Viviamo ogni giorno immersi in mirabolanti storie mute, la cui voce narrante null’altro è se non la nostra attenzione unita a un pizzico di libertà di pensiero. Prendo per esempio un normale tragitto casa-lavoro. Girate la chiave nella toppa della serratura della porta di casa: cosa vi piacerebbe trovarci dietro? Mille mazzi di fiori lasciati da uno sconosciuto spasimante, un tavolino apparecchiato con caffè e brioche, oppure osate un po’ di più e pensate a un buco nel pavimento che vi porti altrove? Dove? Con chi? Io mentre scendo le scale guardo bene la graniglia, cercando quei sassolini che se uniti formerebbero un disegno. (Continua a leggere il racconto scritto per il blog di Fabiana Lazzereschi).