Anche un anno fa l’equinozio primavera è accaduto il 20 marzo. Un anno è passato dal giorno che 50 persone hanno deciso di raccontare affinché il loro sentire potesse unirsi ad altri su tela.
È stato un giorno composto da una forza accesa da paura, da una piuma, dal sentirsi come un frullino, dai buchini di una tapparella, da un inizio di libertà, da 1’300 libri spolverati, dall’aver assecondato il desiderio di rimanere dentro, da una padella spostata, da una passeggiata col cagnolino, da un’amica che ha portato il sushi, dall’attesa delle ore 10.37, da un equatore celeste, da fatica e incontro, dal giorno del 63esimo compleanno, dall’iniziare da un punto non convenzionale, da uno scherzetto fatto al proprio figlio, da una cena fittizia all’osteria, dal seguire una conferenza di antroposofia, da un respiro convinto di essere al proprio posto, dalla scala dei tempi geologici, dal guidare una gita a Locarno, dai limoni della zia appena mancata, dal mercato di Paracuru, da un progetto che rischia di rimanere un’ipotesi, da un vento che porta via, da un risveglio con una strana sensazione addosso, da una natura universale che non ha paura di dichiararsi minacciata, dalla collinetta su cui si trova la chiesetta della Torre, da un corpo assuefatto a sveglie all’alba, da rami innalzati al cielo carichi di gemme bianche e rosa, by painters who took their palettes and poets their lutes, da un senso di passaggio, dalla storia di Marisa e Zac, da una bolletta del metano del 2015, da una corsa vicino al fiume, dai viali del museo Vela di Ligornetto, dalla sabbia appena bagnata dalla pioggia, dai colori delle zone che decidono i tempi e i modi della vita, da un gruppo di volontari per ripulire le rive dai rifiuti, da un urlo nelle orecchie, dalla lettura di un articolo sull’equinozio, dall’immancabile puntata al mercato di Bellinzona, dallo stare dinanzi all’Oceano a sentire solo i rumori del mare, dal voler assorbire tutto come una spugna, da uno stato d’animo completamente diverso dal 21 dicembre, dal riuscire a fare a meno di molte cose ma non del mare, dalla preparazione della cerimonia con Ostara, dal segno della croce, dai bambini al parco e dalle rondini più vivaci e da un sole nuovo che riscalda eterne illusioni.
Un giorno composto da tanta vita quanta ne può scaturire dal vedere un sorriso aprirsi sul volto dell’intera umanità. Buona luce di primavera a tutti noi 🤗.
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