#Paperlife engadinese

Ecco tornare sul mio profilo Instagram il progetto #Paperlife, questa volta ambientato in Engadina, suddiviso in tre serie (per ora ne ho pubblicate due ;-)).

Serie Point

Unisci i punti da 1 a 2016, e otterrai l'immagine dell'Alta Engadina.

Punto Nr.1: Pontresina.

Punto Nr. 2 e 4: Plaun Da Lej

Punto Nr. 7: Madulain

Punto Nr.13: Samedan.

Punto Nr.22: Sankt Moritz

Punto Nr.25: Silvaplana

Punto Nr.30: Bevers.

Punto Nr. 79: La Punt-Chamues-ch

Punto 458: S-chanf

Punto Nr. 619: Sils.

Punto Nr. 1285: Zuoz.

Punto Nr. 2016: Celerina.

Serie Here and now (qui e ora)

Giorno 1: Sankt Moritz. Buongiorno! Colazione al profumo di pino cembro e cose buone.

Giorno 1: Lej da Staz, Celerina. Le acque del lago sono nere in quanto si trovano su una torbiera (e nel frattempo il mio cane pesca il pranzo ;-))

Giorno 1: L'Engadina è un altopiano in grado di offrire panoramici sentieri per tutti, dalle famiglie ai più esperti, per mountainbike, biciclette, trekking e, in inverno, anche per ciaspole e sci, sia da fondo che da pista.

Giorno 2: Lej Nair. Questa foto non sarebbe una #paperlife perché non avevo con me della carta, ma resta un autentico "Here and (snow) now" scatto ;-).

Giorno 2: Lago di Sankt Moritz. Oggi è un giorno duale: i colori sono bianco o nero, montagne e lago, pioggia e neve, primavera e inverno, paper and life.

Giorno 3: Spinas, Bever. Quando si cammina in questi boschi, si possono ascoltare storie di gnomi e fate.

Giorno 3: Bernina. Quando si è in presenza dei Signori della Montagna, si può solo stare in silenzio (Pizzo Bernina, 4'049 msm).

Giorno 3: Sils/Segl Baselgia. Quando il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche arrivò a Sils disse "Credo di aver trovato la terra promessa".

Con-divisioni

Una performance artistica a più mani, una giornata evento da non mancare!

11 giugno 2016

CONCETTO:

La condivisione è prendere una parte di sé e lasciare che si unisca ad altre formando un’identità nuova, diversa dal suo principio ma simile, unica anche se composta da più unicità. Se il “con” unisce il “dividere” separa, e sarà proprio questo lo spirito della giornata dove gli interventi prima si uniranno per divenire a loro volta separati, in un moto continuo fra singolo e insieme, fra piccolo e grande, fra pezzi e intero… come un respiro, come qualche cosa che prende vita.

PERFORMANCE:

Alcuni artisti (persone che indagano e si indagano attraverso l’espressione artistica) si metteranno in gioco per creare un’opera comune. Sarà messa a disposizione una tela di 1,5 metri di altezza per 10 di larghezza; l’intenzione non sarà quella in cui ognuno dovrà riempire un segmento ma che stili, tecniche e interventi diversi si uniscano in un’opera singola. 

GLI ARTISTI:

Giada Bianchi @
Hildegard Schweizer Brenni
Gabriela Carbognani @
Micha Dalcol @
Al Fadhil @
max fONTANA @
Manuela Petraglio @
Gianmarco Torriani 

UNA PARTE DI TE:

In questa manifestazione anche gli acquirenti saranno coinvolti in questo ruolo con-diviso. Chi deciderà infatti di comperare un pezzo di tela prima ancora che questa venga eseguita, creerà una sorta di performance nella performance. Acquistando un ticket, che in questo caso corrisponde a un pezzo di tela (due dimensioni a scelta), lascerà a disposizione d’altri una parte di sé, permettendo a quest'ultima di fondersi con l’esperienza. Entro la fine del mese di giugno il segmento dell’opera dalle dimensioni desiderate verrà inviato al legittimo proprietario correlato dal certificato autografato dagli artisti. La scelta del settore della tela avverrà casualmente tramite estrazione, lasciando ideologicamente decidere al dipinto la persona da cui desidera andare. 

VAI ALLO SHOP:

Il ricavato ottenuto dalla vendita delle tele andrà interamente devoluto al progetto SAMBI Mendrisiotto, dedicato alla prevenzione degli infortuni pediatrici operando direttamente con gli allievi nelle scuole dell’infanzia ed elementari, nonché a formare cittadini e aziende alle tecniche del primo soccorso, azioni indispensabili per la sopravvivenza e la qualità di vita della persona colpita, soprattutto in caso di arresto cardiaco.

Tutti gli artisti partecipano alla performance senza ricevere compensi.

Sarà possibile assistere al pomeriggio in cui l’opera verrà creata, periodo in cui saranno aperti anche una mostra collettiva degli artisti e un piccolo bar.

Dalle 16 musica con il gruppo Jazz Lounge Quartet, in serata aperitivo offerto.

LOCATION:

Grazie alla generosità e accoglienza degli attuali proprietari, la performance potrà svolgersi in uno stabile industriale di grande fascino e storia come l'Ex camiceria in Via Mastri Ligornettesi 25, 6853 Ligornetto.

 

ORGANIZZATO DA:

Giada Bianchi in collaborazione con Fabiana Lazzereschi, Tita Lurati e Claudia Carpinelli. 
Video by ck2.

 

CONTATTO:

Giada Bianchi
+41 79 351 65 74
info@giada.ch

Arte e L'arte del fallimento

Un messaggio sul cellulare, più di un mese fa: “vorrei fare una serata con Andrea Fazioli che presenta il suo libro, ti va di accompagnarlo disegnando?”. Risposta: “no, non credo di esserne capace”, a cui è seguita, dopo 5 minuti di ripensamento “ma sì dai, vediamo come va”. D’altronde se non tentavo proprio da Fabiana avrebbe voluto dire non provarci mai. E così giovedì scorso alle 17.30 entro nel suo studio a Chiasso: sole basso, sedie, cavalletto e poltroncina, quindi è tutto vero, quindi non si scappa, anche se avrei voluto (e ci ho provato).

La gente entra, arriva, si piazza, Andrea Fazioli anche. Guardo. Guardano. Loro, io, lui: il trittico del possibile. Vengono distribuiti dei biglietti su cui chiedo ai presenti di riportare una parola che li colpirà nelle prossime letture. Il romanzo è naturalmente l’ultimo di Andrea Fazioli “L’arte del fallimento”: la trama inizia a sgorgare, quindi inizio anche io. Voltarmi, prendere in mano pennelli, pennarelli, disegnare, ascoltare, sentire, dondolare e produrre è stato talmente naturale da farmi sorgere il dubbio che forse, stavolta, di dubbi era il caso di non sollevarne: goditela. E così è stato, in un continuo passaggio tra l’ascolto fuori e l’attingere al dentro, tra il sentire e il veder apparire, tra l’accogliere e il trasformare.

Raccogliamo le parole dei presenti da cui Andrea trae ispirazione per le letture seguenti: vergogna, inadeguato, baratro. Partiamo quindi assieme costeggiando il bordo del baratro dell’improvvisazione, quel vuoto la cui paura di cadervi guida movimenti e pensieri verso l’irripetibile esecuzione che, se sorretta, porta in quel posto in cui si trova sempre inevitabilmente un po’ di musica jazz. E sulle note di “In a sentimental mood” di Duke Ellington & John Coltrane termina la serata, un’esperienza rarefatta illuminata da tinte color blu, che ormai son diventate tinte color del fu: “La fuga, il ritorno, la morte, il fallimento, l’umiliazione, lo scandalo, la paura, tutto era blu scuro. Ma nel fondo del buio del colore c’era la possibilità di un’apertura, di una pazienza improvvisa di sorprese. E allora ecco l’azzurro di un pensiero inaspettato, di una sintonia, quando nel blu apparivano anche la distratta caparbietà di Contini, gli stupori di Lisa o semplicemente la consapevolezza che improvvisare, nella musica e fuori dalla musica, è l’arte di accettare ciò che accade, prima di reagire” (da L’arte del fallimento, di Andrea Fazioli).

P.S.: che poi non era Sentimental mood il brano di chiusura, ma quello di cui mi ricordavo il titolo ;-).

 

Progetto #paperlife su Lugano

Ritaglio la fantasia per ridisegnare la realtà, e la magia appare

Dai tetti delle case si ha una visione migliore della propria città.

Dai tetti delle case si ha una visione migliore della propria città.

La Via Nassa di Lugano si trova nel nucleo storico. Numerose boutique di lusso e raffinate gioiellerie hanno trovato posto in questa elegante via del centro.

Prossima fermata: mare!

Prossima fermata: mare!

Il terminal dei bus della città di Lugano in centro è stato costruito nel 2002 dal famoso Architetto contemporaneo Mario Botta.

Telecamere e riflettori in città... ma chi sarà mai? Angelina? ;-)

Telecamere e riflettori in città... ma chi sarà mai? Angelina? ;-)

Piazza della Riforma è il centro nevralgico della città, su cui si affaccia Palazzo Civico (1844) e numerosi caffè. Ogni anno vi si organizzano molteplici eventi culturali e musicali, tra cui Estival Jazz, LongLakeLugano e la festa di fine anno.

Scava a fondo, e creerai un monte su cui salire.

Scava a fondo, e creerai un monte su cui salire.

Il Monte San Salvatore è alto 912 m.s.m., ed è raggiungibile prendendo la funicolare di Paradiso (costruita nel 1890), o percorrendo uno dei numerosi sentieri panoramici. La sua forma particolare l'ha reso simbolo di Lugano, e si dice porti fortuna.

Anche il turismo celestiale si è modernizzato con smartphone e angelselfie ;-)

Anche il turismo celestiale si è modernizzato con smartphone e angelselfie ;-)

La Chiesa Santa Maria degli Angeli è stata costruita nel 1499. All'interno l'imponente opera "Passione e crocifissione" di Bernardino Luini è il più importante affresco rinascimentale della Svizzera. 

Nella foto Minerva mentre esegue un vincente smash!

Nella foto Minerva mentre esegue un vincente smash!

La Biblioteca cantonale è stata progettata dagli architetti Tami nel 1941, in stile moderno razionale. Contiene circa 300'000 documenti e 1'300 periodici, a protezione dell'italianità. La scultura in bronzo di Minerva sulla facciata principale è un lavoro dello scultore Remo Rossi.

Adoro quando il vento mi scompiglia i capelli...

Adoro quando il vento mi scompiglia i capelli...

Il Lungolago di Lugano è una passeggiata da cui si possono ammirare tra i più bei edifici storici della città e l'incantevole panorama lacustre. Aiuole multicolor, cespugli, alberi secolari e sculture rendono questo percorso ancora più piacevole e interessante.

"Ne resterà soltanto unooooooo (Cit. Higlander)

"Ne resterà soltanto unooooooo (Cit. Higlander)

Nella fotografia è ritratta la scultura in bronzo di Igor Mitoraj "Eros bendato", situata in Piazza dell'Indipendenza. Nel 2002 la Città ha ospitato tra le sue vie 19 sculture monumentali dell'artista, ispirate alla mitologia classica.

Qualche cosa mi dice che questa notte satiri e ninfe hanno fatto festa ;-).

Qualche cosa mi dice che questa notte satiri e ninfe hanno fatto festa ;-).

Il Parco Ciano è stato devoluto alla città di Lugane nel 1912 dai fratelli Ciani. Nei suoi 63'000 metri quadri di terreno si possono trovare specie botaniche esotiche come aiuole colorate e curate nella forma. Il Parco è punto di ritrovo per chiacchiere, relax, giochi e sport.

Quando ascolti musica jazz, la puoi anche vedere.

Quando ascolti musica jazz, la puoi anche vedere.

Il LAC è un centro culturale progettato e costruito dall'Architetto Ivano Gianola nel 2015. Al suo interno troviamo uno spazio espositivo di 2500 mq, una sala concerti da 1000 posti a sedere, diverse sale multiuso e una hall di 650 mq in cui si svolgono diverse attività aperte al pubblico.

 

La visione dell'attrezzo, per #faigirarelacultura

Domenica, sole primaverile, voglia di stimoli e nulla che richiedesse un’immediata presenza lavorativa: la condizione ideale per una passeggiata in Centro con visita alla mostra di Markus Raetz e Aleksandr Rodčenko presso il LAC di Lugano. Colazione, doccia, vestiti e via, ma quando arrivo alla porta decido di tornare indietro e di gettare nella borsa un blocco di carta, un paio di forbici e un pennarello. Tutto lì. Un nulla. E invece… Avete in mente lo sguardo dei ragazzi discoli quando decidono di fare comunella per combinarne una qualcuna? Ecco, uguale: durante il tragitto Pennarello Forbici e Carta devono aver confabulato e raggiunto una sorta di legame di sangue, della serie “Adesso le facciamo vedere noi a quella lì”. E così è stato.

È stato sufficiente uscire dall’autosilo e questi tre hanno preso il sopravvento. Penso “Oh ma che bel panorama” e bzzzz, bzzzz, bzzzz, appare un volto sotto un albero. Mi dirigo in Piazza della Riforma dove stanno allestendo videocamere e riflettori per le interviste post-elezioni del pomeriggio e bzzzz, bzzzz, bzzzz, appare una donnina tutta curve che desidera farsi immortalare. Alzo gli occhi al cielo e bzzz bzzzz bzzzz appare un omino seduto sul tetto con i piedi a penzoloni, e così via, per tutto il tempo. Ho cercato più volte di dire a quei tre di lasciarmi godere in santa pace l’aria fresca primaverile e invece nulla, li sentivo agitarsi dentro la borsa e non mi restava altro da fare che tirarli fuori e farli sfogare un po’. E non è che avessi pianificato nulla, ho solo pensato “prendili su, che si sa mai”.

Già. Si sa mai. Ma basta davvero così poco? E se avessi messo in borsa mestolo e frullino? Avrei cercato di cucinare la città? Credo di sì. Avrei mescolato tetti e frullato il lago a spuma di neve per cucinare un panorama dal gusto irresistibile e dal profumo croccante.

Scalpello e martello? Oh semplice, avrei dato una nuova forma ai profili montani e a qualche nuvola. Con auscultatore e siringa? Forse avrei cercato di ascoltare il ritmo del respiro della città per capire dove iniettare la medicina, foss’anche una dose massiccia di magia.

Con pettine e tinta? Una Lugano chatouche l’avete mai vista? Con zappa e rastrello? Un colpo qui e un colpo là più una bella grattatina alla schiena, sai che goduria! Con filo interdentale e fluoro? Ma sai che sorriso smagliante avremmo ridato alle vie del centro, anche tra le più piccole e strette?

E così via. E questa cosa qui non centra nulla con la storia di guardare la vita da un’angolazione diversa. Ecco. La chiamerò “la visione dell’attrezzo”, quella cosa per cui non serve cambiare posizione ma è sufficiente affrontarla con utensili differenti. E pensate che bello se di serenità, ottimismo, ironia e curiosità ne esistesse la versione da mettere in borsa la mattina prima di uscire di casa e con quei mezzi affrontare la giornata… ma questa è un’altra storia, che va ben oltre il semplice volervi raccontare la mostra di Markus Raetz al LAC, cosa che in verità ho appena fatto ma, ovviamente, utilizzando altri mezzi. (Fino al 1° maggio 2016).

 (pubblicato su Timmagazine).