La visione collettiva dell'accoglienza

Ecco la definizione collettiva di accoglienza scaturita dalle voci di coloro che hanno condiviso una parte di sé affinché si potesse unire a quella d’altri e, da lì, generare un nuovo assieme.

Vocabolario collettivo della realtà - ACCOGLIENZA:

L'accoglienza è un abbraccio di cuore, un gesto che va oltre la semplice gentilezza per diventare un atto di empatia e amore verso il prossimo. È la capacità di far sentire gli altri a proprio agio, dipingere un sorriso sul volto di chi arriva, e creare ambienti che trasmettono calore e accoglienza, dove si può co-costruire un modo per stare assieme. Per alcuni è una parola complicata, legata a esperienze personali e culturali che possono limitarne l'espressione, ma che diventa preziosa quando è autentica. Accogliere significa essere presenti, non solo fisicamente ma anche con l’anima, offrendo uno spazio di condivisione e gentilezza. È un atto di accettazione del nuovo e del diverso, ma anche di sé stessi. È un miracolo che avviene quando si sospende il giudizio e si permette all’altro di essere sé stesso, senza condizioni. L'accoglienza può essere percepita come un dono, un valore difficile da trovare ma che tutti si aspettano di ricevere. Quando è autentica, la si percepisce immediatamente; quando manca, lascia un senso di rifiuto e disagio. È un atto di rispetto verso tutto ciò che ci circonda, una capacità di far sentire l'altro non giudicato, sia nel corpo sia nello spirito. È una forza che costruisce legami profondi, una scelta rischiosa che può arricchire e curare chi accoglie e chi viene accolto. È abbondanza di gentilbellezza. L’accoglienza è anche un’arma a doppio taglio: può essere una fonte di grande gioia e nutrimento, ma può anche esporre alla vulnerabilità. Nonostante questo, vivere l’accoglienza rimane un atto di coraggio e amore, una scelta di cuore aperto verso gli altri, senza condizioni. È un modo per costruire un mondo più gentile e lieto, con braccia sempre più grandi e forti, pronte ad accogliere sempre di più, e sempre più a fondo.

Lieti momenti
Giada

Il mio più sentito grazie va a Francesca, Roberto, Riccardo, Mauro, Rosa, Francesco, Luca, Tuforesta, Stefania, Maria, Daniele, Milena, Patrizia, Filippo, Cristina, Fabio, Roberto, Danaide, Roberto, Elena, Mattia, Alfonsa, Ivy, Diana e Paolo, dalle cui risposte è nata questa straordinaria definizione ❤️🙏.


Le single risposte integrali:

  • “Empatia e amore”. Francesca

  •  “È un forte abbraccio di cuore” Roberto

  • “È una parola difficile e complicata. L’accoglienza l’associo un po’ alla convivialità, all’amicizia, all’accogliere le persone. Si parla anche di condivisione. Nella mia infanzia, nella mia gioventù, nella mia educazione, l’accoglienza è sempre stato una sorta di tabù. Nel senso che bisogna essere gentili e aperti a tutti i discorsi ma, nello stesso tempo, ognuno deve stare a casa sua. Come a dire che è bello accogliere le persone ma solo fino a un certo punto. Quindi faccio un po’ fatica ad esprimere un mio pensiero, probabilmente per l’educazione ricevuta, che non è detto sia sbagliata, ma semplicemente è un po’ la società in cui vivo, e intendo il Ticino, che forse, rispetto ad altre popolazioni dove sono abituati a vivere una vita totalmente diversa dalla nostra, l’accoglienza è veramente qualche cosa che ti riempie il cuore e l’anima”. Riccardo

  • “Festa!” Francesco

  • “Dipingere il sorriso sul viso di chi arriva”. Mauro

  • “La mia parola preferita è ACCOGLIENZA...l'accoglienza...racchiude in sé...amore...amore per il prossimo...chiunque esso sia...dà una gioia immensa ...ti riempie di gioia ...ti fa sentire a casa ovunque...solo leggere questa parola...mi ha fatto sentire il cuore morbido come il materasso ad acqua ...che bellezza ...trovare gente ACCOGLIENTE...”. Rosa

  • “Accoglienza è un miracolo che avviene soprattutto quando ti azzardi a entrare in camera di qualcuno senza essere invitato e quel qualcuno gradisce la tua visita chiedendoti se vuoi aiutarlo a mettere ordine”. Luca

  • “Per me è apertura mentale, apertura al nuovo, al diverso da me” Tuforesta

  • “Associo la parola Accoglienza alla Gentilezza: valori ormai difficili da trovare, ma che tutti ci aspettiamo di ricevere. L’accoglienza è quella cosa che non puoi fingere di essere, o lo sei o non lo sei. Perché l’accoglienza è un po’ uno stato d’animo e quando c’è, la si percepisce. Quando non c’è ci si sente rifiutati, a disagio, senza tuttavia capire il perché. Personalmente mi piace essere accogliente, creare ambienti accoglienti e far sentire le persone a proprio agio. A volte basta davvero poco: un sorriso, una candela accesa, offrire una tazza di tè o di caffè, o semplicemente esserci quando qualcuno, che non è necessariamente una persona che si conosce, ha bisogno di un piccolo aiuto. Sogno un mondo popolato da persone un po’ più accoglienti”. Stefania

  • “L'accoglienza..... può essere tutto. Accogliere  amici , parenti ... L'accoglienza  e quella cosa che noi facciamo da parecchi anni, e questo ci rende persone di animo”. Maria

  • “L’accoglienza è un dono che  tutti noi possediamo. Purtroppo non lo usiamo sempre su larga scala, ma solo nella ristretta cerchia delle nostre conoscenze.  L’accoglienza è alla base della tolleranza e dell’accettazione verso gli altri. Vivremo in un mondo più pacifico se tutti fossimo più accoglienti e tolleranti....” Daniele

  • “Avere rispetto di tutto quanto ci circonda”. Milena

  • “Non avere preconcetti, la disponibilità all’altro”. Patrizia  

  • “Oggi per me accoglienza è accettare se stessi con i propri limiti e le proprie caratteristiche” Filippo  

  • ““Accoglienza” è quella parola tonda che resta come un cerchio vuoto senza la reale presenza. Un po’ come accade in quei distratti saluti senza guardarsi negli occhi; gesti senza sentimento. Vuoti. Mentre l’Accoglienza per me prende il suo pieno, proprio come sa fare la Luna nel suo instancabile crescere, quando diviene…piena. Come l’Accoglienza, piena di quell’esserci, non tanto fisico, ma  di anima, di attesa, di incontro, di gentilezza che fa dire: sono qui ed il resto non conta. Perché accogliere vuole significare esserci due volte (per sé e per l’altra persona).  È un condividere infinito. E nessun’altra parola saprebbe esprimere al meglio ciò che amo di più…  Essere sé, scegliendo sempre di Vivere Con… Un’ abbondanza di gentilbellezza questo è per me l’Accoglienza 💗” Cristina

  • “Accoglienza... credo rimandi ad una sorta di intreccio di concetti quali apertura, fiducia, condivisione, fratellanza”. Fabio

  • “Per me è far sentire l’altro non giudicato (accoglienza del suo spirito), e con la naturalezza dei gesti farlo sentire a casa e di casa (accoglienza del suo corpo)”. Roberto

  • “L’accoglienza è uno spazio dove co-costruire un modo per stare assieme, per rendere compatibili le nostre unicità, senza il timore di essere annullati. Co-costruire conoscenze, anche quelle che conosco già”. Roberto

  • “Accogli quando sospendi il giudizio” Danaide

  • “Ho riflettuto in questi giorni e ho cercato di esprimere al meglio le mille cose che avevo in testa. Ho cercato aiuto, partire dalle parole aiuta a fare ordine e nella ricerca ho trovato una frase che riassume una parte di quello che viaggiava disordinato nella mia testa”. Accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto, viene fatto entrare in una casa, in un gruppo, in se stessi”. Io, nella mia vita ho cercato di tenere aperto quel varco e quello che è entrato mi ha ferito, mi ha arricchito, mi ha crepato, mi ha curato. Io, nella mia vita, ho conosciuto la negazione dell’accoglienza, proprio nella mia terra, nella mia casa e, in un certo senso, in me stessa. Vivere l’accoglienza è una scelta difficile, è un rischio, è vivere, è essere forti. Il sorriso e la gentilezza sono vita, le braccia aperte sono coraggio, sono forza”. Elena  

  • “È un arma a doppio taglio: Più dai e più vogliono e pensano che siamo fessi”. Mattia 

  • “Open arms” Alfonsa

  • “Per me l’accoglienza è mettere a proprio agio chi arriva nel tuo spazio”. Ivy

  • “Per me l'accoglienza è un’apertura  senza condizioni”. Diana

  • “Fin da ragazzino avevo il "vizio" di portare a cena qualche amico, così all'ultimo momento!!! Mettendo in crisi mia mamma, ovviamente, col tempo la poveretta si è abituata a questo mia abitudine. Ho sempre immaginato di accogliere (non solo a cena) le persone nel mio giardino e farli accomodare tra i fiori più belli. Molto spesso quest'ultimi venivano calpestati e la rabbia e la delusione era tanta... Probabilmente chi invitavo non recepiva il mio messaggio... "Io ti accolgo per quello che sei, senza pregiudizi ma solo per il piacere di farlo...sperando di ricevere prima o poi il medesimo invito, nel segno di un arricchimento per entrambi, due mondi che si incontrano. Nonostante le delusioni, non ho mai perso il vizio di accogliere nel mio giardino le persone che incontro sul cammino”. Paolo