La sesta. È la mia mente a tenerne il conto, come fosse un rosario da sgranare in cui, giunti alla settima dove il Signore si riposò, speri tocchi finalmente anche a te. Ma no. Stanotte sono state otto le volte in cui mi sono svegliata di una serie lunga settimane ed ora lo ammetto, comincio ad essere un po’ stanchina. Che poi l’insonnia estiva è comunque diversa da tutte le altre: è di una leggerezza spessa. Come se qualcuno ti scoperchia casa per spruzzarvi dentro quintali di gel: ecco, poi tu apri gli occhi in quell’ambiente lì anche se sarebbe meglio dire che non vi dormi, ed è diverso.
Ah, in quel gel però ci respiri, questo bisogna dirlo. Dunque: splash splash splash, ti tiri su dal letto e ti muovi come Neil Armstrong esattamente 46 anni fa sulla luna, però cerchi di fare veloce perché stavolta speri di beccarli gli oggetti di casa che si muovono quando dormi ma non ce la fai, sei assediato dall’ambiente denso! Guardi il cane addormentato in fondo al corridoio ed è diventato tanto enorme da toccare il soffitto, ma poi capisci che è l’effetto lente di quel budino notturno in cui sei immerso. Vista la novità ti sfoghi e cominci a fare facciacce e ombre cinesi ovunque solo per vedere l’esile ombra gigante proiettata sul muro. E già che ci sei ti volti e ti lasci cadere: tanto non hai bisogno di qualcuno che ti tenga perché è come cadere su un materasso, visto che quel materasso ce l’hai addosso. Poi le pirolette.
Avete mai provato a fare le pirolette nel gel? Mi chiamano la Jury Chechi delle tenebre, che fa tanto super eroe ma non è vero, lo fanno solo per prendermi in giro. Però io i salti, le ruote, le spaccate e le rovesciate li faccio davvero nelle notti gelatinose, altrimenti quel soprannome non me lo sarei meritato, no? Ma poi c’è la figata che quel coso consistente lì ti entra in testa e impedisce ai pensieri di svilupparsi, dunque hai il vuoto nel cerebro anche se in verità vuoto non è. E però no dai, qualche cosina ci devo buttare dentro, sai che forma assurda può prendere un’idea in un ambiente così? Ombre folli proiettate sulla volta craniale che basterà solo riportare il giorno dopo in word. Accidenti non resisto: io ci butto dentro il tema dell’insonnia estiva, poi vediamo cosa ne salta fuori, ok? Un due tre: splash…