Leggo le notizie sul web e mi rendo conto di essere fuori dal mondo, eppure ci son decisamente dentro più qui che a casa. Nel mondo intendo, in quella palla abitata da miliardi di persone di culture diverse e in quella cosa talmente magnifica (a volte anche ingiusta e crudele, ok) da indurre gli uomini a cercare di immortalarla attraverso ciò che vien chiamato arte, o letteratura, filosofia, pensiero, o follia o insomma: quella cosa brulicante lì.
Oggi ho cominciato la giornata visitando l'esposizione Mexique al Gran Palais, la nazione per antonomasia in cui denuncia sociale e rivoluzione hanno influenzato l'espressione artistica del Paese (o il contrario). Frida Kahlo, Diego Rivera, JC Orotzco solo per citarne alcuni. Durante questa visita mi son soffermata spesso a pensare al senso del mio lavoro, dove non denuncio ma cerco piuttosto (credo) di promuovere una sorta di visione, quella che al cospetto del soggetto ti fa venir voglia di voltarti per vedere cosa si percepisce oltre, da lì: sia esso il Cervino, una carezza o un dolore. Serve? A me sì, se poi anche ad altri non posso che esserne felice.
E quindi? Nulla, è solo che leggendo quando accaduto oggi in Ticino mi son proprio sentita fuori dal mondo (anche se accade poi sempre) ma soprattutto (e qui svelo l'arcano), ad esser sinceri (era ora), sappiate che questa è tutta una tirata pseudo filosofica nata dal fatto che sto cenando in un ristorante italiano con camerieri asiatici, pizzaiolo turco e proprietario napoletano... e già su questo fatto potrei andare avanti ascrivere per ore ma l'errore è stato mio: ho iniziato a raccontare rispettando la cronologia dei fatti (e quindi che appena entrata abbia consultato internet), e non dell'interesse (o interessante). Se poi sapeste (oh davvero, se sapeste!) la composizione dei tavoli attorno a me, o la decorazione alle pareti, o la gente che sta passando fuori, o la musica di sottofondo (dai, questa ve la dico: è Hallelujah, capite?). Eeeeh va be', ora comando il decaffeinato all'asiatico che parla un lento francese (un francese abbracciato) e torno all'hotel che è qui vicino ma so ci impiegherò ore ad arrivarci perché poi mi perdo in pensieri e inquadrature che sicuramente farei e svelerei, se solo fossi qui... ma tanto domani torno, in tutti i sensi (?), e buonanotte ;-)