editore , scienza-biografia-giallo, ISBN 978-8867832804.
#BIBLIOCOLTURA: R.I.P. Il mio funerale di Patrick Mancini
Descrizione: R.I.P. il mio funerale è un libro che osserva: i presenti, il paese, la scuola, la riva di un fiume, una spiaggia lontana. Uno sguardo dall’interno, e non solo di una bara, fra ipocrisia e violenza, desideri e silenzi, laddove nella responsabilità il volto d’ognuno si confonde con quello di chiunque.
Ambiente: È un libro da leggere riconoscendo nel presente l’appartenenza al passato, come se ad ogni gesto, colpa e indifferenza di cui si è stati protagonisti fosse rimasto attaccato un filo in grado di sostenere l’attuale realtà; un dondolare nel vuoto di cui se ne conoscerà la profondità solo quando un omicidio ne taglierà i sostegni.
Germoglio: “Mi chiamo Douglas, Douglas Delfino, e ho 24 anni. Sono alto oltre un metro e ottanta. Di bell’aspetto. Occhi azzurri, capelli castani, pelle quasi sempre abbronzata per natura. Le ragazze dicono che sono simpatico. Anche per questo ho avuto un certo successo come animatore turistico. Da quando, dopo un lungo peregrinare, sono tornato al tranquillo paese in cui sono nato e cresciuto, invece, mi occupo di auto. Compravendita. O meglio. Mi occupavo di auto. Sì dai. Iniziamo a parlare del passato. Perché la notizia ha fatto parecchio discutere. Sono finito sulle pagine di tutti i giornali e sulla homepage di ogni portale online. Tutti non fanno che parlare di me, in radio, in tivù, nei bar, da giorni ormai. Oggi è venerdì. Sono le due del pomeriggio circa. E sta per iniziare il mio funerale”.
Scheda tecnica: R.I.P. Il mio funerale di Patrick Mancini, Fontana edizioni, thriller , ISBN 978-88881915903.
#BIBLIOCOLTURA: Sex work is work di Giulia Zollino
Descrizione: Sex work is work parla del lavoro sessuale come tale, offrendo una narrazione al di là dei titoli sensazionalistici, dei pregiudizi e della stigmatizzazione sociale, attitudini discriminatorie che precludono sia il riconoscimento del ruolo di prostituta come mestiere ma soprattutto dei diritti umani e lavorativi che questo impiego necessita e richiede a gran voce.
Ambiente: È un libro da leggere fra spazi di rottura squarciando stereotipi, varchi da cui lasciare affiorare la complessità di un mondo, quello dei e delle sex worker, troppo spesso lasciato in balia di un immaginario comune costruito su rappresentazioni semplicistiche e il bisogno di sentirsi migliori. Pagine in cui scoprire e scoprirsi, non necessariamente per monetizzare.
Germoglio: ““Sai che esci di casa, ma non sai se ci torni.” Questa frase la sentii per la prima volta da V. e pochi anni dopo in un documentario sulle condizioni delle lavoratrici trans del Bois de Boulogne in Francia. Che una persona possa anche solo pensare una frase del genere mi terrorizza, mi raggela, mi offende come essere umano. Eppure fare sex work, oggi, vuol dire anche questo. Significa scontrarsi con violenze, pregiudizi e stigma, subire gli effetti di politiche ipocrite e proibizioniste. Purtroppo significa anche temere per la propria vita. Questo libro non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole essere un piccolo contributo in direzione della normalizzazione del lavoro sessuale, e soprattutto della lotta contro lo stigma che colpisce le persone coinvolte nei mercati sessuali”.
Scheda tecnica: Sex work is work di Giulia Zollino, Eris Edizioni, studi culturali e sociali, ISBN 978-8898644872.
#BIBLIOCOLTURA: I quattro maestri di Vito Mancuso
Descrizione: I quattro maestri è un senso, un senso inteso sia come significato che percezione e direzione, in pratica il con-senso alla vita. Tramite Socrate, Buddha, Confucio e Gesù Mancuso costruisce uno spazio da cui si potrà iniziare a scorgere la figura che risiede al centro; il luogo attribuito al quinto maestro, cioè il proprio.
Ambiente: È un libro che necessita l’incontro, costruisce relazioni, nutre la ragione e genera autenticità, condizioni utili affinché l’umano nell’uomo possa ritrovare la capacità dell’essere nella giustizia, nella rettitudine e nell’amore cieco e muto chiamato anche bontà. Pagine cosparse di pensieri densi da cui lasciar emergere un caos da plasmare al suono della libertà.
Germoglio: “Nella vita ci si imbatte in persone diversissime e viene da chiedersi se sono diventate quello che sono per le scelte che hanno fatto o che non hanno fatto durante la loro esistenza, oppure se c’è un destino segnato per ognuno. Che cosa è più forte: la libertà o il destino? Sia come sia, gli stili di vita sono molteplici, su scala planetaria sembrano infiniti, i valori di alcuni sono disvalori per altri, le esistenze trascorrono e finiscono, chissà come, chissà perché. In questa selva abbastanza oscura dell’esistenza capita talora a qualcuno di chiedersi quale sarà la strada giusta da percorrere per arrivare ad essere, almeno qualche volta, felice”.
Scheda tecnica: I quattro maestri di Vito Mancuso, Garzanti editore , saggio, ISBN 978-8811814641.
#BIBLIOCOLTURA: Il corpo elettrico - Il desiderio nel femminismo che verrà, di Jennifer Guerra
Descrizione: Il corpo elettrico fa apparire sulla pelle ciò che è stato impresso sui corpi delle donne (e non solo) dalla cultura dominante per secoli ma soprattutto oggi. È una candela che svela il pensiero vigente scritto con una sorta di inchiostro simpatico, invisibile fino a quando non se ne prende coscienza ma che di divertente ha ben poco.
Ambiente: È un libro da leggere davanti a un film in cui, per far progredire la trama, una donna muore. Oppure al mattino, mentre si fa la conta di quante firme femminili ci siano sul giornale o quando la sera si opta per un vestito meno osé, giusto per non incappare nei soliti commenti, o ancora quando si passa davanti alla porta dell’ufficio in cui non si ha mai ottenuto la promozione grazie al tetto di cristallo. In pratica è un libro che parla di ovunque, in una cultura al testosterone difficile da estirpare.
Germoglio: “Quello che riguarda un solo corpo di una sola donna nel mondo riguarda tutte le donne”. È una frase che mi sono ripetuta come un mantra ogni volta che ho cercato di non ignorare la storia di uno stupro, di un aborto, di una visita dal ginecologo di un’amica, di una pillola del giorno dopo negata. Ogni volta che mi sono sforzata di capire, di andare a fondo per comprendere quelle dinamiche legate al corpo queer a me così estranee eppure così vicine”.
Scheda tecnica: Il corpo elettrico - Il desiderio nel femminismo che verrà, di Jennifer Guerra, edizioni Tlon, saggio-studi culturali e sociali, ISBN 978-8899684709.
#BIBLIOCOLTURA: Allegro ma non troppo di Carlo M. Cipolla
Descrizione: Allegro ma non troppo è un libro capolavoro di intelligenza, ironia e umorismo. Due racconti brevi in cui l’essere umano e la società appaiono nella loro semplicità, in cui la stupidità, grazie a sopraffini voli di ingegno, risulta essere persino estremamente deliziosa.
Ambiente: Questo libro gradisce grossolani ambienti raffinati, abiti elegantemente sciatti, accurati arredi raffazzonati ma soprattutto modesti giochi di nobili menti, laddove il paradosso si accomoda sul sofà della normalità e da lì inizia a raccontare di un pepe che squisitamente sa di Cipolla.
Germoglio: “La vita è una cosa seria, molto spesso tragica, qualche volta comica. I Greci dell’età classica avvertivano e coltivavano il senso tragico della vita. I Romani, in genere più pratici, non ne facevano una tragedia ma consideravano la vita una cosa seria: di conseguenza tra le qualità umane apprezzavano in modo particolare la gravitas e tenevano di poco conto la levitas”.
Scheda tecnica: Allegro ma non troppo - con Le leggi fondamentali della stupidità umana, di Carlo M. Cipolla, edizioni il Mulino, saggio, ISBN 978-8815019806
#BIBLIOCOLTURA: Oltre le passioni tristi di Miguel Benasayag
Descrizione: Oltre le passioni tristi parla di frammentazione, di separazione, di solitudine e scollegamento ma anche di affinità, di rapporto col mondo e di quell’infinito potenziale che si dispiega all’orizzonte, quando è costruito assieme agli altri.
Ambiente: È un libro da leggere in un luogo che perderete, che vedrete smontarsi pezzo per pezzo, a volte esplodere, altre semplicemente svanire. Il vuoto così creato sarà la condizione ideale per veder proliferare la complessità, nutrimento indispensabile per una società più realista, concreta, efficace ed umana.
Germoglio: “Quella che si definisce talvolta come la crisi dell’Occidente procede, a partire dagli anni ottanta, in uno stato, concreto e duraturo, di dispersione e di caos. L’inquietudine è grande e si manifesta, a livello sociale come a livello individuale, sotto forma di sofferenze e di angosce. Forse il mondo ante-crisi - dotato di un ordine, con una direzione, un progresso e una razionalità - non è mai stato davvero così come ce lo rappresentavamo nei nostri desideri e nel nostro immaginario”.
Scheda tecnica: Oltre le passioni tristi - Dalla solitudine contemporanea alla creazione condivisa, di Miguel Benasayag, edizioni Feltrinelli, saggio-filosofia, ISBN 9788807105173.
#BIBLIOCOLTURA: L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio
Descrizione: L’Arminuta è un libro che sa di terra e che mastichi sperando passi, torni o vada, ma lei resta sempre lì, in bocca e fra i denti, a ricordare che la terra è Madre e che quel sapore null’altro è se non la propria realtà, in cui volenti o nolenti si può solo attecchire.
Ambiente: È un libro da leggere seduti in una comoda poltrona perché vi sembrerà di stare sempre in piedi; in piedi fermi ad aspettare davanti a una porta, in piedi di fronte al mare, o su un marciapiedi, o a una fermata dell’autobus o a un banco in cucina intenti a sbucciare uova sode, fino a quando arriverà il momento che la vedrete partire e andare via, la vita, o finalmente arrivare.
Germoglio: “A tredici anni non conoscevo più l’altra mia madre. Salivo a fatica le scale di casa sua con una valigia scomoda e una borsa piena di scarpe confuse. Sul pianerottolo mi ha accolto l’odore di fritto recente e un’attesa. La porta non voleva aprirsi, qualcuno dall’interno la scuoteva senza parole e armeggiava con la serratura. Ho guardato un ragno dimenarsi nel vuoto, appeso all’estremità del suo filo”.
Scheda tecnica: L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, edizioni Einaudi collana Super ET, narrativa contemporanea, ISBN 9788806239848.
#BIBLIOCOLTURA: L’estate fredda di Gianrico Carofiglio
Descrizione: L’estate fredda è una mappa, una geografia in cui panorami mafiosi si sovrappongono a quelli della vita e dei fatti di cronaca locali, andando a formare una stretta catena di eventi in cui fra il chiaro e scuro umano, regna il crepuscolo.
Ambiente: È una storia da gustarsi in un non luogo e nel non tempo, come una libreria aperta nella notte nel cuore di una città o una soleggiata campagna in periferia vista dall’interno di un buio casolare. Un racconto istantaneo ad infusione lenta, operazione necessaria affinché i profumi restino sospesi nella stanza anche a storia terminata.
Germoglio: “Fenoglio entrò nel Caffè Bohème con il giornale appena comprato nella tasca della giacca e andò a sedersi al tavolino accanto alla vetrata. Il posto gli piaceva perché il proprietario era un melomane e ogni giorno sceglieva una colonna sonora di romanze celebri e pezzi orchestrali. Quella mattina il sottofondo era l’intermezzo della Cavalleria rusticana e Fenoglio si chiese se fosse solo casuale, visto quanto stava succedendo in città”.
Scheda tecnica: L’estate fredda, di Gianrico Carofiglio, edizioni Einaudi collana Stile Libero Big, poliziesco, ISBN 9788806227746.
#BIBLIOCOLTURA: Potere alle parole di Vera Gheno
Descrizione: In Potere alle parole l’universo del verbo appare fra origini, evoluzioni, mondi e possibilità, ricordandoci quanto ognuno di noi sia responsabile di offrire un luogo migliore da condividere, coltivare e abitare, tutti, tutte e tuttə assieme.
Ambiente: È un libro che predilige il silenzio benché lo occupi, il pensiero sebbene ne inciti l’espressione e la presa in considerazione di più termini malgrado spesso ne venga infine scelto uno, ma solo per quell’occasione. È un’opera molto sensibile all’ambiente in cui cresce di cui ne assorbe la cultura e il rispetto per l’alterità, fattori che ne determinano vitalità e sviluppo.
Germoglio: “Perché parliamo? È una domanda che può apparire davvero banale, ma sulla quale raramente ci si sofferma. Questo non deve stupirci: in fondo a scuola viene - giustamente - insegnato come parlare e scrivere in maniera corretta; al di là (non aldilà, che vuol dire oltretomba) di questo addestramento “tecnico”, di solito non si spende tempo a riflettere sulla lingua fino a un’età più avanzata, per esempio all’università”.
Scheda tecnica: Potere alle parole - Perché usarle meglio, di Vera Gheno, edizioni Einaudi collana Super ET Opera Viva, linguistica, ISBN 9788806240233
#BIBLIOCOLTURA: Il peso delle ombre di Mario Casella
Descrizione: Il peso delle ombre racconta quanto sia seducente la tentazione e tentacolare il dubbio, laddove destini audaci hanno tracciato nuove vie senza prima essersi messi in sicurezza dall’illusione, dal sospetto e dall’oblio.
Ambiente: È un libro che ben si adatta a condizioni climatiche avverse, estreme e inospitali. Non teme l’altitudine ma l’ombra gli è nemica, soprattutto se creata dalla propria coscienza al cospetto del luogo detentore della verità.
Germoglio: “Sul finire dell’estate del 2010 un fulmine squarcia il cielo digitale della rete. È l’ammissione di una menzogna, di un inganno che indigna l’intera comunità alpinistica internazionale. Con la voce rotta dall’emozione Christian Stangl, noto alpinista e skyrunner austriaco, confessa: “Non ho raggiunto la vetta del K2 come da me annunciato pochi giorni fa””.
Scheda tecnica: Il peso delle ombre - Racconti veri o false storie?, di Mario Casella, Gabriele Capelli Editore, saggio alpinismo, ISBN 978-88-97308-41-6.
#BIBLIOCOLTURA: The Game di Alessandro Baricco
Descrizione: The Game è la storia di un mutamento divenuto sia causa che effetto. È un satellite liquido abitabile e abitato da molti di noi ma soprattutto un nuovo abitante, che come la luna riesce ad influenzare umori, cicli, raccolti e maree, di non si sa però ancora bene quale mare.
Ambiente: È un libro che ama l’aria aperta e la luce del sole nei suoi primi istanti di vita, la cui crescita in seguito dipenderà soprattutto dal buio e dalla manipolazione. Ama l’illuminazione artificiale, meglio ancora se derivante dallo schermo di un dispositivo elettronico; questo permetterà la creazione di una fitta rete di rami in cui sentirsi a volte protetti, altri prigionieri.
Germoglio: “Una decina di anni fa ho scritto un libro che si intitolava I barbari. A quei tempi accadeva a molte persone normali, e a quasi tutte quelle che avevano studiato, di ritrovarsi a denunciare un fatto sconcertante: alcuni dei gesti più alti, belli e dotati di senso che gli umani avessero messo a punto in secoli di applicazione stavano perdendo ciò che avevano di più prezioso, scivolando apparentemente verso un fare disattento e semplicistico ”.
Scheda tecnica: The Game, di Alessandro Baricco, edizioni Einaudi, saggio, ISBN 9788806246006.
#BIBLIOCOLTURA: L’assassinio del commendatore di Murakami Haruki
Descrizione: L’assassinio del commendatore è il suono di una campanella che aleggia nella notte, nel dubbio, nel provarci, nelle idee, nel rimpianto, nei segreti, nelle metafore e nei sogni. Ritratto di anime fragili capaci di attraversare mondi impossibili a passo di rintocchi.
Ambiente: È una storia che predilige spazi ordinati, spogli, quasi asettici, condizione necessaria affinché possa crescere, espandersi e arrampicarsi sui muri dei propri silenzi, a volte profondi quanto una fossa nascosta in un bosco.
Germoglio: “Dal maggio di quell’anno fino all’inizio dell’anno seguente vissi in montagna, all’imbocco di una stratta valle. L’estate a fondo valle pioveva senza sosta, ma sulle alture di solito faceva bel tempo. Questo grazie al vento che soffiava da sud, dal mare. Il vento portava nuvole gonfie d’acqua che si abbattevano sulla valle e ne risalivano i versanti scaricando la pioggia di cui erano gonfie. Dato che la casa in cui vivevo si trovava proprio sul crinale, succedeva spesso che nel giardino davanti splendesse il sole, mentre sul retro pioveva a dirotto”.
Scheda tecnica: L’assassinio del commendatore, di Murakami Haruki, edizioniEinaudi, narrativa contemporanea, Libro Primo ISBN 9788806237615, Libro secondo ISBN 9788806239718.
#BIBLIOCOLTURA: La prova del miele di Salwa Al-Neimi
Descrizione: La prova del miele è una schiena, uno sguardo, un’intesa, un assaggio e un amplesso. Racconto di una cultura impregnata di sensualità, laddove sesso e orgasmo sono porte da varcare incise nello spirito.
Ambiente: È un libro che gradisce luoghi intimi con luce soffusa, meglio se generata da fiamme ardenti, arricchiti da uno sguardo in cui riflettersi, abbandonarsi e scoprirsi, in e con tutti i sensi.
Germoglio: “C’è chi porta con sé il ricordo degli animi. Io porto con me il ricordo dei corpi. Non conosco la mia anima né quella degli altri. Conosco il mio corpo, conosco i loro corpi. E mi basta. Me li faccio tornare in mente e ritrovo le storie che ho vissuto. Esseri di passaggio in un corpo di passaggio. Non sono stati niente più di questo, per me”.
Scheda tecnica: La prova del miele, di Salwa Al-Neimi, edizioni Feltrinelli, letteratura erotica, ISBN 9788807017643.
N.B.: La rubrica viene aggiornata una volta a settimana.